Pdavide1823
Ominide
2 min. di lettura
Vota 4 / 5

Concetti Chiave

  • I tempi verbali esprimono relazioni temporali tra l'azione e il momento dell'enunciazione, come anteriorità, contemporaneità e posteriorità.
  • Nei testi e nei discorsi, i verbi forniscono complesse informazioni che dipendono dal contesto e dal significato specifico del verbo.
  • L'indicativo italiano comprende otto tempi verbali: quattro semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro semplice) e quattro composti (passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato remoto, futuro anteriore).
  • Il passato remoto descrive azioni concluse nel passato, mentre l'imperfetto rappresenta azioni durative o iterative nel passato.
  • Nella lingua parlata, il passato remoto è prevalentemente utilizzato in regioni come Toscana e Sicilia; altrove si preferisce il passato prossimo.

I tempi verbali

Il verbo, grazie alle sue forme ci permette di cambiare il tempo avanti e indietro.
La funzione più immediata dei tempi verbali è infatti quella di esprimere i rapporti temporali di anteriorità, contemporaneità, posteriorità, che intercorrono tra il tempo dell'azione o situazione e il tempo dell'enunciazione.
Es.
Domani prenderò di nuovo il pullman delle 12.
L'azione che compirò in questo caso è posteriore rispetto al momento dell'enunciazione, cioè a quello in cui producono il messaggio.
Se si guarda l'uso dei tempi verbali nei testi e nei discorsi, ci accorgiamo che i verbi introducono altre importanti e complesse informazioni e che possiamo capirne il funzionamento solo osservando con attenzione il loro comportamento all'interno dei testi e dei discorsi.

Le informazioni trasmesse dai tempi verbali, non sono costanti e definibili, ma variano caso per caso, a seconda del significato del verbo e del contesto d'uso: i diversi verbi collaborano insieme alla costruzione del testo, influenzandosi a vicenda.

I tempi verbali dell'indicativo

L'indicativo presenta otto tempi verbali:
- Quattro tempi semplici, cioè senza ausiliare: presente, imperfetto, passato remoto, futuro semplice;
- Quattro tempi composti, cioè con ausiliare: passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato remoto, futuro anteriore.

Il passato remoto

Il passato remoto esprime un'azione nel passato, cioè l'anteriorità rispetto al momento in cui si parla, e considerata del tutto conclusa.

Come il passato remoto, anche il tempo imperfetto è un tempo del passato ed esprime l'anteriorità rispetto al momento in cui si parla. I due tempi, però, differiscono per come è presentata l'azione: il passato remoto esprime un aspetto momentaneo dell'azione, avvenuta una volta e conclusa, mentre l'imperfetto esprime un aspetto durativo o iterativo dell'azione, che dura o si ripete nel tempo.

Si può notare che anche nella lingua parlata il passato remoto è usato soltanto in alcune regioni, soprattutto in Toscana e Sicilia. In tutte le altre regioni, nella lingua orale, al suo posto si usa il passato prossimo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la funzione principale dei tempi verbali?
  2. La funzione principale dei tempi verbali è esprimere i rapporti temporali di anteriorità, contemporaneità e posteriorità tra il tempo dell'azione o situazione e il tempo dell'enunciazione.

  3. Quali sono i tempi verbali semplici e composti dell'indicativo?
  4. I tempi verbali semplici dell'indicativo sono presente, imperfetto, passato remoto e futuro semplice. I tempi composti sono passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato remoto e futuro anteriore.

  5. In quali regioni italiane il passato remoto è comunemente usato nella lingua parlata?
  6. Nella lingua parlata, il passato remoto è comunemente usato in alcune regioni come la Toscana e la Sicilia.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community