Concetti Chiave
- I pronomi e aggettivi dimostrativi latini come hic, iste, e ille si riferiscono a persone o cose in base a rapporti spaziali, indicando vicinanza o distanza.
- I pronomi e aggettivi determinativi come is, idem, e ipse determinano o precisano una persona o una cosa, aggiungendo specificità al discorso.
- Hic haec hoc indica vicinanza al parlante, utilizzato per designare "questo" o "questa" in italiano e segue una declinazione pronominale specifica.
- Iste ista istud esprime vicinanza all'interlocutore e può avere un tono dispregiativo o ironico, corrispondendo a "codesto" in italiano.
- Ille illa illud si usa per indicare distanza da entrambi i soggetti del discorso, traducibile come "quello" o "quella", spesso con un valore enfatico o celebre.
Nel presente appunto si tratta dei pronomi (e aggettivi) dimostrativi e determinativi della lingua latina.
I pronomi e aggettivi dimostrativi (dall’aggettivo demonstrativus demonstrativa demonstrativum = che indica) si riferiscono a una persona o a una cosa in base a un rapporto spaziale. I pronomi e aggettivi dimostrativi in latino sono: hic haec hoc, iste ista istud, ille illa illud.
I pronomi e aggettivi determinativi svolgono la funzione di determinare, precisare una persona o una cosa. I pronomi e aggettivi dimostrativi in latino sono: is ea id, idem eadem idem, ipse ipsa ipsum.
Indice
- Il pronome e aggettivo dimostrativo hic haec hoc
- Il pronome e aggettivo dimostrativo iste ista istud
- Il pronome e aggettivo dimostrativo ille illa illud
- Il pronome e aggettivo determinativo is ea id
- Il pronome e aggettivo determinativo idem eadem idem
- Il pronome e aggettivo determinativo ipse ipsa ipsum
Il pronome e aggettivo dimostrativo hic haec hoc
Il pronome e aggettivo dimostrativo hic haec hoc indica una persona o una cosa vicino a chi parla e corrisponde all’italiano questo (hic), questa (haec), questa cosa (hoc).
È formato da un tema ho-/ha- seguito dalla particella -ce ed era dunque in origine *hic-ce *hai-ce *hod-ce. La particella -ce si riduce a -c in tutto il singolare, tranne al genitivo, dove cade, e nel neutro plurale haec. Negli altri casi del plurale la particella -ce cade. Segue la declinazione pronominale (genitivo singolare -ius, dativo singolare -i) con passaggio della nasale labiale (/m/) della desinenza a nasale dentale (/n/) davanti alla gutturale sorda (/c/) all’accusativo singolare maschile e femminile (hunc, hanc).
Esempi d’uso:

Il pronome e aggettivo dimostrativo iste ista istud
Il pronome e aggettivo dimostrativo iste ista istud indica una persona o una cosa vicino all’interlocutore e corrisponde all’italiano codesto (iste), codesta (ista), codesta cosa (istud). È composto da una particella is- e da un dimostrativo -te. Segue la declinazione pronominale. Poiché questo pronome indica un oggetto da cui il parlante prende le distanze, può assumere un valore dispregiativo o ironico.
Esempi d’uso:
Il pronome e aggettivo dimostrativo ille illa illud
Il pronome e aggettivo dimostrativo ille illa illud indica una persona o un oggetto lontano sia dal parlante sia dell’interlocutore e si traduce quello (ille), quella (illa), quella cosa (illud). La struttura di ille è probabilmente la stessa di quella di hic e iste sicché vi dovremmo ricercare una particella iniziale seguita da un antico dimostrativo. Tuttavia, i due elementi sono purtroppo oscuri.
Ille è spesso usato in correlazione con hic per contrapporre due persone o cose nominate in precedenza. In tal caso, hic si riferisce al termine più vicino, mentre ille al termine più lontano. Ille può altresì assumere un valore enfatico e significare “quel famoso, quel celebre”. Il neutro illud può significare “il famoso detto, le note parole”.
Esempi d’uso:
- Unum illud dico= Io dico solo quella cosa
- Haec in tua, illa in deorum manu est= Questa sta in mano tua, quella in mano degli dèi.
- Ex Ponto Medea illa quondam profugisse dicitur= Si dice che un tempo quella famosa Medea fuggì dal Ponto.
- Illud Catonis= Quel famoso detto di Catone.
Per un approfondimento sui pronomi dimostrativi in italiano vedi anche qua
Il pronome e aggettivo determinativo is ea id
Il pronome e aggettivo determinativo is ea id si traduce egli, colui, quello (is), ella, colei, quella (ea), ciò (id). Deriva da un tema *ei-/i- ampliato in *eyo- *eya nella maggior parte dei casi.
A seguire si elencano i vari usi del pronome e aggettivo is ea id:
- In funzione di pronome personale di terza persona. Al genitivo viene tradotto in italiano come un aggettivo possessivo: eius = suo, sua (letteralmente “di lui, di lei”) eorum eraum = loro (letteralmente “di loro, di essi, di esse”). Se il possessore è il soggetto della frase si utilizza l’aggettivo possessivo riflessivo suus sua suum.
- In collegamento con un pronome relativo, precedente o seguente.
- In correlazione con ut consecutivo significa “tale, siffatto”
- Come aggettivo va tradotto come “quello”.
Esempi d’uso:
- Is ad eum rem istam defert. = Egli gli riferisce ciò.
- Is erat comes eius. = Egli era un suo compagno.
- Non caret is qui non desiderat. = Non ha bisogni colui che non desidera.
- Firmissima eorum regionum civitas. = La più forte popolazione di quelle regioni.
Il pronome e aggettivo determinativo idem eadem idem
Il pronome e aggettivo determinativo idem eadem idem si traduce il medesimo (idem), la medesima (eadem), la medesima cosa (idem). L’etimologia è discussa poiché la ricostruzione is+dem da *is-dem * ea-dem *id-dem presenta il problema della -d- semplice nel neutro a fronte di quoddam da quod+dam. Si è pertanto ipotizzata l’esistenza di una particella -em.
Il pronome idem, talvolta da solo, talaltra unito alle congiunzioni et -que atque, significa “anche, e per di più, inoltre”.
Esempi d’uso:
- Omnes in eadem causa sunt. = Tutti sono nella medesima situazione.
- Vir innocentissimus idemque doctissimus. = Uomo onestissimo e anche dottissimo.
Il pronome e aggettivo determinativo ipse ipsa ipsum
Il pronome e aggettivo determinativo ipse ipsa ipsum si traduce egli stesso, proprio egli, stesso (ipse), ella stessa, proprio lei (ipsa), la cosa stessa (ipsum). È formato da i-, nominativo senza desinenza accanto a is, seguito da una particella rafforzativa -pse. La lingua arcaica ha ancora delle forme quali eapse, eumpse, eopse e l’avverbio reapse = re eapse, re ipsa. Successivamente il suffiso fu percepito dai parlanti come parte nominale integrante e ipse si declinò sul modello di iste, fatta eccezione per il neutro singolare che presenta l’uscita -um della declinazione sostantivale.
Ipse viene usato per mettere in rilievo una persona o una cosa o per opporla ad altre. Oltre che con “stesso” si rende in italiano con “in persona, proprio, da solo, perfino”. Viene usato in particolare come rafforzativo del pronome riflessivo e, in tal caso, se concorda con il soggetto indica l’opposizione del soggetto ad altri, se concorda con il pronome riflessivo, indica l’opposizione del riflessivo ad altri. Sebbene idem e ipse possano entrambi tradursi in italiano con “stesso” differiscono nel fatto che il primo idenfitica, mentre il secondo isola.
Esempi d’uso:
- Caesar ei munitioni Titum Labienum legatum praefecit, ipse in Italiam contendit. = Cesare pose a capo di quella fortificazione il luogotenente Tito Labieno, egli stesso si diresse in Italia.
- Se ipse vulnerat. = Si ferisce da solo.
- Se ipsum vulnerat. = Ferisce se stesso.
Domande da interrogazione
- Qual è la funzione principale dei pronomi e aggettivi dimostrativi in latino?
- Come si declina il pronome e aggettivo dimostrativo "hic haec hoc"?
- In che modo il pronome "iste ista istud" può assumere un valore dispregiativo?
- Qual è la differenza tra "idem eadem idem" e "ipse ipsa ipsum"?
- Come si utilizza "is ea id" in funzione di pronome personale di terza persona?
I pronomi e aggettivi dimostrativi in latino si riferiscono a una persona o a una cosa in base a un rapporto spaziale, indicando vicinanza o lontananza rispetto al parlante o all'interlocutore.
"Hic haec hoc" segue la declinazione pronominale, con particolarità come la particella -ce che si riduce a -c nel singolare e cade nel plurale, tranne nel neutro plurale "haec".
"Iste ista istud" può assumere un valore dispregiativo o ironico poiché indica un oggetto da cui il parlante prende le distanze, spesso usato per esprimere disprezzo o ironia.
"Idem eadem idem" identifica e significa "il medesimo", mentre "ipse ipsa ipsum" isola e significa "egli stesso", mettendo in rilievo o opponendo una persona o cosa ad altre.
"Is ea id" si utilizza come pronome personale di terza persona, traducendo il genitivo come un aggettivo possessivo (eius = suo, sua) e in correlazione con pronomi relativi o con "ut" consecutivo per significare "tale, siffatto".