Concetti Chiave
- Il film "One Flew Over the Cuckoo's Nest", diretto da Milos Forman nel 1976, ha riscosso un grande successo grazie alla sua trama originale e all'interpretazione di Jack Nicholson.
- La trama affronta temi di psicoanalisi, società, politica e libertà, esplorando la repressione dell'individualità in un contesto psichiatrico.
- Il titolo del film ha creato un enigma in Italia, poiché non sembrava collegato alla trama o all'ambientazione del film, che si concentra su un ospedale psichiatrico.
- La traduzione del titolo "One Flew Over the Cuckoo's Nest" suggerisce il volo su un "nido dei pazzi", mettendo in discussione chi siano realmente i pazzi nel film.
- L'espressione "volare sul nido del cuculo" può essere interpretata come un volo su una costruzione immaginaria o assurda, riflettendo un modo di essere e un tempo della pazzia.
Indice
Presentazione del film
Negli USA, nel 1976 uscì un film che ebbe molto successo per il taglio originale e perla trama inconsueta: “One flew over the Cuckoo’nest” (= Qualcuno volò sul nido del cuculo”, diretto da Milos Forman. Esso era tratto dal libro omonimo di Ken Kesey, già un best seller nelle vendite editoriali americane, oggetto di un grandissimo successo di critica e di pubblico. Fu presentato anche in lizza per l’oscar cinematografico e ne ottenne ben sei: dal riconoscimento della migliore regia a quelli per gli attori protagonisti e non protagonisti. L’interprete era una stella del cinema del momento, Jack Nicholson, che si contrapponeva ai precedenti divi dello schermo con una recitazione spontanea e come negazione del solito cliché che voleva l’attore di successo di Hollywood come bello e buono anche se di intelligenza non particolarmente acuta.
Interpretazione della trama
La trama rispondeva alle aspettative del pubblico perché aderente al forte desiderio di rinnovamento e di impegno sociale. Infanti vi si raccontava di psicoanalisi, di società, di politica, di repressione e di libertà: la prima presentata come lo strumento della repressione sull’individualità che nella società ricerca una collocazione esistenziale, non soltanto esclusivamente pratica, attraverso i mezzi leciti a disposizione per dimostrare le proprie esigenze umane e ottenerne così il riconoscimento.Il titolo, con il suo riferimento ornitologico, in Italia rappresentò subito un enigma: il pubblico non riusciva a capire che relazione esistesse tra la trama e l’ambientazione della pellicola e le abitudini riproduttive del cuculo. Infatti, nel film si parla di individui affetti da pazzia, o per lo meno presunti tali, in cura in un ospedale psichiatrico e di dottori – la dottoressa terapeuta – sani o presunti tali. In tutto il film, non c’è ombra di uccelli. Verso la fine, dopo che il protagonista è stato ridotto allo stato vegetativo, il suo amico, simbolo della repressione statunitense delle popolazioni di nativi dell’America Settentrionale, fugge dal manicomio, sfascia le strutture che gli impediscono l’apertura di un varco e galoppa nella notte, sullo sfondo dei titoli di chiusura ve di una musica che suscita facilmente emozioni negli spettatori. Il galoppo del pellerossa potrebbe richiamare alla mente il fluido battere delle ali di un uccello, ma sarebbe un’interpretazione molto forzata.
Traduzione del titolo
Il realtà il cuculo c’entra. Se consultiamo un dizionario inglese-italiano alla voce “cuck00” troviamo la traduzione “cuculo” come sostantivo neutro e “matto”, “sciocco” per l’aggettivo. Pertanto, la frase “ne flew over the Cuckoo’nest” potrebbe essere tradotta con “qualcuno volò sul nido/casa dei pazzi”.Resta, comunque, da stabilire chi siano i pazzi e non pazzi del film. Sembrerebbero coloro che hanno il ruolo di garantire la disciplina, i rappresentanti dell’ordine, gli inservienti dell’ospedale psichiatrico, con ovvio riferimento alla strumentalizzazione gerarchica delle minoranze razziali nel rapporto fra inservienti neri e il detenuto-paziente pellerossa e la dottoressa che si occupa di psicoanalisi.
Significato dell’espressione alla luce del film
Chi vola sul nido del Cuculo, cioè sulla casa dei pazzi, è Jack Nicholson che, interferendo da persona assolutamente sana e libera da costrizioni repressive, all’interno di una sorta di oscurantismo presente nella casa-penitenziario, illumina al su passaggio le menti di coloro che sono costretti ad essere pazzi e quindi innocui, indicando loro la strada della ribellione. L’atmosfera è pessimista perché la libertà tanto sospirata e finalmente a portata di mano. Si realizza soltanto in direzione dell’orizzonte buio di una notte verso cui l’indiano corre alle fine del film.