Rosanna A.
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Concetti Chiave

  • Gli esseri umani hanno sempre affrontato i pericoli naturali, come terremoti e alluvioni, che causano perdite umane e materiali.
  • La prevenzione è il mezzo più efficace per proteggere la popolazione e il territorio da catastrofi naturali.
  • Le persone tendono a ripopolare le aree colpite da disastri naturali per motivi economici o per la dimenticanza del rischio.
  • Lo sviluppo economico e l'industrializzazione hanno introdotto nuovi rischi tecnologici e ambientali, come l'inquinamento e il cambiamento climatico.
  • L'intervento umano ha disturbato l'equilibrio naturale del pianeta, aumentando l'uso di risorse e la produzione di rifiuti non sostenibili.

I rischi naturali: un problema antico

Gli uomini si sono da sempre confrontati con i pericoli che derivano dalla natura (terremoti,alluvioni,eruzioni vulcaniche,uragani).
Le catastrofi naturali possono causare perdite umane e danni materiali.
La prevenzione dei rischi consiste nell’attuare misure che permettono di prevedere una catastrofe e di evitare conseguenze: questo è certamente il più efficace mezzo di protezione della popolazione e del territorio.
Spesso gli uomini tornano a popolare le aree che sono colpite da catastrofi,come le zone soggette a inondazioni o a eruzioni vulcaniche.
In alcuni casi,ciò accade perché la catastrofe si ripete a intervalli di tempo molto dilatati e di conseguenza se ne perde il ricordo,oppure perché la zona interessata è fonte di ricchezza economica.
Nonostante i rischi legati alla natura abbiano accompagnato l’uomo sin dai tempi più antichi,oggi ci troviamo di fronte ad alcune novità.
L’azione dell’uomo sembra però accresce i rischi si questo tipo.
Inoltre si è creata una differenza tra paesi ricchi e poveri riguardo alla prevenzione dei rischi.

I rischi tecnologici: un problema nuovo

Lo sviluppo economico e l’industrializzazione hanno reso migliore la vita di una parte della popolazione mondiale,ma hanno anche generato nuovi rischi.
L’inquinamento,si presenta come un fenomeno complesso: ne sono causa le,emissioni di sostanze di scarto delle industrie e dai mezzi di trasporto,l’accumulato di rifiuti,gli incidenti che liberano materiali dannosi,ecc.

I suoi effetti riguardano i suoli,l’aria e le acque.
Epidemie,come SARS o >,l’effetto serra,il buco dell’ozono,la deforestazione,occupano spazi sempre più ampi sui giornali e nei telegiornali.
Nonostante abbiano apparentemente poco in comune,questi fenomeni sono una conseguenza del progresso scientifico.

Un difficile obbiettivo: rispettare e ristabilire gli equilibri naturali

La Terra è un grande ecosistema,nel quale la litosfera,l’idrosfera,l’atmosfera e la biosfera interagiscono tra loro.
La natura è in grado di autoregolarsi,ma l’intervento di fattori esterni rompe questa stabilità e ingenera nuovi rischi.
A partire dalla prima rivoluzione industriale,si è verificato un progressivo aumento dell’utilizzo di risorse e di energia tratte dall’ambiente.
Al prelievo di risorse,che non sono illimitate e che possono esaurirsi se utilizzate senza criterio,si è affiancato il problema dello smaltimento dei rifiuti,che l’ambiente non riesce ad assorbire e a reinserire nell’ecosistema.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali cause dei rischi naturali e tecnologici menzionati nel testo?
  2. I rischi naturali derivano da fenomeni come terremoti, alluvioni, eruzioni vulcaniche e uragani, mentre i rischi tecnologici sono causati dall'inquinamento, emissioni industriali, accumulo di rifiuti e incidenti che rilasciano materiali dannosi.

  3. Perché le persone continuano a vivere in aree soggette a catastrofi naturali?
  4. Le persone tornano a vivere in queste aree perché le catastrofi si ripetono a intervalli di tempo lunghi, facendo perdere il ricordo, o perché le zone sono economicamente vantaggiose.

  5. Quali sono le sfide principali nel rispettare e ristabilire gli equilibri naturali secondo il testo?
  6. Le sfide includono l'uso eccessivo di risorse naturali, il problema dello smaltimento dei rifiuti e l'interferenza umana che rompe la stabilità degli ecosistemi naturali.

Domande e risposte

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