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Ai capi di ogni conduttore che sono parte integrante del circuito elettrico vi è una differenza di potenziale. L'intensità di corrente circolante nel conduttore, inoltre, varia al variare della differenza di potenziale. Tra queste grandezze fisiche però non sussiste alcuna relazione. Pur non essendoci relazione tra le due grandezze, è possibile che questa venga ricavata attraverso una dimostrazione sperimentale, con l'applicazione di alcune differenze di potenziale al conduttore e con la misurazione dell'intensità di corrente In allegato vi è un documento che spiega gli enunciati delle due leggi di Ohm, con relative rappresentazioni grafiche. Nell'ambito della seconda legge viene riportata anche la definizione di superconduttore.
LE LEGGI DI OHM
La prima legge di Ohm
Come sappiamo,ai capi di ogni conduttore che fa parte di un circuito
elettrico,esiste una differenza di potenziale. Se facciamo variare questa
differenza di potenziale,ci aspettiamo che cambi anche l’intensità di corrente
che circola nel conduttore. Non esiste però una relazione generale tra le due
grandezze fisiche. Essa dipende dal tipo di conduttore; la si può ricavare
sperimentalmente applicando ad un determinato conduttore diverse differenze
di potenziale e misurando le corrispondenti intensità di corrente. Riportando i
punti sperimentali in un diagramma differenza di potenziale – corrente,si ricava
la curva caratteristica del conduttore.
Per alcuni tipi di conduttore,tra i quali quelli metallici,la curva caratteristica
assume la semplice forma di una retta che passa per l’origine
i ΔV
Ciò significa che l’intensità i è direttamente proporzionale alla differenza di
potenziale ΔV. La relazione può essere scritta nella forma ∆V
i= R
dove R è una grandezza caratteristica del conduttore.
Quanto più grande è R,tanto minore è i ad una fissata ΔV. R esprime quindi la
difficoltà che incontra la corrente nel fluire nel conduttore; per questa ragione
resistenza elettrica
viene detta del conduttore
prima legge di Ohm,dal
La formula precedente esprime la nome del fisico
tedesco Ohm che l’ha scoperta
La resistenza elettrica nel Sistema Internazionale si misura in ohm(Ω)
1Ω è la resistenza di un conduttore che è percorso da una corrente di 1A
quando si applica ai suoi capi una differenza di potenziale di 1V
1V
1 Ω= 1 A
I conduttori metallici,ciascuno dei quali è caratterizzato da una
resistori.
resistenza,vengono detti Nello schema che descrive un
circuito,ciascuno di essi è rappresentato dal simbolo
La seconda legge di Ohm
Lo stesso Ohm stabilì sperimentalmente una seconda legge per i conduttori
metallici
La resistenza elettrica di un filo conduttore è direttamente proporzionale alla
sua lunghezza ed inversamente proporzionale alla sua sezione. Inoltre essa
dipende anche dalla sostanza di cui è costituito il filo e dalla sua temperatura
l
R= ρ A
dove l è la lunghezza del filo, A la sua sezione e ρ un coefficiente di
resistività
proporzionalità,che dipende dalla sostanza,detto della sostanza. La
resistività è numericamente uguale alla resistenza di un conduttore,di quella
sostanza,lungo 1m e con una sezione di 1m 2
Dalla formula inversa A
ρ=R l
Si ha che la resistività,nel Sistema Internazionale,si misura in Ω∙m
Nei buoni conduttori,ρ oscilla tra i 10 e i 10 Ω∙m
-8 -5
Nei buoni isolanti,ρ oscilla tra i 10 e i 10 Ω∙m
11 17
La resistività ρ ha un valore che aumenta al crescer della temperatura. Nella
figura seguente è mostrato l’andamento tipico della resistività di molti metalli
in funzione della temperatura assoluta
ρ
ρ 293
ρ ρ
i i T
29
3
La resistività è rappresentata con buona approssimazione da una retta in un
intervallo che si estende da una temperatura bassa(circa 100 K) fino a
temperature prossime a quella di fusione del metallo.
In tale intervallo,la resistività ρ alla temperatura T,è legata alla resistività ρ
T, 293
attraverso la formula sperimentale =ρ (1+ )
ρ α ∆ T
T 293
con ΔT = T-293 K
coefficiente di temperatura della resistività
α è detto
Al di sotto dell’intervallo di temperatura che abbiamo considerato,la resistività
cessa di diminuire in modo uniforme e decresce sempre più lentamente,
ρ
tendendo ad un valore limite quando T tende allo zero assoluto
i