Concetti Chiave
- L'urbanizzazione ha superato il 50% a livello mondiale, con la crescita delle metropoli e la nascita di conurbazioni e megalopoli, come la randstad Holland nei Paesi Bassi.
- Nei paesi sviluppati si osserva un fenomeno di deurbanizzazione, causato da inquinamento e costi elevati, con la nascita di quartieri satellite e nuove città nelle periferie.
- Le città europee conservano centri storici con tracce del passato, mentre le periferie mostrano ampliamenti del Novecento e aree dismesse riqualificate.
- Le città moderne degli Stati Uniti, Giappone e Cina si sviluppano secondo una pianificazione urbana con strutture a scacchiera, senza centri storici, ma con quartieri degli affari.
- Nei paesi in via di sviluppo, le città mostrano un contrasto tra centri moderni e periferie degradate, con un'espansione verso baraccopoli carenti di servizi e infrastrutture.
Indice
L'urbanizzazione nel Novecento
Il fenomeno dell’urbanizzazione è proseguito per tutto il Novecento fino a superare il tasso di urbanizzazione mondiale del 50%. Tale valore rappresenta una media. L’incremento demografico e il continuo afflusso dalle aree rurali ha fatto crescere le dimensioni delle città, facendo moltiplicare il numero delle metropoli, molte delle quali sono ormai circondate da vaste aree metropolitane. Nel contempo sono comparse anche nuove realtà urbane, come le conurbazioni e megalopoli.
Conurbazioni e megalopoli
Le conurbazioni derivano dalla fusione di più città medio-grandi, che danno vita a un unico, grande spazio urbanizzato. Le città che le compongono risultano legate da una fitta trama di vie di comunicazione. In Europa la più famosa conurbazione si trovano nei Paesi Bassi ed è la randstad Holland, dalla caratteristica forma di anello. Aree metropolitane e conurbazioni possono talvolta saldarsi fino a dar vita a megalopoli, che arrivano a contare decine di milioni di abitanti. Alcune si trovano negli Stati Uniti, ma la più importante si trova in Giappone e conta oltre 70 milioni di abitanti. Se n’è appena sviluppata una anche nella Cina orientale e alcuni geografi ne identificano una in Europa che dall’Inghilterra scende fino a comprendere la conurbazione padana.
Urbanizzazione nei paesi in via di sviluppo
Le grandi agglomerazioni dell’America Latina e della Cina provano che il processo di urbanizzazione, inizialmente esclusivo dei paesi sviluppati, si sta estendendo a molti paesi in via di sviluppo e non solo grazie all’industria ma anche grazie all’inurbamento di milioni di contadini alla ricerca di migliori condizioni di vita. In molte città nei paesi sviluppati è iniziato un processo di deurbanizzazione, cioè di fuga di parte della popolazione urbana verso le cinture periferiche, dove nascono quartieri satellite e città nuove. Questo fenomeno deriva dall'inquinamento e dall’eccessivo aumento dei costi delle abitazioni. Il potenziamento dei trasporti urbani del resto facilita il pendolarismo.
Caratteristiche delle città europee
Le città europee sono quasi sempre di origine antica, quindi conservano nei loro centri storici ampie tracce del passato. Spesso il centro è circondato da quartieri ottocenteschi, solo in alcune città vi sono centri direzionali con edifici moderni. Nelle periferie trovano posto gli ampliamenti del 900, fatti di grandi complessi di case popolari, ma talvolta anche di quartieri residenziali per i ceti medi, con edifici bassi circondati da spazi verdi. Nelle città di origine industriale sono frequenti anche le aree dismesse, occupate originariamente da fabbriche e poi oggetto di riqualificazione, quindi trasformate in quartieri residenziali, in uffici, in aree destinate a servizi pubblici o trasformate in parchi. In Europa orientale accanto ai centri storici sorgono imponenti edifici pubblici, realizzati per ospitare i centri del potere e la burocrazia, ma anche monumenti costruiti per celebrare il regime socialista e grandi piazze destinate ad ospitare le manifestazioni. Nelle periferie sorgono immensi caseggiati dell’edilizia pubblica, privi di criteri estetici.
Città moderne nel mondo sviluppato
Nel resto del mondo sviluppato, solo il Giappone e la Cina possiedono città di origine antiche. Le loro città assomigliano dunque a quelle dell’America settentrionale, ad alcune metropoli di paesi industrializzati di recente o alle maggiori aree urbane dell’Australia. Queste città moderne sono cresciute in base a una pianificazione urbana resa possibile dalla grande disponibilità di spazio. Le piante sono a scacchiera, con strade larghe, lunghe e rettilinee. Inoltre, queste città non possiedono un centro storico, anche se conservano edifici antichi. Il loro cuore sta nel quartiere degli affari, riconoscibile per i suoi alti edifici e grattacieli, realizzati con strutture di ferro o in cemento armato. I quartieri residenziali sono molto estesi e di qualità differente, a seconda delle possibilità economiche di chi li abita. I quartieri più poveri talvolta assumono le sembianze di veri e propri ghetti, abitati da immigrati e minoranze etniche.
Città nei paesi in via di sviluppo
Le città dei Paesi in via di sviluppo sono state fondate dagli europei e sono quasi prive di industrie e la maggioranza della popolazione si dedica a servizi poco qualificati. Alcune conservano un centro storico, dove sorgono edifici di età coloniale, ma molto più spesso hanno un centro moderno, con grandi strade animate dal traffico, su cui si affacciano alti edifici simili a quelli dei paesi sviluppati. Qui si localizzano le sedi del potere politico e amministrativo, le poche attività di livello elevato, i pochi spazi verdi, le residenze di lusso e gli alberghi che ospitano i turisti e gli uomini di affari. Allontanandosi dal centro si incontrano i quartieri residenziali della piccola borghesia, oltre i quali cominciano i quartieri periferici, fatti di case vecchie e fatiscenti, nelle quali vive la popolazione povera. I servizi pubblici sono scadenti e inadeguati a soddisfare le richieste della popolazione eccessiva. Un tempo questi quartieri rappresentavano il limite esterno delle città, ma l'impetuoso flusso di nuova popolazione ha fatto nascere una nuova realtà urbana di livello ancora inferiore, le baraccopoli, fatte di capanne edificate con materiali di fortuna. Qui le malattie e la sottoalimentazione sono molto diffuse e la mortalità infantile risulta elevatissima.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'impatto dell'urbanizzazione nel Novecento?
- Cosa caratterizza le conurbazioni e le megalopoli?
- Quali sono le tendenze urbanistiche nei paesi sviluppati?
- Come si presentano le città nei paesi in via di sviluppo?
- Quali differenze esistono tra le città antiche e moderne in Giappone e Cina rispetto ad altre aree sviluppate?
L'urbanizzazione ha portato a un tasso mondiale superiore al 50%, con la crescita delle città e la formazione di metropoli, conurbazioni e megalopoli.
Le conurbazioni nascono dalla fusione di città medio-grandi, mentre le megalopoli possono contare decine di milioni di abitanti, come quella in Giappone con oltre 70 milioni di persone.
Nei paesi sviluppati si osserva un processo di deurbanizzazione verso le periferie, con la nascita di quartieri satellite, a causa dell'inquinamento e dei costi abitativi elevati.
Le città nei paesi in via di sviluppo spesso hanno un centro moderno con edifici alti e traffico intenso, mentre le periferie sono caratterizzate da quartieri poveri e baraccopoli.
Le città in Giappone e Cina, pur avendo origini antiche, assomigliano a quelle nordamericane con pianificazione urbana moderna, strade a scacchiera e quartieri degli affari con grattacieli.