Concetti Chiave
- Le lampade ad incandescenza utilizzano un filamento di tungsteno in un involucro di vetro con gas come azoto o argon per raggiungere alte temperature senza sublimare.
- Il rendimento luminoso delle lampade ad incandescenza è basso, poiché gran parte dell'energia si disperde sotto forma di calore.
- Il passaggio della corrente elettrica in un conduttore produce calore, con un aumento della temperatura proporzionale all'intensità e al tempo del flusso di corrente.
- Conduttori con resistenze diverse, come ferro e rame, mostrano differenti livelli di riscaldamento sotto la stessa corrente, con il ferro che si arroventa di più per la sua maggiore resistenza.
- La Legge di Joule stabilisce che il calore sviluppato in un conduttore è proporzionale al tempo, al quadrato dell'intensità della corrente e alla resistenza del conduttore (Q= K y² R t).
La magia e il meraviglioso scintillio prodotto dalle lampade del Palais de l’électricité non sarebbero stati prodotti senza la scoperta della corrente elettrica.
Al Palais de l’électricité, infatti, se gli occhi dei visitatori non fossero stati colpiti dalla luce emanata dalle molte lampadine non si sarebbe certamente considerato l’effetto termico della corrente elettrica né si sarebbe pensato a come è realizzata una lampadina.
L’illuminazione elettrica si può, in effetti, realizzare usando lampadine ovvero lampade ad incandescenza.
Le lampade sono solitamente caratterizzate da un filamento di tungsteno o di altri metalli ad alto punto di fusione. Tale filamento è posto in un involucro di vetro, all’interno di cui si pone un gas, l’azoto o comunque gas rari, esistenti in piccolissima quantità nell’atmosfera, come l’argo. In tal modo si possono raggiungere temperature elevatissime, fino a 2.700° C senza che il tungsteno sublimi ed annerisca l’involucro.
Il rendimento luminoso di una lampada ad incandescenza e’ molto modesto in quanto la maggior parte dell’energia viene dispersa sottoforma di calore.
Spieghiamo ora l’effetto termico della corrente elettrica: prendendo in considerazione un conduttore percorso da una corrente si noterà innanzitutto che, al passaggio della corrente elettrica, esso si riscalderà.
Si faccia passare poi una corrente elettrica in un filo metallico teso tra due punti: si potrà osservare che il filo si riscalda e di conseguenza si allunga. Precisamente è possibile constatare che il passaggio della corrente lungo il filo determina uno sviluppo di calore proporzionale al tempo durante il quale la corrente fluisce.
Se si andrà ad aumentare gradualmente l’intensità della corrente si potrà notare un sensibile aumento della temperatura.
Mediante accurate misure effettuate con un Calorimetro si può inoltre constatare la quantità di calore ceduta dal filo sono proporzionali al prodotto dell’intensità della corrente.
Si ripeta poi l’esperimento con un filo, avente sezione costante di rame per un tratto AC e di ferro per un tratto CB si può notate che il tratto in ferro si arroventa, mentre quello in rame si intiepidisce appena; questo accade in quanto il ferro offre una resistenza maggiore di quella del rame al passaggio della corrente e di conseguenza risulterà quindi che lo sviluppo di calore prodotto al passaggio della corrente aumenterà all’aumentare della resistenza del conduttore.
I risultati di precisi esperimenti permettono dunque di annunciare la seguente Legge di Joule secondo la quale
“La quantità di calore sviluppata in un conduttore al passaggio della corrente elettrica è direttamente proporzionale al tempo durante il quale la corrente passa al quadrato della sua intensità e alla resistenza del conduttore”.
Si otterrà quindi come formula Q= K y² R t dove Q è la quantità di calore sviluppata; y, R e t sono rispettivamente l’intensità della corrente, la resistenza ed il tempo. K sta ad indicare invece una costante di proporzionalità che dipende dalla unità di misura usata.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del tungsteno nelle lampade ad incandescenza?
- Come si manifesta l'effetto termico della corrente elettrica in un conduttore?
- Qual è la differenza di comportamento tra un filo di rame e uno di ferro al passaggio della corrente?
- Cosa afferma la Legge di Joule riguardo al calore sviluppato in un conduttore?
Il tungsteno, grazie al suo alto punto di fusione, è utilizzato come filamento nelle lampade ad incandescenza per raggiungere temperature elevate senza sublimare e annerire l'involucro di vetro.
L'effetto termico si manifesta con il riscaldamento del conduttore al passaggio della corrente, che porta anche all'allungamento del filo metallico e allo sviluppo di calore proporzionale al tempo di flusso della corrente.
Il filo di ferro si arroventa più del rame perché offre una resistenza maggiore al passaggio della corrente, aumentando così lo sviluppo di calore.
La Legge di Joule afferma che la quantità di calore sviluppata in un conduttore è direttamente proporzionale al tempo di passaggio della corrente, al quadrato della sua intensità e alla resistenza del conduttore.