Concetti Chiave
- Nel Rinascimento, la cultura passa dal dominio della Chiesa a una gestione laica, favorita dalla borghesia cittadina e dai centri intellettuali.
- Il Rinascimento si basa sul ritorno ai classici, alla natura e al principio divino, vedendo l'uomo come artefice del proprio destino.
- L'antropocentrismo rinascimentale pone l'uomo al centro del cosmo e del proprio rapporto con Dio, in contrasto con la visione teocentrica medievale.
- Il naturalismo rinascimentale considera l'uomo parte integrante della natura, capace di studiarla e comprenderne le forze vitali.
- Giordano Bruno sviluppa una visione panpsichista e panteista, vedendo l'universo come un organismo vivente animato da un principio immanente.
Indice
La frammentazione dell'Italia e l'emergere della borghesia
Nel corso del XIV secolo l’Italia si trova frammentata in vari Stati e principati all’ interno dei quali emerge una nuova classe sociale: la borghesia. L’Umanesimo e il Rinascimento sono viste come una seconda nascita dell’uomo nelle realizzazioni terrene. Nel medioevo la Chiesa riteneva il monopolio culturale ma durante il rinascimento la Chiesa perde il suo predominio nell’organizzazione e nella direzione della cultura, la quale passa in mano ai “laici” ovvero alla borghesia cittadina. La cultura laica viene favorita dalla nascita di centri intellettuali frequentati da famiglie nobili e arricchite dalla borghesi. Inoltre, in questo periodo, si sviluppano le accademie cioè delle scuole private di arti liberali a ispirazione platonica. La scelta di continuare ad usare la lingua latina al posto che la lingua volgare rappresenta un evento progressista e non conservatore in quanto si cercava di far rivivere l’elegante latino classico in cui si era espressa la civiltà romana e in cui erano state tradotte le grandi opere della civiltà greca.
Il concetto di rinascita nel Rinascimento
Il termine Rinascimento fa riferimento all’ideale di “rinascita dell’uomo" cioè di un rinnovamento globale dell’uomo che può avvenire solamente tramite un “ritorno al principio”: · Ritorno ai classici: comunità antiche come modello di riferimento della civiltà · Ritorno al principio primo: Dio come destino dell’uomo · Ritorno alla natura: forza produttiva e vivifica autentica Il principio è ciò che garantisce il rinnovamento dell’uomo e del suo mondo restituendoli alla loro dimensione ottimale.
Antropocentrismo e la centralità dell'uomo
L’intera cultura rinascimentale si basa sull’ affermazione “homo faber ipsius fortunae” (l’uomo è il fabbro della propria sorte). La concezione antropologica del Rinascimento ha il proprio “manifesto” nell’orazione De hominis dignitate di Giovanni Pico della Mirandola nella quale intende dimostrare la potenza dell’intelletto umano definendosi un Dio plasmatore e creatore. La cultura rinascimentale è prevalentemente antropocentrica che si differenzia da quella teocentrica medievale dove veniva posto al centro dell’attenzione Dio. L’uomo, quindi, nel Rinascimento è posto al “centro” e Dio alla periferia. Quindi l’uomo vede se stesso: · Al centro del proprio destino di cui è artefice e responsabile; · Al centro del proprio rapporto con Dio che lo ha creato a propria immagine e somiglianza; · Al centro del cosmo, in quanto nodo della creazione.
L’intera cultura rinascimentale si basa sull’ affermazione “homo faber ipsius fortunae” (l’uomo è il fabbro della propria sorte). La concezione antropologica del Rinascimento ha il proprio “manifesto” nell’orazione De hominis dignitate di Giovanni Pico della Mirandola nella quale intende dimostrare la potenza dell’intelletto umano definendosi un Dio plasmatore e creatore. La cultura rinascimentale è prevalentemente antropocentrica che si differenzia da quella teocentrica medievale dove veniva posto al centro dell’attenzione Dio. L’uomo, quindi, nel Rinascimento è posto al “centro” e Dio alla periferia. Quindi l’uomo vede se stesso: · Al centro del proprio destino di cui è artefice e responsabile; · Al centro del proprio rapporto con Dio che lo ha creato a propria immagine e somiglianza; · Al centro del cosmo, in quanto nodo della creazione.
Naturalismo rinascimentale
Il termine Rinascimento fa riferimento all’ideale di “rinascita dell’uomo", ossia di un rinnovamento globale dell’uomo che può avvenire solamente tramite un “ritorno al principio”: · Ritorno ai classici: comunità antiche come modello di riferimento della civiltà.
Ritorno al principio primo: Dio come destino dell’uomo · Ritorno alla natura: forza produttiva e vivifica autentica Il principio è ciò che garantisce il rinnovamento dell’uomo e del suo mondo restituendoli alla loro dimensione ottimale.
Il termine Rinascimento fa riferimento all’ideale di “rinascita dell’uomo" cioè di un rinnovamento globale dell’uomo che può avvenire solamente tramite un “ritorno al principio”: ·
Ritorno ai classici: comunità antiche come modello di riferimento della civiltà · Ritorno al principio primo: Dio come destino dell’uomo. ·
Ritorno alla natura: forza produttiva e vivifica autentica Il principio è ciò che garantisce il rinnovamento dell’uomo e del suo mondo restituendoli alla loro dimensione ottimale.
Per naturalismo rinascimentale si vuole sottolineare che:
L'uomo non si vede come ospite della natura ma come essere naturale
La natura è concepita come un immenso serbatoio di forze vitali, di cuoi l'uomo è partecipe e nel quale si incarna la potenza di Dio
L'uomo ha sia l'interesse sia la capacita di studiare la natura
Naturalismo e la visione di Giordano Bruno
Giordano Bruno (1588-1600) è considerato il fondatore di una vera e propria religione della natura.
Bruno propone una visione insieme panpsichista (dottrina che riconosce nella realtà fisica l’azione di un'unica forza animatrice di carattere spirituale) e panteista (dottrina secondo cui Dio è immanente in ogni cosa dell’universo. Dio si identifica con il mondo) che descrive la natura come universalmente animata da un principio immanente.
Dio è concepito come la mente al di sopra di tutto e presente in tutte le cose. L’universo è concepito come un organismo vivente immenso e infinito ed è l’unione di forma e materia. La filosofia, invece, viene concepita come “eroico furore” cioè tensione a immedesimarsi nel processo cosmico ed è il fondamento di una morale attivistica
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto storico in cui si sviluppa l'Umanesimo e il Rinascimento in Italia?
- Cosa rappresenta il termine "Rinascimento" e quali sono i suoi principi fondamentali?
- Come viene concepito l'uomo nel Rinascimento rispetto al Medioevo?
- Qual è il significato del naturalismo rinascimentale?
- Qual è la visione di Giordano Bruno riguardo alla natura e all'universo?
Nel XIV secolo, l'Italia era frammentata in vari Stati e principati, con l'emergere della borghesia come nuova classe sociale. Durante il Rinascimento, la Chiesa perde il suo predominio culturale a favore della borghesia cittadina.
Il Rinascimento rappresenta l'ideale di "rinascita dell'uomo" attraverso un "ritorno al principio", che include il ritorno ai classici, a Dio come destino dell'uomo, e alla natura come forza produttiva autentica.
Nel Rinascimento, l'uomo è visto come "homo faber ipsius fortunae", al centro del proprio destino e del cosmo, in contrasto con la concezione teocentrica medievale che poneva Dio al centro.
Il naturalismo rinascimentale sottolinea che l'uomo è parte della natura, vista come un serbatoio di forze vitali, e ha l'interesse e la capacità di studiarla, incarnando la potenza di Dio.
Giordano Bruno propone una visione panpsichista e panteista, concependo la natura come animata da un principio immanente e l'universo come un organismo vivente infinito, con Dio presente in tutte le cose.