Concetti Chiave
- Il Friuli Venezia Giulia beneficia della sua posizione geografica per gli scambi internazionali, grazie al grande porto, sebbene la sua posizione marginale rispetto al mercato italiano.
- La presenza di confini politici in passato ha creato incertezze economiche, limitando lo sviluppo e scoraggiando iniziative economiche.
- L'economia tradizionalmente agricola della regione è influenzata dalla morfologia e dal clima, con terreni aridi in alta pianura e paludosi in bassa pianura.
- Lo sviluppo manifatturiero in Friuli Venezia Giulia è stato principalmente artigianale, con ritardi nell'industrializzazione a causa della mancanza di capitali e infrastrutture.
- Le opere di bonifica e irrigazione fra le due guerre hanno migliorato l'agricoltura, ma l'industrializzazione ha progredito poco oltre la ricostruzione post-bellica, portando molti a migrare per lavoro.
Economia e posizione geografica
L'economia del Friuli Venezia Giulia risente notevolmente della posizione geografica che è marginale rispetto al mercato italiano, mentre la presenza dei confini politici e di un grande porto favorisce gli scambi internazionali e promuove la funzione di transito e favorisce il trasporto di merci. Non sempre però il confine politico è stato aperto alla vita di relazione, ma ha spesso prodotto una situazione di rischio che ha scoraggiato le iniziative economiche, frenando lo sviluppo. Il Friuli ha avuto fino dall'inizio di questo secolo una economia prevalentemente agricola, condizionata però dalla morfologia e dal clima presente in montagna e dalle carenze idrauliche in pianura, dove ai terreni aridi della sezione alta si contrapponevano i terreni paludosi della bassa pianura.
Sviluppo agricolo e industriale
L'attività manifatturiera si è sviluppata soprattutto a livello artigianale, registrando notevoli ritardi nello sviluppo industriale poiché non sono presenti molti capitali di infrastrutture. Solo fra le due guerre grandi grazie alle opere di bonifica e di irrigazione hanno consentito la diffusione in pianura dell'agricoltura moderna, ma la promozione industriale non è andata molto oltre la ricostruzione degli impianti danneggiati dalle vicende belliche, così che alla manodopera agricola esuberante non restavano che le vie delle migrazione per andare a lavorare altrove