-La legge del trisillabismo: l'accento in greco non può mai risalire oltre la terzultima sillaba se la vocale dell'ultima sillaba è breve*, mentre se la vocale dell'ultima sillaba è lunga non può mai risalire oltre la penultima.
*spesso anziché dire ''se la vocale dell'ultima sillaba è breve'' viene detto ''se l'ultima sillaba è breve'': ciò è sbagliato perché le cosidette sillabe chiuse, ossia quelle sillabe che terminano in consonante sono sempre lunghe: ad esempio in ἅνθρωπος la sillaba finale ος è chiusa e quindi necessariamente lunga, mentre la vocale di questa sillaba finale, ossia ο, è breve: di conseguenza viene rispettata la legge del trisillabismo e l'accento cade sulla terzultima sillaba.
Quindi:
- sillaba chiusa> sempre lunga
- sillaba aperta> termina sempre in vocale (ad esempio la sillaba θρω di ἅνθρωπος) e può essere:
- lunga> se la vocale con cui termina è lunga: ad esempio in ἅνθρωπος la sillaba θρω è aperta e lunga perché terminante in ω, vocale lunga
- breve> se la vocale con cui termina è breve: ad esempio in λόγος la sillaba λό è aperta e breve perché terminante in ο, vocale breve.
Caso a sé i dittonghi, che sono sillabe lunghe chiuse poiché in οι,αι,αυ,ευ,ει ad esempio, la ι e la υ sono semiconsonanti, che ''chiudono'' il dittongo (la sillaba)