Carpazi – Aspetti fisici ed economici

I Carpazi – Aspetti fisici ed economici

I Carpazi costituiscono una catena montuosa dell'Europa centrale e sud-orientale, che forma un arco di cerchio lungo 1.500 km che si estende sulla Slovacchia, sulla Polonia, sull’ Ucraina e soprattutto sulla Romania e la cui concavità è rivolta verso il bacino pannonico (vasto bassopiano situato attraversato dal corso del Danubio e del Tibisco).
Meno alti delle Alpi, soprattutto in Romania, essi sono stati sottoposti ad una modellatura meno radicale dai ghiacciai. Sono sorti nel Terziario in più fasi di intensa orogenesi (piegatura, spinta e vulcanismo), separate da periodi di riposo e sviluppo delle superfici di erosione. La loro complessità è quindi maggiore di quella delle Alpi, pur essendo collocati sulla stessa linea orogenetica. Tre massicci cristallini hanno alte vette: i Tatra , i monti Maramureş e, a sud, il gruppo formato dai Făgăras-Pering. Sono alti anche alcuni massicci calcarei, come i Bucegi, che superano i 2.500 m). Ma le pieghe del flysch (= rocce costituite da più strati di arenaria, e di argilla), che costituiscono la maggior parte dei Carpazi slovacchi, polacchi, ucraini (o Carpazi boschivi) e rumeni (Carpazi orientali), hanno un'altitudine in genere inferiore a 1.500 m. Il rilievo vulcanico, che non è presente nelle Alpi, si estende nella zona interna della catena in Slovacchia e soprattutto in Romania, dove si trova il più grande insieme d'Europa (monti Căliman e Harghita).

Le montagne sono il più delle volte delimitate da bacini, che si collegano con le colline subcarpatiche. Colline e bacini erano e rimangono buoni paesi, con un'agricoltura varia. In Romania abbiamo podgorie (frutta, cultura della vite). Queste zone, più facilmente difendibili delle pianure limitrofe, costituivano un tempo i rifugi ideali per le popolazioni. Ecco perché si sono formate delle zone ad alta densità abitativa. In montagna, l'ampio spianamento offre prati estivi per gli ovini e tradizionali passaggi tra i due versanti della catena. I Carpazi non sono mai stati una barriera, ma strade e ferrovie li attraversano con difficoltà, tranne dove i passi scendono molto, come tra Slovacchia e Polonia (passo Dukla, 502 m), e lì dove le valli sono ampie (Someş) e soprattutto Mureş). La complessità della morfogenesi è all'origine della ricchezza e varietà mineralogica (oro, zinco, rame, ferro, carbone, lignite, ecc.). Il petrolio è abbondante in Oltenia, Valacchia, Moldavia e Ucraina, il gas naturale in Transilvania, il sale ai piedi dei Carpazi rumeni (in particolare a nord di Ploiesti). Le dighe idroelettriche si sono moltiplicate; infatti, i Carpazi sono ricchissimi di riserve di acqua. La pastorizia si è ridotta negli ultimi tempi, ma la zootecnia rimane l'occupazione principale dei contadini, che sono anche molto abili nella lavorazione del legno. La vasta foresta che ricopre i Carpazi è assai sfruttata. Il turismo si sta sviluppando (alpinismo, sport invernali, terme). I Carpazi sono molto attraenti per la varietà dei loro paesaggi, il pittoresco delle loro case e chiese in legno, i loro monasteri, la ricchezza di una vita rurale rimasta tradizionale.