Concetti Chiave
- Il fenomeno dello sfruttamento minorile in Cina coinvolge adolescenti tra i 14 e 16 anni, costretti a lavorare per 12 ore senza interruzioni e con scarso compenso.
- Condizioni di lavoro disumane sono state documentate, come nel caso del 2017 in una fabbrica di Shaanxi, dove i giovani inalavano sostanze nocive e dormivano sul posto di lavoro.
- Nonostante alcune azioni legali e chiusure di fabbriche, il problema dello sfruttamento minorile rimane diffuso in diverse regioni cinesi, senza adeguata tutela da parte del governo.
- ONG come Peuples Solidaires e Sherpa hanno denunciato le condizioni di schiavitù nei siti produttivi di aziende come Samsung, dove vengono impiegati ragazzi sotto i 16 anni.
- Unicef segnala che circa 14 milioni di bambini lavorano in condizioni di schiavitù in Cina, con poche prospettive di miglioramento della situazione attuale.
Sfruttamento minorile in Cina
Ecco alcune informazioni sullo sfruttamento minorile in Cina. E’ risaputo che il fenomeno dello sfruttamento minorile è diffuso in tutto il mondo. Anche in Cina, secondo varie fonti e anche vari articoli della stampa, è presente questo gravissimo problema che fa sì che adolescenti di età compresa tra i 14 e i 16 anni lavorino per ben 12 ore filate, ricevendo soltanto il cibo e senza quasi mai fermarsi.
Un episodio del genere è successo ad esempio nella fabbrica di Shaanxi nell’anno 2017, in cui dei giovani minorenni hanno lavorato così tante ore inalando polvere e fibre di cotone. La cosa ancora più grave è il fatto che questi giovani abbiano anche dormito nelle fabbriche.Si è venuto a conoscenza del fatto che le condizioni di vita di questi ragazzi sono terribili, a contatto con sostanze nocive ed esposti a terribili malattie che potrebbero colpire la pelle e l’apparato respiratorio.

Le condizioni di schiavitù in cui lavorano i minorenni
Ecco anche esempi pratici dello sfruttamento minorile in Cina. Purtroppo sono tante le famiglie che denunciano il rapimento dei loro figli minorenni che spesso e volentieri vengono ridotti in serie condizioni di schiavitù, dovendo talvolta lavorare in condizioni disumane e dormendo sempre sul luogo di lavoro. Secondo fonti ufficiali dell’Unicef ci sarebbero ben 14 milioni di bambini e ragazzi che sono costretti a lavorare in condizioni di schiavitù senza alcuna tutela e costretti a lavorare in maniera disumana.
Le due ONG Peuples Solidaires e Sherpa sono state le prime ad esempio a denunciare lo sfruttamento minorile negli stabilimenti della Samsung di recente, intentando una causa presso il tribunale di Parigi contro il celebre colosso produttore di smartphone a prodotti ad alta tecnologia. E’ stato infatti riscontrato e provato il fatto che la celebre azienda abbia violato i diritti fondamentali dell’infanzia, assumendo nelle sue fabbriche ragazzi di età inferiore ai sedici anni. La Samsung è stata anche accusata di disperdere nei suoi stabilimenti anche benzene e metanolo, sostanze molto dannose per la salute dei propri dipendenti. Sostanzialmente in Cina lo sfruttamento minorile è ben lungi dall’essere risolto, anzi continua ad essere un fenomeno normale e il numero dei minorenni impiegati nel mercato del lavoro in maniera illecita ai limiti della schiavitù è molto elevato.
Domande da interrogazione
- Quali sono le condizioni di lavoro dei minorenni sfruttati in Cina?
- Qual è stato un caso specifico di sfruttamento minorile in Cina?
- Quali organizzazioni hanno denunciato lo sfruttamento minorile in Cina?
- Qual è la risposta del governo cinese al problema dello sfruttamento minorile?
I minorenni in Cina lavorano in condizioni di schiavitù, spesso per 12 ore consecutive, ricevendo solo cibo e dormendo nelle fabbriche, esposti a sostanze nocive e malattie.
Nel 2017, nella fabbrica di Shaanxi, giovani minorenni hanno lavorato in condizioni terribili, inalando polvere e fibre di cotone, e dormendo sul posto di lavoro.
Le ONG Peuples Solidaires e Sherpa hanno denunciato lo sfruttamento minorile negli stabilimenti della Samsung, portando il caso in tribunale a Parigi.
Nonostante alcuni episodi siano stati denunciati e fabbriche chiuse, il governo cinese non ha fatto abbastanza per tutelare la salute dei giovani, e il fenomeno rimane diffuso.