Concetti Chiave
- Lo sviluppo dell'allevamento ha visto un avanzamento significativo dal XIX secolo con l'introduzione di metodi scientifici nella zootecnia.
- I moderni allevamenti sono altamente meccanizzati e specializzati, con animali allevati in ambienti chiusi e alimentati in modo controllato.
- I metodi tradizionali di allevamento persistono in aree specifiche, come le zone alpine e le steppe dell'Est Europa, dove vengono praticate attività come la transumanza.
- L'Europa gioca un ruolo chiave nella produzione globale di prodotti derivati dall'allevamento, con una forte presenza nei settori lattiero-caseario e suinicolo.
- Paesi europei come Francia, Germania e Regno Unito sono leader nella produzione di vari tipi di bestiame e prodotti animali a livello mondiale.
Lo sviluppo dell'allevamento
L'allevamento ha avuto uno sviluppo decisivo a parte dalla fine del XIX secolo con l'applicazione di metodi scientifici alla produzione, all'alevamento e allo sfruttamento degli animali domestici (zootecnia, dal greco z?on=animale e tèchne=abilità, arte). I moderni allevamenti sono infatti aziende specializzate nelle quali gli animali sono tenuti al chiuso e nutriti in modo specifico e controllato. Operazioni come la mungitura, la raccolta e selezione delle uova, l'abbattimento, la macellazione e la pulizia degli ambienti si svolgono in genere con criteri di alta meccanizzazione.
Questo tipo di allevamento ha sostituito quasi del tutto i metodi tradizionali, che per? sopravvivono per esempio in alcune zone alpine, nelle quali i bovini sono lasciati al pascolo in altura nei mesi estivi, oppure nei terreni sassosi del Mediterraneo, più adatti agli ovini, e nelle steppe dell'Est Europa, dove gli equini sono lasciati allo stato brado, ossia liberi di pascolare.
All'interno dell'allevamento tradizionale viene definita transumanza il trasferimento di capi di bestiame sui terreni più favorevoli a seconda delle stagioni.
In Europa l'allevamento e i prodotti da esso derivati, dalla carne ai formaggi, rappresentano una voce economica importante: il 35% della produzione mondiale di latte è europea, con Paesi come la Francia, la Svizzera, la Germania che si classificano ai primi posti al mondo; quasi il 20% della produzione mondiale di suini proviene dal nostro continente, mentre per bovini (Russia, Francia e Germania ai primi posti), ovini (con il Regno Unito come primo produttore), caprini e volatili (Russia, Francia e Regno Unito rispettivamente ai primi tre posti per quantità di capi) la percentuale si aggira attorno al 10%.