freddysku99
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Concetti Chiave

  • Ci sono 1,8 miliardi di bambini nel mondo, con il 90% che vive in Paesi in via di sviluppo, evidenziando la necessità di diritti fondamentali come salute e istruzione.
  • L'Articolo 32 della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia tutela i bambini dallo sfruttamento economico e da lavori rischiosi.
  • Nel 2012, l'Organizzazione Internazionale del Lavoro ha riportato 168 milioni di minori al lavoro, di cui il 44% con meno di 11 anni.
  • Le regioni con il maggior numero di bambini lavoratori sono l'Africa subsahariana e l'area Asia-Pacifico, con rispettivamente 59 e 78 milioni di bambini lavoratori.
  • I progressi nella riduzione del lavoro minorile sono dovuti a investimenti nell'istruzione e alla promozione di leggi più restrittive da parte dei governi.

Oggi si stima che ci siano 1,8 miliardi di bambini nel mondo, il 90% dei quali vive in Paesi in via di sviluppo. Per garantire loro diritti come salute, istruzione e lavoro, negli ultimi anni la comunità internazionale si è impegnata su vari fronti. In particolare uno dei peggiori sfruttamenti a livello mondiale è quello del lavoro, e a tal proposito l’Articolo 32 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia afferma: «Gli Stati riconoscono il diritto di ogni bambino a essere protetto contro lo sfruttamento economico e a non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale».

Ciononostante, secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, nel 2012 i minori al lavoro erano 168 milioni, il 44% dei quali ha meno di 11 anni. Il lavoro minorile viene praticato in ogni parte del mondo, ma le situazioni più gravi si verificano nell'Africa subsahariana (59 milioni di bambini lavoratori) e nell'area Asia-Pacifico (78 milioni). I progressi compiuti finora si devono agli investimenti nell'istruzione, nelle politiche sociali e alla pressione sui governi nazionali per l’adozione di leggi più restrittive in materia.

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