Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il termine "laico" in italiano moderno ha due significati: uno sociologico, riferito a chi non fa parte del clero ma professa una fede, e uno culturale, riferito a chi è indipendente da pensieri politici e religiosi.
  • La parola "laico" e il concetto di "laicismo" derivano dal greco, significando appartenenza al popolo e non sacro, sottolineando l'estraneità alla religione.
  • Nel tempo, il laicismo è diventato sinonimo di rifiuto delle premesse religiose nelle valutazioni, preferendo la ragione e il confronto delle idee.
  • Il laicismo contrasta la concezione teocratica e i fondamentalismi religiosi, sostenendo che la religione è personale e promuovendo la tolleranza e il dibattito.
  • Gli intellettuali e partiti laici sono ostili ai regimi totalitari perché il laicismo si oppone all'interferenza religiosa negli affari pubblici, valorizzando il confronto delle idee.

Indice

  1. Introduzione
  2. Etimologia e ampliamento di significato
  3. Laicismo vs concezione teocratica e fondamentalismi religiosi

Introduzione

Nell’italiano moderno il termine “laico” ha due accezioni:
1) indica, sul piano sociologico, colui che non fa parte del clero perché non ha ricevuto il sacramento dell’ordine, ma che, nonostante questo, professa una fede e del resto esiste l’espressione “laico cristiano”, cioè che professa il Cristianesimo, ma non ha ricevuto l’ordine sacerdotale
2) indica, in senso lato, si riferisce a colui che, sul piano culturale, è indipendente da ogni forma di pensiero, sia sul piano politico e che sul piano religiosi, quindi indipendente dallo Stato e dall’autorità della Chiesa.
Questa accezione è la più complessa.
Molto spesso il termine è anche usato con significato di “profano”, cioè di persona o cosa che non abbia alcuna attinenza col sacro; in senso improprio, esso può significare anche “ateo”.

Etimologia e ampliamento di significato

Il termine “laico” e “laicismo” derivano dal greco laòs = popolo e laikòs = tipico del popolo o ad esso appartenente e quindi non sacro o profano. Fin dall’origine, i due termini sottolineano l’idea di estraneità rispetto a tutto ciò che, invece, ha una connotazione religiosa. Questa distinzione è continuata con qualche sfumatura, anche nel latino medioevale, in cui clericus indica l’uomo di cultura, che appartiene al clero e professa una cultura che può essere soltanto religiosa, per i fatto che l’istruzione e la conoscenza dei classici era soltanto un appannaggio della chiesa. Nel Medioevo, accanto a clericus troviamo laicus per indicare chi non entra nella precedente categoria, che, quindi, è ignorante e non conosce la verità profonda che la teologia ci dimostra.
Nel corso dei secoli, il termine “laicismo” si è arricchito di significato. In particolare, nel dibattito politico ha via via indicato colui che, nella valutazione delle cose, e nel proprio comportamento, rifiuta ogni premessa di ordine religioso e si affida soltanto alla ragione e al confronto delle idee. Pertanto il laicismo si oppone a qualsiasi interferenza di ordine religioso e a tutte quelle istituzioni che si servono di principi religiosi per gestire la cosa pubblica.

Laicismo vs concezione teocratica e fondamentalismi religiosi

Nel Medioevo era diffusa la concezione teocratica cristiana, proprio come oggi abbiamo i vari fondamentalismi, fra cui quello islamico. In base a tale concezione, lo Stato e la vita sociale e culturale sono regolati da regole religiose che derivano dai dogmi. Si può arrivare a sostenere l’Islam, per il motivo sopra riportato non si configura come una religione nel vero senso della parola, ma come un sistema giuridico che entra nella vita del credente, ne regola il comportamento è prevede delle precise e articolate punizioni per chi non be rispetta i dettami.
Il laicismo si oppone a questa concezione, poiché sostiene che la religione è un fatto del tutto personale e privato; i principi su cui esso si basa è la tolleranza e il dibattito e il confronto delle ide, escludendo cos’ ogni forma di imposizione e di dogmatismo.
Questo spiega anche l’ostilità degli intellettuali e dei partiti di ispirazione laica nei confronti dei regimi totalitari, sia di destra che di sinistra. Naturalmente è sempre possibile che un credente professante qualsiasi religione, possa condividere i i principi del laicismo, sempre a patto che non si tratti di una religione accettata nella forma integralistica.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le due accezioni principali del termine "laico" nell'italiano moderno?
  2. Il termine "laico" può indicare una persona che non fa parte del clero ma professa una fede, oppure una persona indipendente da ogni forma di pensiero politico e religioso.

  3. Da dove derivano i termini "laico" e "laicismo"?
  4. I termini derivano dal greco "laòs" (popolo) e "laikòs" (tipico del popolo), sottolineando l'idea di estraneità rispetto a ciò che è religioso.

  5. Come si è evoluto il significato del termine "laicismo" nel corso dei secoli?
  6. Il laicismo ha acquisito il significato di rifiuto di ogni premessa religiosa nella valutazione delle cose, affidandosi alla ragione e al confronto delle idee.

  7. In che modo il laicismo si oppone alla concezione teocratica e ai fondamentalismi religiosi?
  8. Il laicismo sostiene che la religione è un fatto personale e privato, basandosi su tolleranza e dibattito, escludendo imposizioni e dogmatismi.

  9. Perché gli intellettuali e i partiti di ispirazione laica sono ostili ai regimi totalitari?
  10. Sono ostili perché il laicismo si oppone a qualsiasi interferenza religiosa nella gestione della cosa pubblica, promuovendo la tolleranza e il confronto delle idee.

Domande e risposte

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