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Concetti Chiave

  • Pamela è un satellite che dal 2006 orbita intorno alla Terra, progettato per identificare le antiparticelle con sistemi di rivelatori estremamente precisi.
  • Il satellite possiede un tracciatore elettronico che rileva il passaggio delle particelle con una precisione di 3 millesimi di millimetro e un sistema di assorbimento dei raggi cosmici ad alta risoluzione.
  • Pamela è in grado di determinare con grande precisione la composizione e l'energia dei raggi cosmici, rilevando anche eventuali antinuclei su un vasto intervallo energetico.
  • La scoperta di un antinucleo tramite Pamela potrebbe fornire prove inconfutabili dell'esistenza dell'antimateria, poiché formarsi tramite interazioni di particelle è altamente improbabile.
  • Oltre al suo scopo principale, Pamela contribuisce allo studio di altri problemi fondamentali, come la rivelazione della materia oscura nell'Universo.

Pamela

Pamela, ossia un satellite che sta orbitando intorno alla Terra e trasmettendo dati dal giugno del 2006 e pensato per identificare le antiparticelle; per assolvere a tale compito esso è stato dotato di sistemi di rivelatori che raggiungono raffinatezze elevatissime e mai ottenute prima in quanto possiede un tracciatore elettronico in grado di rivelare i punti di passaggio delle particelle con la precisione di 3 millesimi di millimetro e un sistema di assorbimento dei raggi cosmici che fornisce un’immagine dell’interazione che il raggio cosmico subisce all’interno del rivelatore una risoluzione nell’ordine del millimetro.

Questo fa sì che tale satellite sia in grado di determinare con grande precisione la composizione e l’energia dei raggi cosmici e anche di rivelare eventuali antinuclei all’interno di in un intervallo di energia molto esteso (ossia che va da alcune decine di milioni di elettronvolt ad alcune centinaia di miliardi di elettronvolt).

L’importanza di Pamela risiede quindi nel fatto che la rivelazione accertata di un antinucleo costituirebbe la prova inconfutabile dell’esistenza dell’antimateria in quanto la probabilità che l’antinucleo si formi dall’interazione di particelle è presso che nulla; la presenza dell’antinucleo, infatti, assicurerebbe che l’antimateria accertata è presente in quantità sufficiente a tenere insieme gli ammassi di antigalassie in cui si è accesa la stella che ha prodotto l’antinucleo, il quale può infatti essere creato solo dentro una antistella. Inoltre lo studio operato sui raggi cosmici grazie a tale satellite permette di dare risposta anche ad altri problemi fondamentali, seppur non direttamente collegati allo scopo principale dell’esperimento quali ad esempio la possibilità di rivelare la presenza e le caratteristiche della materia oscura nell’Universo.

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