Concetti Chiave
- Il termine "giorno" deriva dal latino "diurnum" e si collega a parole come "settimana" e "ebdomadario".
- "Mese" proviene dal latino "mensem" e condivide la radice con "misura", mostrando la periodicità del tempo.
- Dal latino "anno" derivano termini come "biennio" e "perenne", evidenziando l'uso temporale e la sua flessibilità in composti.
- "Lustro", ora poco usato, significa un periodo di cinque anni, derivato da rituali di purificazione romani.
- "Secolo" indica cento anni e ha avuto significati diversi nel Medioevo, distinguendosi tra vita secolare e religiosa.
Indice
Misurazione del tempo
Come in tutte le lingua, anche in italiano il tempo viene misurato con i numeri; esso è fatto di giorni, settimane, mesi, anni secoli, ecc.
Il termine “giorno” deriva dall’aggettivo latino “diurnum (tempum)” che poi si è ristretto nella parola “diurno”; una settimana è un composto del numero “sette” + “mane (= mattino, giorno, per cui settimana significa periodo composto da sette giorni. Un equivalente di origine dotta è ebdòmada (dal greco “settimana) di cui si adopera l’aggettivo ebdomadario, ossia settimanale. Infatti una rivista ebdomadaria si pubblica una volta alla settimana in contrapposizione al giornale quotidiano che esce ogni giorno e ad una rivista mensile che esce una volta al mese.
Derivazioni latine e greche
La voce mese deriva dal latino” mensem” la cui forma intatta si ritrova nell’aggettivo “mensile”. Interessante è notare che mese e misura appartengono alla stessa famiglia lessicale poiché “mese” non è altro che una misurazione del tempo con carattere periodico. Il termine “mese” ha lo stesso tema di “dimensione, di “immenso (= ciò che non possiamo misurare). La lingua latina aveva anche tutta una serie di composti di mese che si ritrovano anche in italiano: bimestre, bimestrale, trimestre, trimestrale, semestre, semestrale. Da notare la differenza fra bimestrale e bimensile: entrambi presentano bis = due volte, ma l’uno indica due volte un mese ossia un periodo di due mesi, mentre l’altro ha il significato di due volte in un mese. Pertanto, se una rivista è bimestrale significa che una volta ogni due mesi, se è bimensile, significa che esce due volte al mese.
Composti di anno
Anche “anno” è di derivazione latina, come gli aggettivi o i sostantivi che ne derivano: annuale, annualità… Questa voce si trova in molti composti come per esempio, per indicare l’età: un ventenne, un trentenne. Allo stesso modo, si formano sostantivi per indicare un periodo composto da più anni: un biennio, un triennio, un ventennio., oppure gli aggettivi derivati, quali annuale, biennale, triennale, ventennale.. La modificazione della vocale tonica di anno si ha in composti di uso generale: perenne (=per anno, per ogni anno e quindi per sempre), solenne (= una volta sola all’anno e quindi di un valore eccezionale) e da cui è derivato anche “solennità”. Per analogia si ha anche maggiorenne e minorenne in cui -enne è percepito come un suffisso e non un derivato da “anno””
Significato di lustro e secolo
Una voce, ormai in disuso è “lustro” che indica un periodo di cinque anni. Esso è derivato dal latino “lustrum”, “lustrare”, “lustratione”, tutti termini che indicavano un sacrificio di purificazione: gli antichi magistrati romani restavano in carica 5 anni e allo scadere del quinquennio essi facevano dei sacrifici agli dèi, per cui il termine “lustro”, col tempo, è passato ad indicare “cinque anni”.
Per indicare un periodo di cento anni si adopera la voce “secolo”, anch’essa di origine latina, come l’aggettivo derivato “secolare”. Durante il Medioevo, “secolo” indicava il tempo in generale, la vita, il mondo. Per questo la vita secolare si opponeva alla vita religiosa; la cultura secolare si opponeva alla cultura religiosa e l’abito secolare era quello borghese e civile. Esiste anche il termine clero secolare, cioè il clero che non appartiene a nessun ordine monastico, cioè di fatto il prete.
I diversi secoli si indicano, cominciando a contare dalla nascita di Cristo. Per esempio,
• I secolo d.C.: periodo compreso fra l’anno 0 e il 99 d.C.
• II secolo d.C.: periodo compreso fra il 100 e il 199 d.C.
• III secolo d.C.: periodo compreso fra il 200 e il 299 d.C.
Prima della nascita di Cristo si dice:
• I secolo a.C.: dal 100 all’anno 1 a.C.
• II secolo a.C.: dal 101 all’anno 200 a.C.
Dopo il Mille, si possono utilizzare anche i termini seguenti:
• il Duecento (che equivale al XIII secolo)
• il Trecento (che equivale al XIV secolo)
• il Quattrocento (che equivale al XV secolo) e così via.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del termine "giorno" in italiano?
- Qual è la differenza tra "bimestrale" e "bimensile"?
- Come si formano i sostantivi per indicare periodi composti da più anni?
- Cosa significa il termine "lustro" e qual è la sua origine?
- Come si indicano i secoli in relazione alla nascita di Cristo?
Il termine "giorno" deriva dall'aggettivo latino "diurnum (tempum)", che si è ristretto nella parola "diurno".
"Bimestrale" indica un periodo di due mesi, mentre "bimensile" significa due volte in un mese.
Si formano utilizzando il suffisso "-ennio", come in biennio, triennio, ventennio, ecc.
"Lustro" indica un periodo di cinque anni ed è derivato dal latino "lustrum", legato a sacrifici di purificazione.
I secoli si indicano contando dalla nascita di Cristo, ad esempio, il I secolo d.C. va dall'anno 0 al 99 d.C., mentre il I secolo a.C. va dal 100 all'anno 1 a.C.