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Concetti Chiave

  • La relatività ristretta di Einstein si basa su due postulati fondamentali: le leggi fisiche sono identiche in tutti i sistemi di riferimento inerziali e la velocità della luce è costante in tali sistemi.
  • Una delle conseguenze principali della teoria è la dilatazione del tempo, per cui il tempo è relativo al sistema di riferimento e può dilatarsi rispetto al tempo proprio misurato nell'evento.
  • La contrazione delle lunghezze afferma che le misure di lunghezza variano a seconda del sistema di riferimento, risultando contratte se misurate da un sistema in moto rispetto all'oggetto.
  • Il principio di simultaneità stabilisce che la simultaneità di eventi dipende dal movimento dell'osservatore, influenzando la percezione della sequenza temporale degli eventi.
  • Le formule matematiche, come il fattore di Lorentz, vengono utilizzate per quantificare le variazioni di tempo e lunghezza nei diversi sistemi di riferimento inerziali.

Relatività ristretta: postulati e conseguenze

La teoria della relatività ristretta elaborata da Einstein si basa su due postulati,ricavati dalle conclusioni sull'esperimento con l'interferometro di Michelson e Morley:
1) Le leggi della fisica sono le stesse in tutti i sistemi di riferimento inerziali;
2) La velocità della luce (c) è la stessa in tutti i sistemi di riferimento ineriziali.
Da questi due postulati Einstein ricava tre conseguenze:la legge di dilatazione dei tempi, la legge di contrazione delle lunghezze e il principio di simultaneità.
Legge di dilatazione dei tempi
Il tempo non è oggettivo, ma varia in base al sistema di riferimento dal quale viene misurato: un tempo misurato da un sistema di riferimento non solidale con quello dove avviene l'evento è più lungo dello stesso tempo misurato da un sistema di riferimento solidale con l'evento.

Ciò è regolato dalla legge Δt=γΔt' (Δt è il tempo dilatato, Δt' è il tempo proprio, γ è il "fattore di Lorentz" e vale 1/ √ [1-(v^2/c^2)]).
Legge di contrazione delle lunghezze
Le lunghezze non sono oggettive, ma variano in base al sistema di riferimento dal quale vengono misurate: una lunghezza misurata da un sistema di riferimento non solidale con quello dove si trova la lunghezza da misurare, è più corta della stessa lunghezza misurata da un sistema di rifermento solidale con la lunghezza da misurare. Ciò è regolato dalla legge L'=L/γ (L' è la lunghezza contratta, L è la lunghezza propria).
Tuttavia, questa legge è valida solo per le lunghezze parallele alla direzione del moto.
Principio di simultaneità
La simultaneità non è oggettiva, ma dipende dal moto dell'osservatore. Al verificarsi di due eventi simultanei, un osservatore in moto vede in anticipo quello verso il quale si sta muovendo, con un anticipo che vale Lv/c^2 (L è la distanza tra i due eventi, v è la velocità dell'osservatore in moto, c è la velovità della luce).

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i postulati fondamentali della relatività ristretta di Einstein?
  2. La teoria della relatività ristretta di Einstein si basa su due postulati: le leggi della fisica sono le stesse in tutti i sistemi di riferimento inerziali e la velocità della luce è la stessa in tutti i sistemi di riferimento inerziali.

  3. Come varia il tempo secondo la legge di dilatazione dei tempi?
  4. Secondo la legge di dilatazione dei tempi, il tempo non è oggettivo e varia in base al sistema di riferimento. Un tempo misurato da un sistema non solidale con l'evento è più lungo rispetto a quello misurato da un sistema solidale con l'evento, regolato dalla formula Δt=γΔt'.

  5. In che modo la simultaneità è influenzata dal moto dell'osservatore?
  6. La simultaneità non è oggettiva e dipende dal moto dell'osservatore. Un osservatore in movimento vede in anticipo l'evento verso cui si sta muovendo, con un anticipo calcolato come Lv/c^2.

Domande e risposte

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