Concetti Chiave
- La proposizione completiva di fatto in latino esprime una circostanza reale ed è spesso introdotta da verbi impersonali.
- Può essere retta da espressioni legate a conseguenza, accadimento, constatazione e risultato.
- Le congiunzioni subordinanti "ut" e "ut non" introducono rispettivamente frasi positive e negative.
- Utilizza il congiuntivo seguendo le regole della consecutio temporum per esprimere contemporaneità o anteriorità.
- Il tempo del congiuntivo varia in base al tempo della reggente: presente e perfetto per tempi principali, imperfetto e piuccheperfetto per tempi storici.
La proposizione completiva di fatto
La proposizione completiva di fatto, in latino, esprime una circostanza reale o che è presentata come tale. È retta, dunque, da verbi impersonali (ma possono anche non essere impersonali) o da espressioni che indicano:
- conseguenza: efficitur, sequitur.
- accadimento: est, fit, evenit, accidit, contingit, usu venit.
- constatazione: extremum est, satis est, inauditum est.
- risultato: facio, efficio, consequor, adipiscor.
È sempre introdotta da espressioni o congiunzioni subordinanti:
- ut (che), nel caso in cui la frase è positiva.
- ut non (che non), nel caso in cui la frase è negativa.
È espressa con il congiuntivo e segue la consecutio temporum:
Se nella reggente si ha un tempo principale con un rapporto di contemporaneità o anteriorità, il congiuntivo è espresso rispettivamente al presente e al perfetto. Per esempio:
Fit ut consules quaestoribus occurrant.
Fit ut consules quaestoribus occurrerint.
Se nella reggente si ha un tempo storico con un rapporto di contemporaneità o anteriorità, il congiuntivo è espresso rispettivamente all'imperfetto e al piuccheperfetto.
Per esempio:
Factum est ut consules quaestoribus occurrerent.
Factum est ut consules quaestoribus occurrissent.