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Italia - Ordinamento statale
L'articolo 1 della Costituzione, la legge fondamentale dello Stato italiano, recita che “L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Il Bel Paese passò da un regime di monarchia (ricordiamo la dinastia dei regnanti precedenti, i Savoia, tra cui vi è l'ultimo re d'Italia, ossia Vittorio Emanuele III) alla repubblica il 2 giugno 1946, a seguito di un referendum, il primo nella storia a cui poterono partecipare anche le donne.
La carica più alta è quella di Presidente della Repubblica, eletto ogni 7 anni dal Parlamento. Attualmente (anno 2022) è Sergio Mattarella, al suo secondo mandato consecutivo.
Quanto al Parlamento, esso è un organo composto da due camere (Senato della Repubblica e Camera dei Deputati) che possiede il potere legislativo, ossia si occupa di promulgare le leggi.
I presidenti delle 2 camere, attualmente (anno 2022), sono Maria Elisabetta Alberti Casellati (Senato) e Roberto Fico (Camera dei Deputati).
Successivamente vi è il Governo, il quale detiene il potere esecutivo, cioè vigila sulla corretta applicazione delle norme e delle leggi varate dal Parlamento; il suo capo, detto “Presidente del Consiglio” e talvolta “Premier” attualmente (anno 2022) è Mario Draghi.
Infine, non si può non citare l'organo con il potere giudiziario, la Magistratura, che si occupa delle pene da infliggere a coloro che violano la legge.
Altri organi minori sono invece rappresentati da:
- Corte dei Conti, che si occupa del bilancio e delle spese pubbliche dello Stato;
- Corte Costituzionale, che si occupa di verificare l'accettabilità e la legittimità delle leggi emesse dal Parlamento;
- Consiglio Superiore della Magistratura, che tutela l'indipendenza dei giudici.
Anche le regioni (in totale 20) hanno un ruolo molto importante; esse costituiscono gli enti locali, cioè organi di governo decentrato, ma comunque in contatto con il “corpo centrale”, ovvero il Governo statale; per intenderci, è come se si trattasse di alcune colonie greche, libere sul piano sociale e civile, ma che mantengono i contatti con la “sede centrale”, la madrepatria, in questo caso l'Italia stessa.
La regione viene amministrata da un governatore, eletto ogni 5 anni, che nomina la sua giunta di collaboratori, gli assessori; nel territorio sono presenti 15 regioni a statuto ordinario e 5 a statuto speciale (Trentino Alto-Adige, Friuli Venezia-Giulia, Valle d'Aosta, Sicilia e Sardegna), ossia detengono un maggiore autonomia e delle concessioni più ampie in virtù di alcune differenze con le altre: per le prime 3 questo motivo è riconducibile alla convivenza di variegate etnie nel territorio, invece per le ultime 2 tutto ciò è dovuto alla loro natura insulare.
È bene sapere che molte regioni, con gli ultimi referendum, vorrebbero una maggiore autonomia, e negli ultimi hanno stanno “iniziando a collaborare” con il governo proponendo disegni di legge di propria iniziativa.