Concetti Chiave
- I tempi verbali esprimono relazioni temporali tra l'azione e il momento dell'enunciazione, come anteriorità, contemporaneità e posteriorità.
- Nei testi e nei discorsi, i verbi forniscono complesse informazioni che dipendono dal contesto e dal significato specifico del verbo.
- L'indicativo italiano comprende otto tempi verbali: quattro semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro semplice) e quattro composti (passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato remoto, futuro anteriore).
- Il passato remoto descrive azioni concluse nel passato, mentre l'imperfetto rappresenta azioni durative o iterative nel passato.
- Nella lingua parlata, il passato remoto è prevalentemente utilizzato in regioni come Toscana e Sicilia; altrove si preferisce il passato prossimo.
I tempi verbali
Il verbo, grazie alle sue forme ci permette di cambiare il tempo avanti e indietro.
La funzione più immediata dei tempi verbali è infatti quella di esprimere i rapporti temporali di anteriorità, contemporaneità, posteriorità, che intercorrono tra il tempo dell'azione o situazione e il tempo dell'enunciazione.
Es.
Domani prenderò di nuovo il pullman delle 12.
L'azione che compirò in questo caso è posteriore rispetto al momento dell'enunciazione, cioè a quello in cui producono il messaggio.
Se si guarda l'uso dei tempi verbali nei testi e nei discorsi, ci accorgiamo che i verbi introducono altre importanti e complesse informazioni e che possiamo capirne il funzionamento solo osservando con attenzione il loro comportamento all'interno dei testi e dei discorsi.
I tempi verbali dell'indicativo
L'indicativo presenta otto tempi verbali:
- Quattro tempi semplici, cioè senza ausiliare: presente, imperfetto, passato remoto, futuro semplice;
- Quattro tempi composti, cioè con ausiliare: passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato remoto, futuro anteriore.
Il passato remoto
Il passato remoto esprime un'azione nel passato, cioè l'anteriorità rispetto al momento in cui si parla, e considerata del tutto conclusa.
Come il passato remoto, anche il tempo imperfetto è un tempo del passato ed esprime l'anteriorità rispetto al momento in cui si parla. I due tempi, però, differiscono per come è presentata l'azione: il passato remoto esprime un aspetto momentaneo dell'azione, avvenuta una volta e conclusa, mentre l'imperfetto esprime un aspetto durativo o iterativo dell'azione, che dura o si ripete nel tempo.
Si può notare che anche nella lingua parlata il passato remoto è usato soltanto in alcune regioni, soprattutto in Toscana e Sicilia. In tutte le altre regioni, nella lingua orale, al suo posto si usa il passato prossimo.
Domande da interrogazione
- Qual è la funzione principale dei tempi verbali?
- Quali sono i tempi verbali semplici e composti dell'indicativo?
- In quali regioni italiane il passato remoto è comunemente usato nella lingua parlata?
La funzione principale dei tempi verbali è esprimere i rapporti temporali di anteriorità, contemporaneità e posteriorità tra il tempo dell'azione o situazione e il tempo dell'enunciazione.
I tempi verbali semplici dell'indicativo sono presente, imperfetto, passato remoto e futuro semplice. I tempi composti sono passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato remoto e futuro anteriore.
Nella lingua parlata, il passato remoto è comunemente usato in alcune regioni come la Toscana e la Sicilia.