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Concetti Chiave

  • I terremoti sono vibrazioni della crosta terrestre originate da un punto interno chiamato ipocentro, con l'epicentro sulla superficie.
  • Esistono due tipi di terremoti: ondulatori, con vibrazioni che si propagano come onde, e sussultori, con movimenti verticali.
  • L'intensità dei terremoti si misura con due scale: Mercalli, basata sui danni, e Richter, basata sull'energia rilasciata.
  • I terremoti possono derivare da crolli sotterranei, eruzioni vulcaniche o movimenti tettonici, quest'ultimi i più violenti.
  • La previsione dei terremoti è una sfida scientifica, ma recenti progressi tecnologici offrono speranza per miglioramenti futuri.

I terremoti

I terremoti, detti anche sismi (dal greco seismos, "scossa"), sono vibrazioni della crosta terrestre. Essi si originano in un punto interno della Terra, a profondità variabili, da dove si propagano onde che, raggiunta la superficie terrestre, provocano vibrazioni. Il centro dal quale si origina l'onda si chiama ipocentro, mentre il punto sulla superficie terrestre che si trova sulla verticale dell'ipocentro si chiama epicentro.
I terremoti si dividono in due tipi:
-ondulatori, quando la superficie terrestre è scossa da vibrazioni che si propagano dall'epicentro verso la periferia come se fossero onde;
-sussultori, quando le vibrazioni fanno sussultare la superficie.
L'intensità dei terremoti può essere misurata mediante due metodi:
- la scala Mercalli, che tiene conto del tipo di danno provocato dal terremoto e include dodici gradi di intensità (al dodicesimo avviene la distruzione totale di ogni opera umana);
- la scala Ricther, che si basa sulla quantità di energia sprigionata nell'ipocentro, ed è espressa secondo un'unità di misura chiamata magnitudo (grandezza). I terremoti finora registrati non hanno superato 8,6 magnitudo. I terremoti possono essere dovuti a tre cause:
-crollo: questo tipo di terremoto avviene quando avviene il crollo di grotte sotterranee o di caverne, ha debole intensità e di solito non costituisce un grave rischio per le opere umane;
-eruzione vulcanica: le eruzioni dei vulcani possono produrre terremoti di varia intensità, di solito non catastrofici;
-movimento tettonico (dal greco tektonikè, "arte del costruire"): da ci derivano i terremoti più violenti Sono dovuti ai movimenti delle par ti (dette placche) di cui è costituita la crosta terrestre, che si muovono continuamente come enormi zattere a velocità comprese tra 2 e 12 c ogni anno, spostando continenti fondi oceanici. Quando tra due placche avvengono frizioni lungo 1 linee di contatto, dette faglie, si sprigionano enormi energie, che risai gono verso la superficie terrestre creando terremoti. Ad esempio, terremoto della Turchia del 1999 h fatto innalzare le montagne di mezzo metro. La previsione dei terremoti è stata sempre una sfida per la scienza. D lungo tempo, infatti, gli scienziati sono sforzati di trovare il modo per prevederli. Notevoli progressi son stati compiuti recentemente, soprattutto grazie alle apparecchiature installate nelle stazioni e nei satelliti spaziali. Vi sono fondate speranze che il problema sia risolto in breve tempo.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i due tipi principali di terremoti e come si differenziano?
  2. I terremoti si dividono in due tipi: ondulatori, quando le vibrazioni si propagano dall'epicentro verso la periferia come onde, e sussultori, quando le vibrazioni fanno sussultare la superficie.

  3. Quali sono le cause principali dei terremoti?
  4. I terremoti possono essere causati da crolli di grotte sotterranee, eruzioni vulcaniche e movimenti tettonici, con quest'ultimo tipo che genera i terremoti più violenti.

  5. Come si misura l'intensità dei terremoti e quali sono le scale utilizzate?
  6. L'intensità dei terremoti può essere misurata con la scala Mercalli, che valuta i danni provocati, e la scala Richter, che misura l'energia sprigionata nell'ipocentro in magnitudo.

Domande e risposte

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