Concetti Chiave
- La terminologia ecclesiastica italiana è fortemente influenzata dalla lingua greca, che riflette sensi e valori delle lingue orientali e della cultura ebraica.
- Il termine "presbiterio" deriva dal greco "presbyteros", evolvendosi attraverso il latino "présbyter", e indica la dimora del prete.
- "Parroco" e "parrocchia" originano dal greco "pàroikos", significando inizialmente "straniero" e poi colui che somministra i sacramenti.
- "Vescovo" proviene dal greco "epìscopos", che significa "sorvegliante" o "guardiano delle anime".
- La parola "chiesa" deriva dal greco "ekklesia", inizialmente "riunione" o "assemblea", e poi "dimora sacra".
Indice
Introduzione
In italiano, la terminologia ecclesiastica si è formata in grand parte, prendendo come modello la lingua greca, che a sua volta rifletteva i sensi e i valori delle altre lingue orientali, ma e soprattutto della lingua e della cultura ebraica, da cui aveva tratto origine l’insegnamento cristiano e da cui proveniva il testo originale delle Sacre Scritture.
Il caso di “presbiterio” e di “presbite”
Un esempio è utile per chiarire il concetto: il termine generale di “sacerdote”, inteso come “persona che si dedica al culto del divino, è tradizionale e insieme all’aggettivo “sacro”, deriva dal latino classico. Invece, il termine specifico del Cristianesimo è “prete”, riduzione del tardo latino “présbyter” che, fra l’altro, nel dialetto napoletano conserva meglio integrità originaria con “prévite”. “Présbyter”, a sua volta, deriva dal greco “presbyteros” che significava “anziano, autorevole per vecchiaia ed esperienza”. Infatti, nel Nuovo testamento designa una persona che gode di influenza e di rispetto presso il suo popolo per l’anzianità e la correttezza morale. Tuttavia, è assai probabile che la forma “présbyter” si sia evoluta in “prébiter”, ricalcando così la parola di origine latina “prebitor”, che era un funzionario imperiale addetto l rifornimento dei governatori ed ufficiali delle varie province; da qui, si è avuto in senso di “colui che provvede al culto divino e somministra i sacramenti ai fedeli”. Si ha anche il termine “presbiterio” che indica la dimora del prete. E per quando riguarda il valore di “vecchiaia” connesso all’antica voce greca, va considerato il termine scientifico “présbite”, cioè colui che è affetto da “presbiopia”, cioè il difetto della vista causato dall’età avanzata, ossia dalla vecchiaia.
Il caso di “parroco” e “parrocchia”
Analoga è la formazione del termine “parroco” da cui è derivato “parrocchia”m dal greco “pàroikos” che, in origine, significava “straniero, esule”, dato che il cristiano si considerava in viaggio su questa terra, come se fosse temporaneamente esiliato dal regno di Dio; questa parola si venne ad incrociare con un’altra pronuncia affine, ma di significato quasi sinonimo con “prete”, il “pàrochos”, un funzionario imperiale addetto al rifornimento dei magistrati che viaggiavano attraverso le varie province, e perciò “colui che somministrava i sacramenti ai fedeli”.
Il caso dei termini “vescovo” e “diacono”
La storia di “vescovo” si presenta più semplice.. Esso deriva dal greco ecclesiastico “epìscopos” che significava “il sorvegliante, il guardiano delle anime dei fedeli”; da questo è derivata la forma dotta “episcopale” accanto a “vescovile”. E così il “diacono” deriva anch’esso dal greco ecclesiastico “diàkonos”, col senso di “servitore” del prete durante la funzione liturgica
I termini “chiesa” e “clero”
Anche la parola “chiesa” affonda le radici nel grec.In greco, il termine “ekklesia”, (da cui l’aggettivo “ecclesiastico”), significava “riunione, assemblea”, e quindi “la comunità religiosa” intesa come corpo dei fedeli, ossia di coloro che professano la stessa religione e che si ritrovano per pregare. In seguito, cominciò ad acquisire il significato di dimora sacra. Anche il “clero” è parola derivata dal greco ecclesiastico, in cui la voce “kléros” significava propriamente “eredità”, o meglio la missione di Dio che costituisce, infatti, il dovere essenziale del clero.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine della terminologia ecclesiastica italiana?
- Come si è evoluto il termine "presbiterio"?
- Qual è l'origine del termine "parroco"?
- Da dove deriva il termine "vescovo"?
- Qual è il significato originale della parola "chiesa"?
La terminologia ecclesiastica italiana si è formata principalmente prendendo come modello la lingua greca, che rifletteva i sensi e i valori delle lingue orientali e della cultura ebraica.
Il termine "presbiterio" deriva dal greco "presbyteros" e si è evoluto attraverso il latino "présbyter", che significava "anziano" e "autorevole", fino a indicare la dimora del prete.
Il termine "parroco" deriva dal greco "pàroikos", che significava "straniero, esule", e si è incrociato con "pàrochos", un funzionario imperiale, per indicare colui che somministra i sacramenti.
Il termine "vescovo" deriva dal greco ecclesiastico "epìscopos", che significava "sorvegliante" o "guardiano delle anime dei fedeli".
In greco, "ekklesia" significava "riunione" o "assemblea", riferendosi alla comunità religiosa dei fedeli, e successivamente ha acquisito il significato di dimora sacra.