Concetti Chiave
- Nel greco antico, "arktos" significava orso e indicava il Nord, riferendosi alla costellazione dell'Orsa Minore.
- Il Mar Glaciale Artico è vasto 14 milioni di km², coperto da una banchisa di ghiaccio tra 2 e 4 m di spessore.
- Intorno al Mar Glaciale si trovano terre artiche caratterizzate da neve, ghiaccio e tundra stagionale.
- Le temperature artiche non superano mai i dieci gradi, ma gli Eschimesi si sono adattati a queste condizioni estreme.
- Durante l'estate, il ghiaccio riflette la maggior parte dei raggi solari, ma la natura si risveglia brevemente.
Origine del termine artico
Nel greco antico, la parola arktos (letteralmente orso), indicava il Nord con riferimento alla costellazione dell'Orsa Minore che puntava a settentrione: oggi, il termine "artico" significa "che sta intorno al Polo Nord". Il Mar Glaciale Artico, vasto 14 milioni di km2 e profondo fino a 5.450 m presso le isole Svalbard, è coperto dalla banchisa, uno strato perenne di ghiaccio spesso tra i 2 e i 4 m. E' il freddissimo cuore dell'Artide, la calotta superiore del pianeta, compresa entro il sessantesimo parallelo nord.
Adattamento degli Eschimesi
Intorno al Mar Galaciale si dispongono le terre artiche, spazzate da venti impetuosi, ammantate di neve e ghiaccio, che lasciano spazio alla tundra solo per poche settimane all'anno. Le temperature non superano mai i dieci gradi centigradi: eppure, fin da epoche molto antiche, gli Eschimesi seppero adattarsi alle durissime condizioni ambientali, facendone la loro patria.
Cambiamenti stagionali in Groenlandia
Qui si estende la Groenlandia, il cui nome, "terra verde". fu dato da Erik il Rosso, il navigatore vichingo che esplorò nel X sec. Dopo la lunga notte invernale, in cui il sole non appare mai oltre Tortzzonte, sembra che ogni forma di vita si spenga nelle terre polari. D'estate il clima si raddolcisce di poco: il ghiaccio riflette il 90% dei raggi solari che vi cadono. Ma ciò è sufficiente per risvegliare la natura. L'acqua dolce prodotta dallo scioglimento di una parte dei nevai serpeggia in rigagnoli e stagni, abitati da colonie di insetti: compaiono macchie di licheni, muschi e alghe. Gli animali immagazzinano cibo ed energia, che li aiuteranno a sopravvivere nella stagione più dura. La morsa del gelo si allenta solo per otto settimane: le foche accumulano il grasso per difendersi dalle temperature bassissime, le volpi e gli ermellini indossano, per breve tempo, la "divisa" estiva. Poi la lotta della vita contro il freddo ricomincerà per un altro, interminabile inverno.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del termine "artico" e cosa rappresenta oggi?
- Come si adattano gli Eschimesi alle condizioni ambientali dell'Artide?
- Quali cambiamenti avvengono nell'Artide durante l'estate?
Il termine "artico" deriva dalla parola greca antica "arktos", che significa orso, riferendosi alla costellazione dell'Orsa Minore che puntava a nord. Oggi, "artico" indica ciò che si trova intorno al Polo Nord.
Gli Eschimesi si sono adattati alle dure condizioni ambientali dell'Artide fin da epoche molto antiche, facendone la loro patria nonostante le temperature rigide e le condizioni estreme.
Durante l'estate, il clima nell'Artide si raddolcisce leggermente, permettendo lo scioglimento parziale dei nevai e la comparsa di rigagnoli e stagni abitati da insetti, mentre licheni, muschi e alghe iniziano a crescere. Gli animali immagazzinano cibo ed energia per sopravvivere all'inverno.