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Concetti Chiave

  • Le eruzioni vulcaniche sono spesso accompagnate da terremoti, che possono verificarsi anche senza eruzione a causa del movimento della lava.
  • I terremoti sottomarini possono generare tsunami, come quello devastante del 2004 che colpì l'Oceano Indiano, causando circa 230.000 morti.
  • I terremoti possono derivare da movimenti improvvisi delle rocce sotterranee, il cui punto di origine è detto ipocentro, mentre l'epicentro è il punto di maggiore intensità in superficie.
  • Il sismografo è lo strumento utilizzato per registrare i terremoti, rilevando le oscillazioni del terreno con un pendolo e una penna su un nastro di carta.
  • L'intensità dei terremoti viene misurata con la Scala Mercalli, basata sugli effetti, e la Scala Richter, che misura l'energia del fenomeno strumentalmente.

Terremoti e tsunami

Spesso un’eruzione vulcanica è accompagnata da terremoti. A volte vicino a un vulcano si registrano terremoti anche senza eruzione: questo accade perché la lava si muove attraverso le rocce, le spacca e produce un sommovimento del suolo. Se un terremoto è localizzato sui fondali marini, il movimento della terra scuote la massa d’acqua marina, dando origine a un maremoto. L’effetto è lo tsunami, un’onda gigantesca che investe le coste adiacenti al sisma. Il 26 dicembre 2004 un violento terremoto sottomarino originò uno tsunami devastante, che investì tutti i Paesi costieri dell’Oceano Indiano, causando circa 230 000 morti . Molti terremoti però non sono dovuti ai vulcani ma a movimenti improvvisi delle rocce sotterranee. Il punto in cui questi movimenti avvengono è detto ipocentro e può trovarsi a una profondità che varia fino a 300 km. Invece il punto della superficie che si trova sulla verticale dell’ipocentro è l’epicentro: questo è il punto in cui si avverte il terremoto con maggiore intensità. L’apparecchio che permette di registrare la presenza di un terremoto è il sismografo. Questo strumento consiste in un pendolo metallico collegato a una penna che scrive su un nastro di carta che scorre lentamente. Quando c’è un terremoto il pendolo oscilla e la penna traccia delle linee ondulate. Dalla forma e dall’ampiezza delle linee si può dedurre l’intensità del terremoto. L’intensità di un terremoto viene misurata in due modi: in base ai suoi effetti, descritti nella Scala Mercalli, distinta in 12 gradi ; oppure attraverso la Scala Richter che misura l’energia del fenomeno solo con lo strumento, un particolare sismografo, e indipendentemente dagli effetti provocati nella regione colpita .

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