Concetti Chiave
- Crespi d'Adda, progettato da Cristoforo Benigno Crespi nel 1878, è un villaggio operaio unico, costruito per rispondere alle esigenze degli operai del cotonificio situato vicino al fiume Adda.
- Il villaggio includeva una filatura sviluppata orizzontalmente per garantire luce e areazione, con palazzi modesti per ospitare i lavoratori provenienti da altre aree industriali.
- Crespi d'Adda offriva numerosi servizi per i residenti, come una scuola, un ambulatorio medico e un cimitero, creando un ambiente urbano autosufficiente.
- Le case nel villaggio riflettevano lo status lavorativo: i dirigenti vivevano in ville con giardini, mentre cappellani e medici avevano dimore più semplici.
- Oggi, Crespi d'Adda è un sito patrimonio dell'umanità UNESCO, noto per la sua architettura e pianificazione urbanistica unica, attualmente in fase di riconversione.
In questo appunto viene descritto in modo dettagliato come sia stato realizzato il villaggio operaio di Crespi D’Adda ad opera di Cristoforo Benigno Crespi e la sua famiglia.
Indice
Storia della costruzione di Crespi d’Adda
Tutto è avvenuto nel 1878 quando l’imprenditore di origini lombarde Cristoforo Benigno Crespi decise di realizzare nelle vicinanze del fiume Adda di fianco al suo cotonificio un villaggio operaio mai esistito prima.
Crespi d'Addaè un villaggio operaio pensato e realizzato per andare incontro alle esigenze industriali e familiari degli operai che lavoravano nel cotonificio. Non è stato costruito per pura casualità perché la famiglia Crespi aveva già edificato diversi stabilimenti. La famiglia Crespi aveva visto altre realtà simili in altre zone d’Europa, e proprio da quelle realtà Cristoforo Benigno Crespi realizzò tra i fiumi Adda e Brembo il suo straordinario villaggio operaio.

Caratteristiche relative alla realizzazione della città
Crespi decise di costruire in questa zona una filatura del cotone. Questo comportò la realizzazione di lavori sul fiume Adda. Il tipo di stabilimento non fu edificato su diversi piani, ma fu sviluppato in orizzontale in modo che ci fosse luce e areazione per favorire il lavoro degli operai. Insieme alla filatura, Crespi costruì alcuni palazzi di modesta grandezza per poter ospitare la manodopera che proveniva già da altre parti come gli stabilimenti gestiti precedentemente.
Realizzazione dei servizi del villaggio
L’idea di Crespi fu subito quella di creare una sorta di realtà urbana autonoma dai paesini limitrofi come quello di Canonica D’Adda. Così egli insieme a questo vicino comune, cercò di realizzare dei servizi utili per gli abitanti di questo villaggio come una scuola, un ambulatorio medico ed altri servizi che portarono ad allargare le dimensioni della città. In questo villaggio erano presenti le case per i lavoratori, la chiesa, il lavatoio dove le donne potevano recarsi per lavare i panni e la scuola per i figli degli operai, ovvero l'asilo e le elementari, perché successivamente i bambini andavano a lavorare con in genitori nel cotonificio. Man mano che aumentavano le case degli operai, questi servizi venivano qualificati fino ad arrivare all’ultimo dei servizi più importanti, ovvero il cimitero realizzato da Gaetano Moretti, caratterizzato da tombe semplici, bianche e in marmo. Le prime file erano riservate alle tombe dei bambini. Successivamente il villaggio venne nominato “Crespi D’Adda” e fu aggregato al comune di Capriate.
Autonomia del villaggio
Una volta delineato il disegno urbanistico del centro, cominciò a venir fuori la caratteristica rivoluzionaria di questa città ideale del lavoro. Infatti, il disegno di Crespi d’Adda non è stato redatto all’origine del villaggio, ma inizialmente fu casuale, solo dopo tempo fu voluto fermamente da Crespi. Quindi all’inizio era un villaggio quasi empirico, ideale, pian piano si trasformò in un villaggio reale. Il villaggio è stato edificato inizialmente con strutture posizionate nella parte settentrionale del villaggio, ovvero le case operaie, l’albergo, poi la chiesa e l’abitazione estiva dei proprietari. Poi pian piano il villaggio continuò a svilupparsi espandendosi fino a sud. Si trattava di un villaggio articolato da direttrici che la tagliano, strade essenziali che permettevano agli abitanti di spostarsi e raggiungere il luogo di lavoro.
Il villaggio venne sviluppato in maniera tale che le casette fossero allineate ponendo al centro vari servizi come quello medico, postale, la piscina, i bagni pubblici, la cooperativa, tutti fondamentali per il villaggio per ampliare i rapporti sociali tra gli abitanti.
Distinzione delle case a Crespi D’Adda
All’interno dell’industria c'erano diversi gradi e ciò comportava anche delle differenze delle case. I dirigenti avevano delle ville molto particolari, con giardini immensi; i cappellani e i medici avevano ville più semplici. Il villaggio di Crespi d’Adda è attualmente esistente e non ha subito modifiche dal 1927 ad oggi.
Costruzione della chiesa di Crespi D’Adda
Un altro segno di autonomia di questo villaggio fu la presenza di una chiesa edificata per la comunità di lavoratori dello stabilimento industriale. La chiesa di Crispi d’Adda fece parte di un disegno voluto dalla famiglia di riscoprire e valorizzare ancora di più i capolavori dell’arte italiana. Il progetto per la realizzazione di questa chiesa non fu del tutto originale, ma fu una replica di una chiesa che esiste a Busto Arsizio alla quale i Crespi erano molto legati. Questa chiesa ha delle proporzioni ben definite: quattro pareti in facciata in cui si presentava la porta d’ingresso poi la cupola ottagonale sinonimo di religiosità. Tutto ciò fu voluto dalla famiglia Crespi per dare ai propri cittadini un luogo dove poter vivere e lavorare.
Crespi d’Adda oggi
Attualmente la maggior parte degli stabilimenti del villaggio di Crespi d’Adda sono in fase di riconversione. Questo villaggio e la sua popolazione e tutto quello che è avvenuto negli anni in questi luoghi, sono stati studiati in tutto il mondo. Grazie a tutte queste caratteristiche, Crespi D’Adda è stata dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1995.
Domande da interrogazione
- Qual è stata l'origine del villaggio operaio di Crespi d'Adda?
- Quali caratteristiche distintive aveva la costruzione della città di Crespi d'Adda?
- Come si è sviluppata l'autonomia del villaggio di Crespi d'Adda?
- In che modo le case a Crespi d'Adda riflettevano le gerarchie industriali?
- Qual è lo stato attuale di Crespi d'Adda e il suo riconoscimento internazionale?
Il villaggio operaio di Crespi d'Adda è stato realizzato nel 1878 da Cristoforo Benigno Crespi vicino al suo cotonificio, ispirato da altre realtà simili in Europa, per soddisfare le esigenze industriali e familiari degli operai.
La città fu progettata con una filatura del cotone sviluppata in orizzontale per garantire luce e areazione, e includeva palazzi per ospitare la manodopera, creando un ambiente di lavoro favorevole.
Crespi d'Adda fu concepito come una realtà urbana autonoma, con servizi come scuole, ambulatori e una chiesa, che ne hanno ampliato le dimensioni e l'indipendenza dai paesi limitrofi.
Le case a Crespi d'Adda variavano in base al grado industriale: i dirigenti avevano ville con giardini, mentre cappellani e medici avevano ville più semplici, riflettendo le differenze di status.
Oggi, molti stabilimenti di Crespi d'Adda sono in fase di riconversione, e il villaggio è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1995, grazie alle sue caratteristiche uniche e alla sua storia.