Concetti Chiave
- La radice di una parola è la sua parte invariabile e fissa, fondamentale per il significato base.
- I prefissi sono particelle poste prima della radice e possono modificare il significato originale della parola.
- I suffissi, posti dopo la radice, arricchiscono il lessico italiano creando nuove parole con significati ampliati.
- Suffissi come -ino, -etto e -one alterano le parole per indicare dimensioni, caratteristiche o intensità diverse.
- Prefissi come dis-, in- e super- cambiano il significato delle parole, esprimendo opposizione o intensificazione.
In questo appunto viene spiegato che cosa siano i prefissi e i suffissi nella grammatica italiana. Vengono riportate le principali regole grammaticali e la loro funzione.
Indice
La struttura della parola
Prima di poter parlare di prefissi e suffissi, cosa sono e come si usano, è necessario conoscere la struttura della parola (radice, desinenza, prefisso e suffisso)
La radice della parola
La radice (o morfema lessicale) rappresenta la parte invariabile, fissa, immutabile di una parola ed informa sul significato della parola stessa.
La desinenza
La desinenza (o morfema grammaticale) è la parte finale e variabile del discorso e indica:
In un sostantivo il genere (maschile o femminile) ed il numero (singolare o plurale) mentre in un verbo il modo (indicativo) il tempo (presente) la persona (prima persona singolare).
Il prefisso
Si parlerà ora dei prefissi e suffissi, cosa sono e come si usano. La parola prefisso deriva dal latino “praefixum” che significa posto prima. Il prefisso rappresenta quella particella che è posta prima della radice. Nei sostantivi si compone in questo modo: prefisso radice e desinenza. (Sconti, rileggere)
Il suffisso
La parola suffisso deriva dal latino “subfixum” e significa posto dopo. Il suffisso è quella particella che si pone fra radice e desinenza. (Leggibile, contante) Le parole che hanno origine da una parola primitiva e con l’aggiunta di prefissi, suffissi o di entrambi gli elementi ne modificano il significato si chiamano derivate.
Prefisso e suffisso modificano dunque il significato della parola. Prefissi e suffissi, proprio perché modificano il significato della parola primitiva, vengono anche chiamati morfemi modificanti.
Come detto in precedenza generalmente nella maggior parte delle parole italiane possiamo facilmente riconoscere una parte fondamentale chiamata radice. La radice è la parte che contiene il significato di base e che non varia mai.
Alle radici delle parole possiamo aggiungere tanti diversi suffissi dando così un senso diverso o nuovo a quelle parole.
L’utilizzo di suffissi, cosí come di prefissi, è di straordinaria importanza per la nostra lingua, perché ci consente di formare continuamente nuove parole e quindi di accrescere notevolmente il nostro patrimonio lessicale.
La suffissazione è un processo di formazione di parole nuove mediante l’aggiunta di una morfema, più precisamente di una forma libera detta appunto suffisso, alla destra di una parola. I suffissi, nella lingua italiana, sono numerosissimi. Alcuni indicano mestieri, professioni, attività; altri luoghi o ambienti; altri ancora caratteristiche e così via. Cerchiamo ora di esaminarne alcuni con più attenzione.
Suffissi come:
-aio
-ificio
-eria
-oria
-ile
indicano luoghi o ambienti di lavoro. Ad esempio: pollaio, mobilificio, gelateria..
Suffissi come:
-ario
-ore
-tore
-iere
-aio
-aiolo
-ista
-ino
Formano parole che si riferiscono a professioni o attività lavorative.
Ad esempio:
Primario, calciatore, pizzaiolo, giornalista..
Suffissi come:
-oso
-osa
Indicano caratteristiche.
Ad esempio: famoso, graziosa..
Suffissi come: -abile -ibile
Indicano possibilità.
Ad esempio: acquistabile, credibile..
Suffissi come:
-ese
-ano
-ino
-igiano
Indicano appartenenza o provenienza da un luogo. Ad esempio: torinese, americano, filippino, parmigiano...
I diminutivi
Ecco altri particolari suffissi, ovvero i diminutivi. Formano nomi alterati, danno idea di piccolezza e sono quello come
-ino
-etto
-ello
-icello
(Giostrina, tipetto, serpentello, grandicella)
I vezzeggiativi
I vezzeggiativi formano nomi alterati, conferiscono un valore positivo, danno idea di dolcezza e gentilezza. Vengono utilizzati per esprimere un senso di simpatia verso qualcosa o qualcuno e sono quelli come:
-uccio
-olo
-icino
-otto
(Cavalluccio, figliolo, libricino, cucciolotto)
Gli accrescitivi
Gli accrescitivi formano nomi alterati, danno idea di grandezza e sono quelli come
-one
-ona
(Pigrona, fettona)
I peggiorativi e i dispregiativi
I peggiorativi o dispregiativi formano nomi alterati, danno alla parola un senso negativo, conferiscono alle parole un senso di disprezzo e sono quelli come
-accio
-astro
-uccolo
-icchio
(Postaccio, verdastri, lavoricchio)
I suffissi attenuativi
I suffissi attenuativi fumano il significato della parola e sono quelli come:
-iccio
-igno
-occio
-ognolo
(Molliccio, grassoccio, verdognolo)
Ma alle parole possiamo aggiungere anche diversi prefissi.
I prefissi vengono generalmente utilizzati per indicare il contrario della parola e quindi “capovolgere” il significato della parola base. (Tipico-atipico, amore-disamore, fare-disfare)
I prefissi si mettono prima della parola per darle un significato nuovo, producono solo parole che appartengono alla stessa categoria grammaticale della parola di base.
Vediamo ora alcuni dei prefissi più comuni e usati nella lingua italiana.
Prefissi come:
Dis-
In-
S-
Non-
Hanno un significato negativo ed esprimono il contrario della parola primitiva, esprimono un opposizione di significato.
Ad esempio: disinformazione, indifeso, sfiducia..
Prefissi come:
Arci-
Extra-
Ultra-
Iper-
Sur-
Super-
Stra-
Sopra-
Hanno un valore accrescitivo e accentuano il significato della parola primitiva, esprimono un grado o una posizione superiore.
Ad esempio: arcistufo, ipermercato, supereroe..
Prefissi come:
Bi-
Bis-
Ambi-
Hanno il significato di “due volte”, doppio.
Ad esempio:bilingue, bisnonno,ambidestro..
Ricordati che alle parole possiamo aggiungere
Prefissi come:
Ipo-
Sotto-
Sub-
Ricorda che alle parole possiamo aggiungere anche più di un suffisso, come nella parola tavolinetto, dove alla parola tavolo viene aggiunto prima il suffisso -ino e poi il suffisso -etto.
Ugualmente possiamo aggiungere a una stessa parola sia un suffisso che un prefisso.
Come nella parola disubbidientissimo, dove alla parola ubbidiente vengono aggiunti sia il prefisso dis- che il suffisso -issimo.
Progetto Alternanza Scuola Lavoro.
Domande da interrogazione
- Che cosa rappresenta la radice di una parola?
- Qual è la funzione dei prefissi nella lingua italiana?
- Come si formano i diminutivi e qual è il loro scopo?
- Quali suffissi indicano appartenenza o provenienza?
- È possibile combinare più prefissi e suffissi in una parola?
La radice, o morfema lessicale, è la parte invariabile di una parola che informa sul suo significato.
I prefissi si pongono prima della radice per modificare il significato della parola, spesso indicando il contrario o un grado superiore.
I diminutivi si formano con suffissi come -ino, -etto, -ello e indicano piccolezza o affetto.
Suffissi come -ese, -ano, -ino, -igiano indicano appartenenza o provenienza da un luogo.
Sì, è possibile aggiungere più prefissi e suffissi a una parola, come in "disubbidientissimo", che combina il prefisso dis- e il suffisso -issimo.