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Collegamenti
Lavoro:Risorse umane,tasse e leggi, tesina
Lavoro:Risorse umane,tasse e leggi, tesina
Spagnolo: Josè Echegaray
Italiano: Luigi Pirandello (Ciaùla scopre la luna)
Storia: La seconda rivoluzione industriale e l'Età Giolittiana
Diritto: Costituzione e Leggi riguardanti il Diritto al Lavoro
Economia Aziendale: L'organizzazione e la gestione del personale
Scienza delle Finanze: IRPEF
Matematica: Ricerca Operativa.
appunti i giorni dell’anno. In realtà ne riuscì a comporre
255.
Dalla lettura si ricava un senso amaro e penoso
dell’esistenza, che colpisce i personaggi, i quali tentano di
ribellarsi attraverso una fuga nell’irrazionale e nella follia.
All’interno della raccolta meritano un discorso a parte le
novelle di ambiente siciliano, che hanno per lo più come
Ciaula
protagonisti i contadini (tra le più famose ricordiamo
scopre la luna, La giara, La patente); le altre novelle invece
sono ambientate a Roma, e i protagonisti appartengono al
ceto della borghesia.
II.4.1. Ciaula scopre la luna
Questo racconto fu scritto da Pirandello (fa parte delle
Novelle per un anno) e fu pubblicato sul Corriere della Sera
il 29 dicembre 1912.
Ciaula, sinonimo di “cornacchia” in dialetto siciliano, a
causa della sua abitudine di ripetere continuamente il verso
dell’animale, ha circa trent’anni e trasporta lo zolfo grezzo
scavato dai picconieri. Per via dei suoi problemi mentali è
spesso preda delle percosse e dei soprusi dei suoi compagni
minatori.
Una sera il capo della miniera, Cacciagallina, insoddisfatto
del lavoro prodotto in giornata, forza i suoi dipendenti a
14
continuare durante la notte convincendone solo due, Zi’
Scarda e Ciaula.
La narrazione si blocca per un istante e l’autore si concentra
sulla descrizione del vecchio lavoratore (Zi’ Scarda), che
inizia nel delineare la sua strana immagine che si conclude
con la spiegazione del suo fare e della storia dello scoppio
della mina che, oltre al suo occhio, gli aveva sottratto anche
il figlio, suscitando dapprima una sensazione comica nel
lettore seguita poi da una riflessione amara, caratteristica
dello stile pirandelliano.
Zi’ Scarda prosegue il suo lavoro aiutato da Ciaula che
aveva il compito di trasportare il pesante carico di blocchi di
zolfo fin sopra le gallerie, nel buio della notte, all’aperto. Ciò
lo induce a pensare a cosa lo avrebbe aspettato al di fuori
dei cunicoli della miniera e assalito dalla paura del buio più
assoluto e dal profondo senso di vuoto dell’ambiente
circostante, riesce a terminare la salita, stremato.
In realtà il buio in sé non lo aveva mai terrorizzato, ma un
episodio lo aveva segnato sin da piccolo, condizionando la
sua capacità di uscire allo scoperto nella notte: lo scoppio
assordante di una mina, che aveva mutilato il suo compare,
lo aveva fatto fuggire e rifugiare in un antro segreto al buio
dove era rimasto perdendo la cognizione del tempo, rimase
in quel posto forse per minuti, forse per ore, forse per
giorni. 15
Quando Ciaula si affaccia all’uscita della miniera, vede da
lontano un chiarore che cresce man mano. Scopre così la
luna il cui chiarore vince le tenebre del suo animo. Si mette
a piangere, provando dentro di sé un’insolita dolcezza. La
scoperta improvvisa della luce lunare, infatti, lo commuove
fino al pianto lo fa sentire parte di un mondo infinito; gli
restituisce così un tratto di primitiva umanità e dolcezza che
lo riscatta dalla sua dimensione animalesca.
La novella presenta i caratteri del racconto verista. Descrive
infatti in modo oggettivo le tristi condizioni di vita dei
minatori siciliani all’inizio del ‘900, la durezza disumana del
loro lavoro; anche l’ambiente in cui si svolge il racconto
richiama il clima veristico.
Anche i personaggi sono simili, Ciaula ricorda Rosso Malpelo
di Verga: entrambi sono degli esclusi, degli emarginati,
scherniti da tutti e fatti oggetto di soprusi e violenze. Ma vi
è tra loro una differenza: Malpelo è un eroe intellettuale,
uno che studia le leggi del meccanismo sociale, elaborando
una sua teoria sulla lotta per la vita, Ciaula, invece, è un
minorato mentale. Entrambi sanno riscattarsi dal loro stato,
anche se per vie opposte.
Verga fa di Rosso Malpelo l’eroe della conoscenza; scoperta
la malvagità che gli sta attorno, si ribella fino a scegliere il
suicidio, inabissandosi nella cava dove anni prima era morto
suo padre. 16
Ciaula , invece, resta a un gradino inferiore di
autocoscienza: anch’egli per un istante trova il suo riscatto
non scendendo nell’abisso, ma risalendo alla luce dal fondo
della terra.
Ci sono spunti di denuncia sociale nella protesta iniziale dei
minatori contro l’imposizione del loro sorvegliante e dei
soprusi di cui sono vittime i più deboli. Ma non è questo che
interessa a Pirandello; a lui interessa descrivere
un’esperienza irrazionale e per questo sceglie come
protagonista un essere primordiale, ai confini con
l’animalità. Ma quando quest’essere esce all’aperto dei
cunicoli della miniera rinasce a nuova vita. Sono solo
apparentemente
elementi veristi. In entrambi i racconti il
tema sociologico viene superato dall’approfondimento
psicologico. All’inizio il linguaggio parlato dei minatori
stessi, sembra ricordare la regressione del narratore dentro
la realtà popolare rappresentata che è il procedimento
caratteristico del Verga. In realtà, il narratore di Pirandello
non si colloca dentro il mondo dei solfatari, ma all’esterno,
guardandolo dall’alto della sua superiore cultura. Non ci
troviamo su un terreno veristico, ma in ambito decadente:
il poeta descrive qui l’angoscia dell’uomo, che spezzato
forma,
l’involucro della intravede una realtà più profonda
fuori e dentro di lui, la realtà popolare non è scelta ai fini
della riflessione sociale, ma in quanto portatrice del
primitivo, dell’irrazionale, del simbolo.
17
Ciaula rappresenta tutti gli uomini che oppressi dall’oscurità
e dall’angoscia e nella bellezza del mondo cercano il
riscatto della loro miseria. Il buio della miniera rappresenta
il regno della morte, l’uscita all’aria aperta è una liberazione
per tornare alla vita, la scoperta della luna è un’apparizione
della divinità. Agli occhi stupiti del primitivo la luna è la dea
che conforta, che libera dall’angoscia, che dà la vita.
La dimensione della novella non è quindi realistica, ma
mistica e simbolica. 18
III. La seconda rivoluzione industriale
Negli ultimi decenni dell'Ottocento ci fu un'espansione
industriale che fu chiamata Seconda rivoluzione
industriale, per differenziarla dalla prima che era avvenuta
alla fine del secolo precedente.
Tra il 1873 e il 1895, l'Europa (tranne la Gran Bretagna,
meglio organizzata economicamente) visse un periodo di
"grande
rallentamento economico, noto con il nome di
depressione". In Italia, la situazione era completamente
diversa, c’era il Nord con le sue grandi industrie e la sua
ricchezza, poi c’era il Sud ancora legato alla terra e molto
povero, come si nota anche nella Novella di Pirandello
ambientata, appunto, in Sicilia. L'agricoltura e l'industria
furono coinvolte in una crisi di sovrapproduzione e molti
Paesi europei aumentarono i dazi sulle merci provenienti
dall'estero per favorire la vendita dei prodotti interni, il
cosiddetto protezionismo, il che penalizzò le esportazioni.
Le trasformazioni più importanti di questo periodo furono
legate a due nuove fonti energetiche: l'elettricità e il
petrolio. Nacquero, infatti, le prime centrali elettriche,i
motori che sfruttavano l'elettricità e comparvero i primi
tram elettrici. Legata agli studi sull'elettricità fu l'invenzione
della lampadina, realizzata e prodotta a livello industriale
ancora da Edison, che rivoluzionò le abitudini della
popolazione. 19
Pubblicità di lampade elettriche (1897)
Per quel che concerne il petrolio, venne usato nel motore a
scoppio (ideato dal tedesco Daimler nel 1883) dando
inizio così all'era dell'automobile.
Si moltiplicarono inoltre, le reti ferroviarie, che con le auto
rivoluzionarono i trasporti, facilitando enormemente i
commerci. Automobile Benz Velo (1894)
Fu proprio lo sviluppo delle ferrovie che potenziò l'industria
siderurgica poiché le rotaie d'acciaio sostituirono quelle di
ghisa. 20
Contemporaneamente nacquero le prime case
Peugeot, Renault, Fiat.
automobilistiche quali la la la
Cambiamenti ci furono anche nei trasporti marittimi, le navi
transoceaniche compivano viaggi regolari. I cieli furono
solcati prima dai dirigibili e dagli alianti, infine dagli
aeroplani ideati dai fratelli Wright nel 1903.
Importante fu anche lo sviluppo delle
telecomunicazioni: nel 1871 Antonio Meucci inventò il
telefono, nel 1896 Guglielmo Marconi brevettò il
telegrafo senza fili.
Anche in campo medico ci furono progressi: Wilhelm
Röntgen scoprì i raggi x, il francese Louis Pasteur scoprì
il siero contro la rabbia e ideò un procedimento per
evitare che alcuni prodotti alimentari, come ad esempio il
latte, fermentino (la pastorizzazione).
Fondamentali furono anche le scoperte in campo fisico:
Ernest Rutherford propose il primo modello della
struttura dell'atomo e creò la prima reazione nucleare
(1919). Il modello di Rutherford spiegava i fenomeni della
radioattività collegandoli con l'elettromagnetismo, del quale
James Clerk Maxwell elaborò la prima teoria moderna.
Nel 1905 Albert Einstein mise a punto la teoria della
relatività che segnò la nascita della fisica moderna.
21
Albert Einstein in una foto del 1947
Un passo avanti verso l'aumento della produzione fu la
razionalizzazione produttiva, teorizzata dallo
statunitense Frederick Winslow Taylor da cui prese il
nome di "taylorismo". Essa consisteva nell'eliminare i
tempi morti della produzione calcolando con precisione i
tempi di ogni singola operazione del processo lavorativo.
Avendo necessità di denaro, le multinazionali si rivolsero
alle banche che acquistarono, di conseguenza, grande
importanza. I capitali furono spesso investiti in Paesi africani
e asiatici ricchi di materie prime, nacquero perciò il
colonialismo (conquista militare dei territori extraeuropei)
e l'imperialismo (asservimento di questi Paesi).
La crisi provocata dalla concorrenza dei prodotti
extraeuropei interessò anche l'agricoltura. Per superarla
alcuni Paesi, come ad esempio la Danimarca, l'Olanda,
avviarono un processo di "rinnovamento scientifico":
usarono macchine e concimi chimici. Sorsero industrie
agricole conserviere, caseifici, salumifici e alcune di esse si
22
associarono fra loro in cooperative. Proprio questo
rinnovamento tecnologico dell'agricoltura provocò tanta
disoccupazione.
Altra conseguenza della crisi agricola fu l'emigrazione
oltreoceano, in particolare verso le Americhe.
La seconda rivoluzione industriale creò un forte aumento
classe operaia
della che, per difendere i propri interessi, si
organizzò in associazioni sindacali sul modello di quelle
inglesi che per prime adottarono come forma di lotta lo
sciopero.
Inizialmente, nelle lotte tra operai e imprenditori lo Stato
non fu neutrale, infatti sia le organizzazioni sindacali sia lo
sciopero erano considerati fuorilegge. Si comprese che vi
era necessità di leggi in tal senso, le richieste divennero
politiche: nacquero i partiti politici socialisti i cui
obiettivi erano trasformare la società in una comunità dove
fosse garantita, oltre all'uguaglianza davanti alla legge,
l'uguaglianza sociale ed economica di tutti i cittadini.
Nel 1864, si riunì, a Londra, la Prima Internazionale
mazziniani, socialisti e anarchici.
Socialista, che raccolse I
gruppi avevano visioni diverse della società e diverse erano
le forme di lotta che proponevano.
23
Karl Marx, fondatore della Prima Internazionale Socialista
Marx e i socialisti sostennero che la lotta dei lavoratori
doveva essere finalizzata alla conquista del potere politico,
gli anarchici, invece, volevano una società basata su libere
associazioni, autonome dall'ingerenza dello Stato, Mazzini,
che presto abbandonò l'Internazionale, sostenne il diritto
dei lavoratori di lottare contro le ingiustizie sociali (simili
erano anche le posizioni dei socialisti riformisti).
Nel 1875 nacque in Germania il Partito
socialdemocratico, marxista, che diventò il principale
partito operaio europeo. Nel 1889 fu fondata la Seconda
Internazionale che raccolse solo gli esponenti dei partiti
socialisti, sia riformisti sia rivoluzionari, che alla fine del
secolo riuscirono a far eleggere i loro primi deputati.
La Chiesa si aprì ai problemi sociali. Il papa Leone XIII, il 15
Rerum Novarum
maggio 1891, con l'enciclica prese