Concetti Chiave
- Un atlante ben strutturato si distingue per omogeneità interna e facilità di consultazione, iniziando dalla geografia astronomica fino ai dettagli di regioni specifiche come l'Italia e gli stati europei.
- Il linguaggio cartografico è una forma di comunicazione visiva che sintetizza la realtà geografica attraverso simboli, rendendo le carte strumenti di comunicazione tra cartografo e utente.
- Una carta geografica si basa su requisiti essenziali come precisione, espressività, leggibilità, completezza ed efficacia, per rappresentare accuratamente le informazioni geografiche.
- Le carte sono rappresentazioni simboliche e approssimate della superficie terrestre, classificate per scala e proiezioni, che influenzano la precisione e la tipologia di informazioni rappresentate.
- Le proiezioni geografiche, come le proiezioni azimutali e cilindriche, sono metodi per ridurre le distorsioni nella rappresentazione delle superfici sferiche su un piano.
Indice
Requisiti essenziali di un atlante
I requisti essenziali sono omogeneità interna, di scala, delle proiezioni, del simbolismo geografico; deve essere efficiente e consultabile in modo veloce, con struttura fissa e ben organizzata. Le prime tavole devono riferirsi alla geografia astronomica, poi a quella della Terra, con planisfero fisico e politico, poi il particolare ( di solito l’Europa) con carta fisica e politica. Ancora più specifica l’Italia nelle sue parti nord-centro-sud; poi i vari Stati europei.
Si passa poi ai territori conosciuti per primi dalla civiltà europea: Asia, Africa, America del nord, America del sud, Australia; le appendici finali si riferiscono alle terre polari: Artico e Antartico; alcuni atlanti riportano anche gli Oceani.
Questo schema dovrebbe essere costante.
Uso e linguaggio cartografico
Come si usa un Atlante:
per cercare un luogo si va all’Indice delle località con l’indicazione della tavola in numeri romani e 2 coordinate, in lettere, la dimensione orizzontale e quella verticale.
LINGUAGGIO CARTOGRAFICO:
1) è immediato, più del linguaggio scritto e orale; la cartografia propone gli stessi concetti in forma grafica.
2) Rappresenta una sintesi del linguaggio scritto e orale: è una sintesi della realtà geografica e del mondo.
Definizione e funzione della carta
COSA E’ UNA CARTA:
è una descrizione ragionata di un determinato paesaggio o territorio, realizzata attraverso l’uso di tecniche grafiche; questa descrizione è fatta attraverso il linguaggio dei simboli: attraverso i simboli il cartografo si propone di comunicare informazioni a chi usa la carta. La carta e la cartografia sono classificate fra le scienze della comunicazione, che si occupano della relazione dialettica fra 2 poli: trasmittente e ricevente (il lettore, l’utente della carta).
>>>>>> La carta è un messaggio che qualcuno trasmette ad un altro.
Non è una rappresentazione oggettiva della realtà ma ciò che il cartografo ritiene opportuno trasmettere stabilendo un codice.
La carta è più precisa di una foto aerea: è un messaggio mediato rispondente a criteri richiesti al cartografo per la realizzazione di quella carta; tutto può essere valutato su una carta.
REQUISITI DI UNA BUONA CARTA:
1) PRECISIONE >>>> quando non ci sono errori nel posizionamento degli elementi geografici ma in una carta del mondo ci sono sicuramente errori di precisione.
2) ESPRESSIVITA’ >>>>> la carta deve avere la capacità di indirizzare l’utente verso quegli elementi ritenuti più importanti: gli elementi ritenuti fondamentali devono essere identificabili.
3) LEGGIBILITA’ >>>>> deve permettere di distinguere gli elementi salienti da tutti gli altri: il cartografo compie una selezione qualitativa ( = scarta gli elementi meno importanti ) e quantitativa ( semplifica i contorni dei fenomeni ).
4) COMPLETEZZA >>>>> quando il numero delle informazioni è sufficiente a fornire un quadro organico esauriente del sistema rappresentato.
5) EFFICACIA >>>> quando è confacente agli scopi per i quali è stata redatta ed ha tutti gli elementi richiesti.
Caratteristiche e classificazione delle carte
Ogni Stato ha un Ente ufficiale responsabile della cartografia; tutte le altre carte derivano da quella ufficiale; il rilevamento su terreno delle carte in Italia è fatto dall’Istituto Geografico Militare e gli altri lo rielaborano. Dall’Unità d’ Italia sono state fatte varie edizioni delle carte; l’ultima è degli anni 90 con una carta di Pisa a colori.
>>>>> La carta è un disegno composto di punti, linee di riferimento (meridiani e paralleli) e segni convenzionali speciali.
Altra definizione più classica:
>>>>>> la carta è una rappresentazione della superficie terrestre, o di una parte, ridotta, approssimata e simbolica.
RAPPRESENTAZIONE : non è oggettiva ma mutuata.
DELLA SUPERFICIE TERRESTRE : le carte geografiche sono solo quelle riferite alla terra.
SIMBOLICA : perché si usano simboli cartografici per riportare i vari elementi.
APPROSSIMATA : perché ogni rappresentazione della superficie sferica terrestre deve essere più o meno deformata.
RIDOTTA : perché le distanze e le superfici reali vengono ridotte mantenendo un rapporto (= scala) stabilito fra le lunghezze sul terreno e quelle sul disegno > la scala permette di ridurre la carta senza alterare le proporzioni.
SCALA DI RIDUZIONE : è data dal rapporto fra la lunghezza misurata sulla carta e la lunghezza corrispondente sul terreno.
C:T=1:N ( > N= denominatore della scala; rapporto di riduzione)
1) C=T/N; 2) T=CxN; 3) N= T/C (se la carta è senza scala).
Caratteristiche della carta geografica: scala, proiezione, simboli.
La scala è fondamentale per classificare le carte geografiche: se la carta è a grande scala il denominatore della frazione è piccolo; più piccolo è il denominatore, più grandi sono le dimensioni. Se il rapporto è inferiore a 1:10000 (1:5000, 1:1000, etc.) si hanno le PLANIMETRIE distinte in :
PIANTE per le aree urbane; MAPPE per le aree rurali.
La scala è il numero per il quale sono state divise le misure della realtà; una scala 1:25.000 = 1 cm sulla carta corrisponde nella realtà a 25.000 cm..
A piccola scala, quando è grande il numero per il quale sono state ridotte le lunghezze reali.
A grande scala, quando è piccolo il numero per il quale sono state ridotte le lunghezze reali.
Quando diminuisce il numero della scala, diminuisce lo spazio che si può rappresentare sulla carta.
Quando aumenta la scala, si perdono alcuni dettagli e si abbraccia una porzione della realtà sempre più ampia.
Da 1:100 a 1:1000 >>> PIANTA ( Planimetria per città e centri abitati )
Da 1:1000 a 1: 10.000 >>> MAPPA ( Planimetria per le aree rurali )
Da 1:10.000 a 1:100.000 >>> CARTA TOPOGRAFICA (piccole porzioni con rilievo, idrografia, centri abitati, strade, case, vegetazione, etc.)
Da 1:100.000 a 1:1.000.000 >>> CARTA COROGRAFICA (intere porzioni di regioni)
Da 1:1.000.000 >>> CARTA GEOGRAFICA.( parte estesa del globo); può essere rilevata, costruita e disegnata con misure e osservazioni eseguite sul terreno, o derivata, ricavata dalle precedenti per riduzione e semplificazione. La carta geografica può essere:
1) normale o generale: rappresenta fattezze naturali e opere umane insieme (carta fisico-politica) o separate (carta fisica e carta politica)
2) derivata: proviene dal rilevamento topografico, ridotta a scala minore o semplificata.
3) Speciale: per una specifica finalità >carte idrografiche (marine e nautiche o idrografiche continentali), aeronautiche, turistiche (vie di comunicazione terrestri, marittime, aeree).
4) Tematica: temi particolari > fenomeni fisici, umani, economici, biologici.
PLANISFERO >>> Carta particolare che rappresenta tutto il mondo.
Per le aree misurabili al quadrato, una scala di 1:200.000 non è doppia di una 1:100.000 perché le misure vanno messe al quadrato.
Una carta perfetta deve rispettare 3 requisiti fondamentali geometrici:
EQUIDISTANTE >>> quando la scala viene rispettata= mantenuti i rapporti fra lunghezze.
EQUIVALENTE >>>> quando c’è un rapporto valido fra le aree.
ISOGONA >>>>> quando gli angoli sul terreno sono identici a quelli sulla carta. = isogonìa.
Nessuna carta può vantare i 3 requisiti contemporaneamente ma almeno uno dei tre va rispettato in pieno; nelle porzioni più piccole della superficie terrestre (nelle planimetrie a grande scala) la curvatura della Terra è rispettata in pieno; tutte le carte, pur non rispettando i requisiti, hanno parti più precise ed altre meno; la parte centrale di una carta è quella più vicina alla perfezione; man mano che ci si allontana vengono a mancare i requisiti.
La carta è approssimata perché ogni rappresentazione della superficie sferica terrestre deve essere più o meno deformata; la terra è sferica ma non si può rappresentare su un piano una superficie sferica, quindi dalla realtà alla carta si hanno delle distorsioni, che sono ridotte grazie alle proiezioni.
PROIEZIONI GEOGRAFICHE >>> metodi usati per riportare su un piano tutta o in parte la superficie terrestre; nessuna proiezione può riprodurre contemporaneamente la proporzione fra le distanze e quindi essere equidistante, o fra le aree e quindi essere equivalente, o riprodurre esattamente gli angoli formati dall’incrocio dei paralleli con i meridiani e quindi essere isogona.
La proiezione è il procedimento di una regola geometrica per tracciare nel piano il reticolato di meridiani e paralleli della sfera; serve ad attenuare le alterazioni.
Le deformazioni date dalla proiezione della sfera sul piano, sono tanto più piccole quanto minore è la superficie rappresentata sulla carta, viceversa le deformazioni di lunghezza e superficie sono tanto più grandi quanto minore è la scala.
Si distinguono in : PROIEZIONI VERE E PROPRIE, PROIEZIONI CONVENZIONALI.
PROIEZIONI VERE E PROPRIE: AZIMUTALI o PER SVILUPPO.
AZIMUT >>>> è l’angolo che si identifica ponendo un osservatore sulla superficie terrestre; MERIDIANO >>>>> è l’angolo formato dall’asse fra l’osservatore ed il polo e dalla linea che, partendo dall’osservatore, unisce tutti i punti da rappresentare. Si esprime con misure di tempo.
La distanza variabile è indicata in 2 modi: in arco o in corda sottesa > se prendo l’arco la distanza è reale = equidistante, se prendo la corda è più piccola > equivalente ma non equidistante.
La PROIEZIONE AZIMUTALE si ottiene proiettando su un piano la superficie del globo; si chiama così perché ogni punto della superficie della carta così costruita ha, rispetto al meridiano centrale, lo stesso azimut che ha sulla sfera terrestre. Si distingue in:
PROIEZIONE PROSPETTICA e AZIMUTALE IN SENSO STRETTO.
La PROIEZIONE PROSPETTICA si costruisce immaginando di proiettare la rete dei meridiani e dei paralleli e poi il disegno geografico su un piano tangente in un punto della superficie sferica della terra ( > piano di proiezione o orizzonte ) mediante visuali uscenti da un determinato punto di vista, opposto al piano di proiezione, chiamato punto di vista:
1) Proiezione Ortografica > con punto di vista all’infinito (polare, equatoriale, obliqua)
2) Proiezione Scenografica > con punto di vista finito, fuori della Terra.
3) Proiezione Stereografica > con punto di vista sulla superficie terrestre.
4) Proiezione Centrografica o Gnomonica > con punto di vista al centro della Terra.
La proiezione, polare, equatoriale, obliqua, è tangente alla Terra, all’equatore, al polo, al punto intermedio.
La PROIEZIONE AZIMUTALE propriamente detta, ha il piano di proiezione uguale al piano dell’orizzonte dell’osservatore: ciascun punto della carta ha, rispetto al meridiano mediano, lo stesso azimut che essa ha in realtà sulla sfera terrestre. Può essere > polare, equatoriale, obliqua.
La PROIEZIONE PER SVILUPPO si basa sulla proprietà che hanno alcuni solidi di avere la superficie laterale sviluppabile su un piano; si usano come solidi ausiliari il cilindro e il cono perché hanno la sezione circolare; si immagina di avvolgere il globo con un cono retto o con un cilindro retto, in modo che il loro asse coincida con l’asse terrestre; si immagina di proiettare sulla loro superficie laterale la rete dei meridiani e dei paralleli; si immagina di sviluppare sul piano le superfici in questione con le reti disegnatevi.
Quindi si immagina la terra posizionata in solidi: sulla superficie interna di un cilindro o di un cono si proietta tutto ciò che sta sulla Terra, poi si apre il solido: l’asse della terra coincide con l’asse del solido: I meridiani sono equidistanti, mentre i paralleli sono più o meno fitti.
Immaginiamo che il globo sia di vetro illuminato dall’interno: se lo si avvolge con un foglio si potrebbe riprodurre sulla carta il profilo delle terre che è proiettato sopra, abbastanza preciso vicino al punto di contatto, sempre più distorto man mano che ci si allontana da esso. La più antica proiezione è quella cilindrica, studiata dal geografo fiammingo GERARDIO KREMER > > > > > > MERCATORE, che ha come punto di contatto l’equatore; essa deforma parecchio le terre alle alte latitudini e non riunisce i meridiani all’altezza dei poli; invece quella azimutale ha come punto di contatto il polo nord, riunisce i meridiani e rappresenta con sufficiente precisione le terre settentrionali ma dilata molto le superfici più lontane. Per ovviare al grave inconveniente del forte schiacciamento polare che presenta la proiezione cilindrica, Mercatore ideò una importante modificazione dopo aver fatto prima, nel 1569, un planisfero per la carta marina. La sua proiezione porta i meridiani e i paralleli rettilinei e perpendicolari fra loro, come nella precedente, ma i paralleli, invece di avvicinarsi fra loro procedendo verso i poli, si allontanano nella stessa proporzione con la quale si allontanano i meridiani, così i poli non si possono rappresentare perché cadono a distanza infinita. Egli rispetta l’esattezza degli angoli, dando molto spazio all’emisfero nord e poco all’emisfero sud.
Se invece del cilindro si prende un cono, l’asse della Terra corrisponde all’asse del cono; Meridiani rettilinei, convergenti in un punto P; Paralleli, archi di circonferenza equidistanti fra loro.
PROIEZIONI CONVENZIONALI: costruite con criteri empirici, non geometrici, ellittiche o sinusoidali. ECKERT ha fatto 23 proiezioni convenzionali.
Scelta della Proiezione.
Per le regioni delle alte latitudini è preferibile l’uso di una proiezione azimutale prospettica (stereografica, gnomonica, polare equidistante, etc.); per le regioni a latitudini intermedie si prestano bene le proiezioni coniche, vere o modificate e quelle azimutali equivalenti; per le regioni intertropicali le proiezioni cilindriche vere o modificate.
Simboli cartografici e loro tipi
Carta a rappresentazione simbolica.
I simboli sono di 3 diversi tipi: Planimetrici, Altimetrici, Scritture.
SIMBOLI PLANIMETRICI: la Planimetria si occupa del rilevamento sul piano orizzontale dei punti del terreno > fenomeni che si sviluppano su piani; si dividono in 5 gruppi:
1) segni convenzionali per la rappresentazione dell’ IDROGRAFIA > ( AZZURRO ) > coste, laghi, lagune, stagni, saline, fiumi, torrenti, ruscelli, canali, letti asciutti, acquedotti, etc.
2) segni convenzionale per la rappresentazione delle VIE DI COMUNICAZIONE > (ROSSO/NERO/BIANCO ) > strade rotabili, mulattiere, sentieri, tratturi, ferrovie, tranvie, teleferiche, ponti, viadotti, guadi, etc.
3) segni convenzionali per la rappresentazione dei FABBRICATI > ( NERO ) > case, chiese, camposanti, fontane, mulini, stabilimenti industriali, etc.
4) segni convenzionali per la rappresentazione dei tipi di VEGETAZIONE > ( VERDE) > macchie, campi, piantagioni, prati, risaie, giardini, orti, vigneti, oliveti, agrumeti. Su grande scala si hanno simboli diversi per i diversi tipi di vegetazione.
5) Segni convenzionali per la rappresentazione di CONFINI politici, amministrativi, di proprietà > muri, recinti, limiti di colture e di boschi, confini di Stato, di Regione, di Provincia, di Comune, etc.
PLANIMETRIA = riproduzione della Terra su superficie piana; misurazione dei fenomeni attraverso la carta.
a) curvimetro > rotella collegata a lancetta sul quadrante: distanza sulla scala X distanza sul terreno.
b) Compasso > per misurare aree equivalenti. (planimetro polare, una specie di compasso).
ALTIMETRIA = fenomeni che si sviluppano in altezza. Sistema delle curve di livello > ISOIPSE = tagliare i versanti dei rilievi con piani equidistanti e paralleli: ogni carta deve portare indicata la distanza fra i piani che intersecano il rilievo; così si ha una idea dell’altitudine e della pendenza del rilievo.
Il simbolo della roccia affiorante è un tratteggio nero.
Per le pendenze lievi, le curve di livello sarebbero distanti, allora viene introdotta la curva di livello ausiliaria; per i fenomeni in altezza non rappresentabili, perché il dislivello è ridotto ( per es. di 3 m.) si usa il TRATTEGGIO CLIVOGRAFICO > freccette marroni che indicano la parte più bassa.
Se le punte sono rivolte verso l’interno, significa che è una cavità.
Domande da interrogazione
- Quali sono i requisiti essenziali per scegliere un buon atlante?
- Come si utilizza un atlante per cercare un luogo specifico?
- Quali sono le caratteristiche fondamentali di una buona carta geografica?
- Qual è la differenza tra una carta a grande scala e una a piccola scala?
- Quali sono i tipi di proiezioni geografiche e a cosa servono?
Un buon atlante deve avere omogeneità interna, scala coerente, proiezioni e simbolismo geografico chiari, ed essere efficiente e facilmente consultabile con una struttura ben organizzata.
Per cercare un luogo in un atlante, si consulta l'indice delle località che fornisce la tavola in numeri romani e due coordinate in lettere per la dimensione orizzontale e verticale.
Una buona carta geografica deve essere precisa, espressiva, leggibile, completa ed efficace, rispettando i criteri richiesti per la sua realizzazione.
Una carta a grande scala ha un denominatore piccolo, rappresentando dettagli più grandi, mentre una a piccola scala ha un denominatore grande, coprendo una porzione più ampia della realtà ma con meno dettagli.
Le proiezioni geografiche possono essere vere e proprie (azimutali o per sviluppo) o convenzionali, e servono a rappresentare su un piano la superficie terrestre, attenuando le distorsioni dovute alla curvatura della Terra.