Concetti Chiave
- I participi in latino includono un tempo futuro, che non è presente nel sistema verbale italiano.
- Il participio futuro esprime un'azione imminente o intenzionale, come nell'esempio: "legatos miserant amicitiam societatemque rogaturos".
- È utilizzato per indicare intenzioni o azioni pianificate, come nei casi di Cesare e Annibale nei loro rispettivi contesti storici.
- Il participio futuro sottolinea spesso un piano o un proposito, come negli esempi di Galli e del prodigio nei confronti dei nemici.
- Questa forma verbale arricchisce la narrazione storica, evidenziando le intenzioni dei personaggi storici prima che le azioni siano compiute.
I participi in latino sono tre: presente, passato e esiste anche il participio futuro costrutto che nel participio italiano non esiste.
1. Leptitani ex Africa Romam legatos miserant amicitiam societatemque rogaturos.
I Lepteni avevano mandato degli ambasciatori dall'Africa a Roma per trattare l'amicizia e l'alleanza.
2. Galli bellum suscepturi decimam partem praedae deis immortalibus devovebant.
I Galli per sostenere la guerra offrirono agli dei immortali una decima parte del bottino.
3. Caesar ex Gallia Romam rediturus consulatum in proximum annum poposcit.
Cesare intenzionato a tornare a Roma dalla Gallia chiese il consolato dell'anno seguente.
4. Prodigium metum incussit hostibus Apollinis templum spoliaturis et deleturis.
Il prodigio suscitò paura nei nemici destinati a distruggere e spogliare il tempio di Apollo.
5. Hannibal per agrum Campanum oram maritimam petit, oppugnaturus Neapolis.
Annibale, per i campi della Campania si dirige alla spiaggia per espugnare Napoli.