Concetti Chiave
- L'arcipelago indonesiano, abitato fin dall'antichità, ha visto lo sviluppo di una civiltà agricola e marinara con importanti scambi con Cina e India.
- Dopo il dominio coloniale olandese, l'Indonesia raggiunse l'indipendenza nel 1949, seguita da una dittatura militare sotto Suharto dal 1965.
- Il sistema politico è una Repubblica Presidenziale, con il Presidente che detiene il potere esecutivo e il potere legislativo affidato alla Camera dei Deputati.
- L'Indonesia è il quinto paese più popolato al mondo, con una distribuzione della popolazione non uniforme, concentrata soprattutto su Giava, Madura, Bali e Lombok.
- Nonostante un basso reddito pro-capite e problemi sociali, recenti sviluppi economici sono stati favoriti dallo sfruttamento delle risorse naturali e aiuti internazionali.
Indonesia – L’uomo e l’ambiente
Abitato fin da epoca remotissima, l’Arcipelago indonesiano ha visto svilupparsi, in epoca precristiana, una civiltà agricola e marinara che intratteneva floridi rapporti commerciali con la Cina e l’India. In epoca coloniale il Paese rimase sotto il dominio degli Olandesi. I primi movimenti di liberazione nazionale si svilupparono alla fine dell’Ottocento, ma la piena indipendenza venne raggiunta solo nel 1949. al governo progressista e nello stesso tempo nazionalista di Sukarno, si sostituì, nel 1965, la feroce dittatura militare anticomunista del generale Suharto, al potere ancor oggi.
Nel 1976 il Paese si è annessa la parte orientale dell’Isola di Timor, già colonia portoghese. L’Indonesia è una Repubblica Presidenziale, il Presidente della Repubblica esercita il potere esecutivo; quello legislativo spetta, invece, alla Camera dei Deputati, i cui membri, insieme ai rappresentanti dei vari territori e dei principali gruppi economici e sociali, formano il Congresso del Popolo. L’Indonesia è il quinto stato del mondo per numero di abitanti: 179.136.110 unità. La popolazione non è distribuita in modo uniforme sul territorio. A zone quasi disabitate, quali gran parte del Borneo e dell’Irian Jaya, corrispondono aree sovraffollate come le isole di Giava, Madura, Bali e Lombok, dove la densità supera i 700 abitanti per Kmq. Fra i gruppi etnici predominano i Protomalesi e i Deuteromalesi. In Nuova Guinea vivono i Papua. La stragrande maggioranza della popolazione segue la religione musulmana. Vi sono però folti gruppi di cristiani (10%), buddisti e animisti. Nell’Isola di Bali si professa ancora l’induismo, la prima religione introdotta nel Paese. L’Indonesia è un Paese arretrato, come documentano il basso reddito pro-capite (uno dei più bassi del mondo) e in numerosi problemi sociali, quali la disoccupazione, l’analfabetismo e l’elevato tasso di incremento demografico (1,8% annuo), che non è sostenuto da un’apprezzabile crescita economica. In questi ultimi anni, un migliore sfruttamento delle risorse naturali e consistenti aiuti economici, soprattutto statunitensi e giapponesi, hanno notevolmente contribuito allo sviluppo del Paese.Domande da interrogazione
- Qual è stata l'evoluzione storica dell'Indonesia fino all'indipendenza?
- Qual è la struttura politica dell'Indonesia?
- Quali sono le principali sfide socio-economiche dell'Indonesia?
L'Arcipelago indonesiano ha sviluppato una civiltà agricola e marinara in epoca precristiana, con rapporti commerciali con Cina e India. Durante l'epoca coloniale, fu sotto il dominio olandese. I movimenti di liberazione iniziarono alla fine dell'Ottocento, ma l'indipendenza fu raggiunta solo nel 1949.
L'Indonesia è una Repubblica Presidenziale. Il Presidente esercita il potere esecutivo, mentre il potere legislativo è della Camera dei Deputati. Insieme ai rappresentanti dei territori e dei gruppi economici e sociali, formano il Congresso del Popolo.
L'Indonesia affronta sfide come il basso reddito pro-capite, la disoccupazione, l'analfabetismo e un elevato tasso di incremento demografico non sostenuto da una crescita economica significativa. Tuttavia, lo sfruttamento delle risorse naturali e gli aiuti economici hanno contribuito allo sviluppo recente.