Concetti Chiave
- La specie umana ha un rapporto di dipendenza e antagonismo con l'ambiente, essendo in grado di modificarlo profondamente.
- L'uomo è il principale agente trasformatore dell'ambiente, rendendo difficile distinguere tra ecosistemi naturali e umanizzati.
- Il rapporto tra uomo e natura cambia con l'evoluzione delle strutture sociali e delle tecnologie di sfruttamento delle risorse.
- Il passaggio da società rurale a industrializzata ha modificato radicalmente l'impatto umano sull'ambiente.
- Esistono diverse scuole di pensiero sull'ecologia: alcune enfatizzano il fattore demografico, altre quello tecnologico negli impatti ambientali.
Indice
Rapporto tra uomo e ambiente
Tra la specie umana e l’ambiente in cui essa vive esiste contemporaneamente un rapporto di dipendenza e di antagonismo. Infatti cui esso costituisce una parte integrante, l’uomo è influenzato dall’ambiente naturale, ma nello stesso tempo, egli è in grado di modificarlo. L’uomo può essere considerato il più potente agente trasformatore dell’ambiente che possa esistere: pur facendo fa parte dell’ecosistema da cui trae gli elementi essenziali per vivere, egli impone alla natura dei cambiamenti radicali. Pensiamo al disboscamento, alla deviazione di acque, alla selezione di piante ed animali più utili di altrui, tutte iniziative che hanno profondamente trasformato l’ambiente, in tal modo da essere difficile distinguere fra ecosistemi naturali ed ecosistemi umanizzati.
Impatto delle attività umane
Il rapporto uomo/natura avviene sempre all’interno di strutture sociali e di sistemi di produzione che con il tempo subiscono variazioni. Infatti, man mano che l’organizzazione sociale e la produzione connessa diventano più complesse e che vengono scoperte nuove tecnologie per lo sfruttamento delle risorse, il rapporto uomo/ambiente cambia perché cerca di affrontare in modo nuovo e sempre diverso la condizioni naturali che vengono riproposte costantemente. Per questo motivo, si può affermare che nel passaggio dalla società rurale alla società industrializzata, l’impatto delle attività umane sull’ambiente, è completamente cambiato.
Preoccupazioni ambientali e movimenti
Purtroppo la legislazione ambientale è poco efficace e questo induce frequentemente gruppi di ecologisti a passare ad un’azione diretta. La preoccupazione per il degrado ambientale e l’allarme per lo stato di salute del pianeta Terra, se, da un lato, hanno dato il significato di “difesa della Terra” alla parola “ecologia”, dall’altro hanno dato luogo alla formazioni di movimenti ambientalisti e addirittura di partiti politici che hanno preso il nome di “verdi”, che trovano basi teoriche in alcuni studiosi di settore.
Diverse scuole di pensiero
Esistono scuole di pensiero che nell’occuparsi di ecologia; si muovono da presupposti diversi: le une pongono l’accento sul fattore demografico, mentre le altre sostengono l’importanza del fattore tecnologico negli impatti ambientali. Le prime affermano che aumento incontrollato della popolazione comporta un aumento dei consumi, una distruzione delle risorse ambientali disponibili ed una grande produzione di rifiuti e quindi un aumento dell’inquinamento. Per le altre, invece, i danni all’ambiente sono causati non soltanto dalla quantità dei beni consumati e dal numero dei consumatori, ma anche dal cattivo uso che si fa della tecnologia durante la fase della produzione, per cui devono essere sostituite o modificare le tecniche produttive.
Domande da interrogazione
- Qual è il rapporto tra la specie umana e l'ambiente?
- Come è cambiato l'impatto delle attività umane sull'ambiente con il passaggio dalla società rurale a quella industrializzata?
- Quali sono le diverse scuole di pensiero riguardo l'ecologia?
Il rapporto tra la specie umana e l'ambiente è di dipendenza e antagonismo. L'uomo è influenzato dall'ambiente naturale ma è anche in grado di modificarlo radicalmente, come nel caso del disboscamento e della deviazione delle acque.
Con il passaggio dalla società rurale a quella industrializzata, l'impatto delle attività umane sull'ambiente è completamente cambiato, a causa della complessità crescente delle strutture sociali e delle nuove tecnologie per lo sfruttamento delle risorse.
Esistono scuole di pensiero che si concentrano sul fattore demografico, sostenendo che l'aumento della popolazione porta a un maggiore consumo e inquinamento, e altre che enfatizzano il fattore tecnologico, suggerendo che i danni ambientali derivano anche dal cattivo uso della tecnologia.