Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • L'Emilia-Romagna ha una forma triangolare, con l'Appennino, il Mare Adriatico e il Po come confini principali.
  • La regione funge da ponte geografico tra l'Italia continentale e peninsulare, con coste basse e sabbiose e aree umide prosciugate tranne le Valli di Comacchio.
  • La pianura a nord è parte della Pianura Padana, fertile ma poco irrigata, mentre il sud è collinare e montuoso, culminando nel Monte Cimone.
  • Le valli parallele dell'Appennino Tosco-Emiliano sono importanti vie di passaggio con rocce tenere soggette a frane e calanchi.
  • I fiumi, numerosi e torrentizi, spesso straripano causando danni, con alcuni che confluiscono nel Po e altri che sfociano nell'Adriatico.

Tosco-Emilano: il territorio, i monti e le pianure

L’Emilia-Romagna ha la figura di un triangolo con il lato più lungo formato dall’Appennino, e i minori rispettivamente dal Mare Adriatico e dal corso del Po (con brevi deviazioni lungo gli Oltrepò pavese e mantovano). Per la sua posizione è la regione-ponte fra l’Italia continentale e peninsulare. La costa è generalmente bassa e sabbiosa; a Nord presentava un tempo numerosi stagni e acquitrini, oggi prosciugati ad eccezione delle Valli di Comacchio.
A Sud si orna di belle spiagge costellate di centri balneari notissimi. Dal punto di vista fisico la regione può essere distinta in due zone: la pianura a Nord della Via Emiliana e i rilievi collinare e montuoso a Sud. La zona di pianura è costituita dal lembo meridionale della Pianura Padana; benché manchi di fontanili e quindi sia poco irrigata, gareggia per fertilità con la pianura lombarda. La zona collinare-montuosa corrisponde al versante settentrionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e raggiunge la sua maggiore altezza nel Monte Cimone. È solcata da lunghe valli, disposte parallelamente come i denti di un pettine; esse sono molto importanti come vie di passaggio, poiché attraverso i facili passi appenninici (Cisa, Poretta, Futa, Mandrioli) mettono in comunicazione con l’Italia Centrale. I fianchi vallivi di questa zona sono costituiti in prevalenza da rocce tenere, facili a sfaldarsi e a franare. Presentano inoltre frequenti calanchi, solchi profondi e brulli, scavati dalle acque, disposti parallelamente o a ventaglio. I fiumi emiliano-romagnoli sono numerosi quanto le valli che sboccano nella pianura, ma sono quasi tutti di scarsa portata e di carattere torrentizio. Si allargano, per solito, in vasti letti sassosi, dai quali straripano nei periodi di piena sulle campagne circostanti, provocando danni spesso ingentissimi. Partendo da Nord-Ovest si incontrano: la Trebbia, il Taro, il Parma, l’Enza, la Secchia, il Panaro, che si gettano nel Po; sboccano direttamente nell’Adriatico il Reno, il Lamone, il Montone, il Savio, il Rubicone, l’Uso e la Marecchia.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la conformazione geografica dell'Emilia-Romagna?
  2. L'Emilia-Romagna ha la forma di un triangolo, con l'Appennino come lato più lungo, e il Mare Adriatico e il Po come lati minori. La regione è divisa in una pianura a nord e una zona collinare-montuosa a sud.

  3. Quali sono le caratteristiche principali della zona collinare-montuosa dell'Emilia-Romagna?
  4. La zona collinare-montuosa corrisponde al versante settentrionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, con il Monte Cimone come punto più alto. È caratterizzata da lunghe valli parallele e frequenti calanchi, con rocce tenere soggette a frane.

  5. Come si comportano i fiumi emiliano-romagnoli?
  6. I fiumi emiliano-romagnoli sono numerosi e di carattere torrentizio, con portata scarsa. Tendono ad allargarsi in letti sassosi e possono straripare durante le piene, causando danni alle campagne circostanti.

Domande e risposte

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