Concetti Chiave
- Il proverbio "Carta canta e villan dorme" sottolinea l'importanza di un documento scritto rispetto alle parole, garantendo diritti e tranquillità.
- L'origine del termine "villano" risale al Medio Evo, riferendosi ai contadini che vivevano nelle "ville" o campagne.
- Espressioni come "Verba volant, scripta manent" e "Carta canta" condividono l'idea che lo scritto ha valore permanente, ma differiscono in formalità.
- L'atto di sottoscrivere documenti elimina il rischio di fraintendimenti o modifiche, rendendo le parole scritte più affidabili di quelle parlate.
- I proverbi rappresentano la saggezza popolare, trasmettendo insegnamenti e valori culturali attraverso le generazioni.
Indice
Origini
Nella tradizione popolare esiste un proverbio “Carta canta e villan dorme”. Per “carta” si intende un documento scritto: un contratto, un accordo, una scrittura privata, ecc. La prima parte è molto più usata della seconda. Il villano è il contadino, chiamato cos’ perché, nel Medio Evo, viveva e lavorava nella “villa” cioè in campagna, nel podere e nella proprietà del signore da cui dipendeva. Era una persona che non sapeva né leggere, né scrivere, però poteva stare tranquillo, cioè dormire (in senso figurato) se qualcuno avesse avuto l’idea di contestargli i suoi diritti (e in quell’epoca era molto frequente nei confronto delle persone analfabete) perché lo scritto dissipava ogni eventuale dubbio. Lo stesso concetto viene espresso dall’espressione latina “Verba volant, scripta manent” (= Le parole volano e lo scritto rimane), come dire che le parole dette non rivestono lo stesso valore di quelle scritte: rispetto al precedente modo di dire, quest’ultimo è più ricercato, mentre il primo è più popolare. In pratica, entrambi vogliono significare l’importanza di un documento scritto. Di solito la pronuncia viene accompagnata da un gesto (ripetuto anche due volte): la mano destra che viene appoggiata su quella sinistra, come dire: guarda qua, questo è il documento scritto; a parole puoi dire quello che vuoi, ma quello che conta e che ha valore è lo scritto. D’altra parte un accordo verbale, nel passare di bocca in bocca può subire delle modifiche o addirittura può essere travisato o modificato. Se esso è stato trascritto tale rischio non esiste più e questo concetto è valido in qualunque momento, anche nei tempi moderni.
Esempi
• Possono affermare tutto quello che vogliono, ma io ho la visura catastale che delimita con chiarezza i confini: “Carta canta” ed è il mio documento che prova che sono il proprietario del campo, tutto il resto sono chiacchere e basta.• È inutile insistere: egli sostiene che gli avrei fatto la promessa di vendergli una casa, ma non esiste nessun accordo scritto. “Carta canta” per cui tutti i suoi discorsi sono soltanto delle illazioni, senza alcun fondamento
Significato
Dall’espressione emerge una grande saggezza popolare, come sempre succede in questi casi, derivata dall’esperienza e come tale fornisce delle valide indicazioni sul modo di comportarsi nelle varie situazioni della vita quotidiana. Il proverbio utilizza delle immagini che riescono a far capire il concetto anche a chi non è istruito: abbiamo l’immagine della carta che “canta” e dell’uomo semplice, ma avveduto che dorme serenamente senza preoccuparsi di chi, eventualmente, vorrebbe mettere in dubbio i propri diritti, magari acquisiti nel tempo, ma formalizzati con un documento scritto. Alessandro Manzoni, nel capitolo V de I promesso sposi, durante l’incontro fra Fra’ Cristoforo, Don Rodrigo e il conte Attilio, scrive: “E, i proverbi, signor conte, sono la sapienza del genere umano”. Infatti i proverbi, essendo frutto di esperienze reiterate, di tradizioni e di cultura tramandata da generazione in generazione, con la saggezza popolare che essi trasmettono, hanno costituito per secoli l’unico l’insegnamento per le classi più misere che non si potevano permettere né di andare a scuola, né di disporre di un precettore privato.Domande da interrogazione
- Cosa significa l'espressione "Carta canta e villan dorme"?
- Qual è l'origine del termine "villano"?
- Qual è la differenza tra "Verba volant, scripta manent" e "Carta canta e villan dorme"?
- Perché un accordo scritto è considerato più affidabile di uno verbale?
- Qual è il significato generale dei proverbi nella cultura popolare?
L'espressione significa che un documento scritto ha più valore di parole dette e può proteggere i diritti di una persona.
Il termine "villano" deriva dal fatto che nel Medio Evo il contadino viveva e lavorava nella "villa", ovvero in campagna.
Entrambe le espressioni sottolineano l'importanza di un documento scritto, ma la prima è più ricercata mentre la seconda è più popolare.
Un accordo scritto è considerato più affidabile perché, a differenza di uno verbale, non può essere modificato o travisato nel passaggio da una persona all'altra.
I proverbi sono considerati la saggezza del genere umano e trasmettono esperienze, tradizioni e saggezza popolare da una generazione all'altra.