Concetti Chiave
- Il participio futuro latino ha sempre valore attivo e si forma con tema del supino più il suffisso -ur- e le desinenze degli aggettivi di prima classe.
- In italiano, il participio futuro può essere tradotto tramite perifrastica attiva, proposizione finale o relativa con funzione nominale.
- Esprime un'azione che avverrà dopo quella della reggente, indicando posteriorità temporale.
- Può avere una funzione nominale, come in "Caesar, bellum Pompeio indicturus, milites hortatus est."
- Può esprimere intenzione o azione imminente, come in "Hannĭbal Italiam relicturus ad Romam se convertit."
Tutti i verbi (transitivi e intransitivi, attivi e deponenti) hanno la forma del participio futuro, la quale ha sempre valore attivo.
Per tutte e quattro le coniugazioni il participio futuro si forma con
tema del supino + suffisso temporale -ur- + desinenze degli aggettivi della I classe
Ecco la flessione del participio futuro del verbo dico, dicis, dictum, dicĕre:
Il participio futuro latino può essere reso in italiano:
• con gli usi della perifrastica attiva;
• con una proposizione finale;
• con una proposizione relativa (quando ha funzione nominale).
Comunque lo si traduca, il participio futuro esprime posteriorità rispetto alla reggente.
• Funzione nominale
Es.: Caesar, bellum Pompeio indicturus, milites hortatus est
Cesare, sul punto di dichiarare/con l’intenzione di dichiarare/ destinato a dichiarare guerra a Pompeo, esortò i soldati
• Funzione verbale (participio congiunto)
• Finale implicita
es.: Galli legatos miserunt pacem petituri
• Temporale o causale implicita
es.: Hannĭbal Italiam relicturus ad Romam se convertit
Annibale, mentre stava per lasciare l’Italia, si volse verso Roma.
es.: Caesar Galliam adorturus novas legiones conscripsit
Cesare poiché aveva intenzione di assalire la Gallia, arruolò
nuove legioni.