Concetti Chiave
- Per studiare il latino è essenziale avere una solida conoscenza dell'analisi logica per riconoscere vari complementi come soggetto e complemento oggetto.
- Il latino è una lingua flessiva, dove i sostantivi, aggettivi e pronomi si declinano in base alla funzione logica nella frase.
- In latino, le desinenze determinano la funzione grammaticale, permettendo flessibilità nell'ordine delle parole senza alterare il significato.
- Il latino si distingue per l'assenza dell'articolo, richiedendo attenzione al contesto per una corretta traduzione in italiano.
- Esistono cinque declinazioni in latino, ognuna comprendente sei casi che determinano varie funzioni grammaticali come soggetto, complemento di specificazione e complemento oggetto.
Se vogliamo affrontare lo studio della lingua latina con serenità, innanzitutto è necessario avere una solida conoscenza dell’analisi logica. In un secondo momento sarà utile sapersi destreggiare anche con l’analisi del periodo.
È fondamentale saper riconoscere il soggetto, il complemento oggetto, il complemento di specificazione, il complemento di termine, il vocativo e tutti i vari complementi indiretti (compagnia, modo/maniera, luogo, materia, argomento ecc.).

Il latino: una lingua flessiva
A differenza dell’italiano, in latino, i sostantivi (e anche gli aggettivi e i pronomi) si declinano. Declinare un nome significa che un nome acquista una desinenza diversa a seconda della funzione logica che esso ha nella frase (ecco perché dobbiamo avere una conoscenza solida dell’analisi logica). Facciamo un esempio usando il sostantivo "amicus" che significa "l'amico":
- Amicus = nominativo singolare, soggetto o complemento predicativo del soggetto o parte nominale.
- Amice = vocativo singolare, complemento di vocazione.
- Amici = genitivo singolare o nominativo vocativo/ plurale, soggetto o complemento di vocazione plurale, complemento di specificazione, di qualità, di stima
- Amicum = accusativo singolare, complemento oggetto, complemento predicativo dell'oggetto.
- Amico = dativo o ablativo singolare, complemento di termine singolare o altri complementi indiretti.
- Amicis = dativo o ablativo plurale, complemento di termine plurale o altri complementi indiretti.
- Amicorum = genitivo plurale, complementi di specificazione o complemento di qualità o di stima.
- Amicos = accusativo plurale, complemento oggetto, complemento predicativo dell'oggetto.
Il latino non presenta l'articolo sicché sarà importante analizzare con attenzione il contesto per valutare se tradurre con un articolo determinativo o indeterminativo.
Esempio:
- Gli abitanti delle isole = Incolae insularum
- Le parole volano e gli scritti restano = Verba volant et scripta manent
- L’insegnante rimprovera e loda i bambini e le bambine = Magister vituperat et laudat pueros et puellas
- Il soldato (o un soldato) combatteva valorosamente = Miles strenue pugnabat.
In italiano la frase è costruita secondo lo schema: soggetto + predicato verbale + complemento oggetto.
Esempio: Il cane mangia la carne. Se scambio di posto il soggetto con complemento oggetto, il senso della frase cambia, oppure perde di senso, come in questo caso. Es. La carne mangia il cane.
Questo non può succedere in latino perché
- Il cane = soggetto e quindi con una particolare desinenza (canis)
- La carne = complemento oggetto, con una propria desinenza (carnem)
- Anche se si cambiano di posto, la desinenza resta la stessa e il senso non cambia: canis edit carnem = Carnem edit canis = Canis carnem edit = Carnem canis edit.
Le declinazioni del latino
Il latino ha cinque declinazioni. Ogni declinazione comprende sei casi e ogni caso corrisponde ad uno complemento o più complementi. Le desinenze dei sostantivi (ma anche degli aggettivi e dei pronomi) variano in funzione della declinazione a cui appartengono, del genere (maschile, femminile o neutro per quanto riguarda pronomi e aggettivi) o del numero (singolare o plurale). Spesse la stessa desinenza può valere per più di un caso.
- Nominativo – è il caso del soggetto, cioè della persona o della cosa che compie l’azione
- Genitivo – è il caso del complemento di specificazione (di chi?, di che cosa?) e di altri complementi.
- Dativo – è il caso del complemento di termine (a chi?, a che cosa?) e di altri complementi.
- Accusativo – è il caso del complemento oggetto, cioè della persona o della cosa che risente dell’azione compiuta dal soggetto, del complemento predicativo dell'oggetto o di altri complementi se retto da preposizione.
- Vocativo – è il caso del complemento di vocazione, quello che serve per chiamare (in latino vocare = chiamare), per attirare l’attenzione, per invocare.
- Ablativo – è il caso di molti complementi. A volte l’ablativo è preceduto da una preposizione (es. cum, ex, de, ecc.).
Per sapersi destreggiare nelle declinazioni e nelle varie desinenze ed eccezioni, sono necessari impegno, esercizio e memoria.
Domande da interrogazione
- Perché è importante avere una solida conoscenza dell'analisi logica per studiare il latino?
- In che modo il latino differisce dall'italiano riguardo l'uso dei sostantivi?
- Qual è l'importanza del contesto nella traduzione dal latino all'italiano?
- Come influisce l'ordine delle parole sul significato di una frase in latino rispetto all'italiano?
- Quante declinazioni esistono in latino e quali funzioni hanno?
È essenziale per riconoscere le funzioni logiche come soggetto, complemento oggetto e altri complementi, dato che in latino la desinenza dei sostantivi cambia a seconda della loro funzione nella frase.
A differenza dell'italiano, in latino i sostantivi si declinano assumendo desinenze diverse a seconda della loro funzione logica nella frase, e non si usa l'articolo.
Il contesto è fondamentale per determinare se tradurre con un articolo determinativo o indeterminativo, dato che il latino non presenta l'articolo.
In latino, l'ordine delle parole non cambia il significato della frase grazie alle desinenze specifiche per soggetto e complemento oggetto, a differenza dell'italiano dove l'ordine può alterare o far perdere il senso.
Il latino ha cinque declinazioni, ognuna con sei casi che corrispondono a diverse funzioni grammaticali come soggetto, complemento di specificazione, complemento di termine, complemento oggetto, complemento di vocazione e altri complementi indiretti.