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Concetti Chiave

  • Francesco Bacone critica la vecchia filosofia per essere superba, egoista e inconcludente, proponendo una nuova filosofia più pratica e collaborativa.
  • Bacone identifica quattro tipi di errori, chiamati idola, che ostacolano la ricerca della verità: tribus, specus, fori e theatri.
  • Propone di superare il problema dell'induzione con una "nuova induzione", basata sull'osservazione delle nature semplici e sull'uso di tabelle di osservazioni.
  • Bacone sottolinea l'importanza di un approccio umile e collaborativo nella scienza, mirato a migliorare il mondo attraverso scoperte pratiche.
  • Introduce l'idea che il calore è un movimento delle particelle, identificando due cause principali: lo Schematismus latens e il Processus latens.

Indice

  1. La ricerca della verità epistemologica
  2. Il metodo dialettico e le sue contraddizioni
  3. Critica di Bacon alla vecchia filosofia
  4. La nuova filosofia di Bacon
  5. Gli idola e la loro influenza
  6. La nuova induzione di Bacon

La ricerca della verità epistemologica

L’uomo rinascimentale voleva trovare la verità eterna, assoluta ed infinita, ossia la verità epistemologica. Per trovarla ci sono due metodi: metodo scientifico (Galileo Galilei) e metodo dialettico (Giordano Bruno).

Il metodo dialettico e le sue contraddizioni

Il metodo dialettico è mutuato dalla dimostrazione geometrica, attua infatti lo stesso principio nella dimostrazione filosofica ma non al fine di trovare la verità epistemologica delle figure geometriche. Questo metodo parte dai principi generali e da essi se ne deducono delle conclusioni, che a loro volta divengono principi generali, addirittura arrivando a poter prevedere il futuro. Tuttavia con questo metodo in quel periodo la filosofia si era incartata (ad esempio deducono che l’uomo è libero e l’uomo è necessario, due conclusioni contrarie tra loro), a differenza della geometria, in quanto quest’ultima, a differenza della filosofia, si basa su oggetti non reali.

Critica di Bacon alla vecchia filosofia

È un filosofo che si accorge che dopo 2000 anni di filosofia ci si trova più confusi di prima per quanto riguarda la ricerca della verità epistemologica, vuole quindi trovarne i motivi e fondare una nuova filosofia che permetta di non incartarsi né contraddirsi. Innanzitutto occorre chiedersi dove i filosofi sbagliano. Bacon afferma che i filosofi che praticano la vecchia filosofia sono: superbi, egoisti ed inconcludenti nel metodo e nello scopo. SUPERBI perché i filosofi della tradizione hanno creduto di poter penetrare i segreti ultimi della Verità, esaurendola. EGOISTI perché hanno creduto che solo la loro indagine portasse alla Verità, mentre gli altri sbagliavano. INCONCLUDENTI NELLO SCOPO perché l’indagine della Verità aveva uno scopo puramente speculativo e contemplativo senza avere alcun risvolto pratico. INCONCLUDENTI NEL METODO: Bacon afferma che il metodo filosofico “resta intrappolato nelle parole, come una specie di Commedia della Verità”, ossia si parla delle parole ma non si va oltre, rimanendo nelle parole e non concentrandosi sul mondo. Bacon, inoltre, si fa una domanda: i principi generali da dove nascono? Ad esempio, come si arriva ad affermare che tutti gli uomini sono mortali? Nota che a questa affermazione si giunge tramite l’osservazione dei casi singoli, e da essi si passa ai principi generali attraverso l’induzione, ossia il contrario della deduzione. Questo procedimento prende il nome di arco della conoscenza, il quale sembra funzionare, tuttavia non da certezza che da n (casi singoli) si passi ad ogni (∀) (ad esempio se si vedono dei corvi neri non si può giungere al principio generale che tutti i corvi sono neri, potrebbero esistere nel mondo corvi bianchi). Non in tutte le situazioni, dunque, si ha la certezza che n → ∀, in quanto basterebbe solo un caso che non sia in linea con il principio generale a far cadere l’induzione. C’è quindi una sproporzione enorme tra n ed ∀ (es. tacchino attivista di Russell). Questo problema apre una grossa falla nell’arco della conoscenza.

La nuova filosofia di Bacon

Per Bacon ci deve essere, dunque, una nuova filosofia (che in questo contesto possiamo usare come sinonimo di scienza). Secondo Bacon lo scienziato deve essere: UMILE (lo scienziato resta aderente alla realtà rendendosi conto che, per quanto egli possa fare nuove scoperte, rimarrà sempre qualcosa che non conosce, e ciò che viene scoperto è solo una parte piccolissima rispetto alla vastità dell’Universo), COLLABORATIVA (lo scienziato è egoista, l’attività scientifica è collaborativa, infatti ogni scienziato aggiunge solo un piccolo tassello alla conoscenza della verità (al giorno d’oggi gli articoli vengono mandati al peer review, che controlla eventuali errori). Si agisce in un campo ristretto della verità), PRATICA NELLO SCOPO (lo scopo non è contemplativo, ma pratico, ovvero la scienza deve applicarsi ed ha lo scopo di migliorare il mondo a beneficio dell’uomo; la scoperta scientifica serve a dominare la natura per migliorare le condizioni di vita dell’uomo e, grazie alla tecnica (il mondo che ci circonda è scienza+tecnica), “Sapere è potere.

Gli idola e la loro influenza

), PRATICA NEL METODO (Bacone cerca di ridefinire l’arco della conoscenza. In primo luogo ritiene necessario liberarsi degli idola, ossia degli errori in cui si incappa nell’indagine del mondo. Ci sono, infatti, errori matematici, ma anche errori umani che derivano dalla natura dell’uomo. Questi idola occorre conoscerli per poterli evitare o quantomeno ridurre, ne esistono di 4 tipi: IDOLA TRIBUS (provengono dal fatto che siamo esseri umani), che derivano dalla fallacia dei sensi (infatti l'esperienza sensibile è di per se ottusa e fallibile, ad essa sfuggono molti fenomeni fondamentali ed è per questo che l’esperienza deve diventare esperimento), dagli affetti (l’intelletto si lascia condizionare dalle preferenze, dall’impazienza, dal timore, dall’arroganza e dal rispetto) e dal funzionamento dell’intelletto (in quanto una volta soddisfatto da una determinata concezione cerca di portare tutto il resto ad accordarsi con essa); IDOLA SPECUS (provengono dall’essere noi stessi), che derivano dalla predilezione per un particolare tipo di campo di ricerca, dalla predilezione per l’analisi o per la sintesi, dalla predilezione per un particolare tipo della storia umana e dalla predilezione per una ricerca dei particolari o una ricerca d’insieme; IDOLA FORI (provengono dalla fallacia del linguaggio), che derivano dall’utilizzo di parole che non hanno alcun riferimento alla realtà sensibile (es. sostanza, fortuna, diritti, giustizia, …) e dall'utilizzo di parole che si riferiscono alla realtà ma usate in modo confuso e inesatto (es. leggero e grave, termini usati in maniera soggettiva); IDOLA THEATRI, che derivano dalla vecchia filosofia e sono di tipo sofistico o razionale (astrae dall’esperienza una serie di concetti che tratta in modo astratto e puramente logico, ad esempio come Aristotele), superstizioso (distoglie gli uomini dalla realtà, orientandosi verso la contemplazione ed il mondo interiore, favorendo una mostruosa mescolanza di scienza e teologia, ad esempio come Aristotele) ed empirista.)

La nuova induzione di Bacon

A Bacone, dopo aver mostrato le caratteristiche che la nuova filosofia doveva assumere e aver illustrato gli idola da evitare, rimaneva da risolvere il problema dell’induzione (che, in realtà, poteva essere superato solamente dalla presenza di Dio), un ostacolo assai rilevante nel raggiungimento della verità epistemologica. Bacone innanzitutto ritiene che il metodo dell’induzione sia sbagliato, in quanto essa è un’ “induzione per semplice enumerazione”, dunque propone un tipo di induzione che funzioni in modo ragionato: la chiama “nuova induzione”. Parte dall’idea che si debba indagare sulle nature semplici, come ad esempio il calore (è una natura semplice in quanto lo vediamo ripetuto in una serie infinita di casi e deve avere una sola causa fisica). Secondo il filosofo tutte le nature semplici, da cui quindi si esclude tutto il campo del pensiero umano, hanno una causa fisica, e per lui è questa che occorre trovare. Bacone afferma che si debbano fare 3 tabule (tabelle): la tabula presentiae, ossia una lista di osservazioni in cui il fenomeno è presente (es. raggi di sole a mezzogiorno, eruzioni vulcaniche, liquidi riscaldati, interiora degli animali), la tabula gradum, ossia i gradi in cui il fenomeno aumenta e diminuisce (es. movimento animale, vino, febbre, sfregamento) e la tabula absentiae in proximitate, ossia una lista di osservazioni in cui il fenomeno è assente quando in realtà si sarebbe creduto di trovarlo (es. raggi della luna, delle stelle e delle comete, liquidi allo stato naturale e fuochi fatui). Bacone ritiene che si debbano fare una serie di ipotesi, verificabili sulle tabule, frutto di un ragionamento fatto sugli elementi a disposizione. Nella prima ipotesi si chiede: il caldo deriva dalla luce? La risposta è no, perché luna e stelle emettono luce ma non riscaldano (Bacone non sapeva che la loro luce non era lo stesso tipo di luce che emetteva il Sole); per quanto riguarda la seconda ipotesi si domanda: il caldo è generato dalla fiamma? Anche in questo caso la risposta è no, perché ci sono fiamme che non scaldano (come ad esempio i fuochi fatui, che in realtà non sono fiamme). Proseguendo con le ipotesi giunge alla conclusione giusta (nonostante qualche falla dovuta alla non conoscenza di certi fenomeni): il calore è una specie del genere moto (nella tabula gradum aumenta sempre quando c’è il movimento). Infine individua due generi di cause, ovvero lo Schematismus latens (l’ordinamento delle particelle materiali) e il Processus latens (i movimenti infinitesimali che compiono le particelle), scopre dunque che il calore non è altro che un aumento dei movimenti infinitesimali delle particelle di cui è composto lo Schematismus latens. Secondo Bacon, dunque, nell’arco della conoscenza non ci deve essere più la vecchia induzione, ma occorre fare le tabule per giungere al principio generale. Nessuno dopo di lui usò più le sue tabule, ma l'idea di incrociare i dati, una pratica scientifica fondamentale, nasce proprio da quest’idea che il filosofo ha avuto.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i due metodi per trovare la verità epistemologica secondo il testo?
  2. Il metodo scientifico (Galileo Galilei) e il metodo dialettico (Giordano Bruno).

  3. Quali sono le caratteristiche che un filosofo secondo Bacone dovrebbe avere?
  4. Deve essere umile, collaborativo, pratico nello scopo e pratico nel metodo.

  5. Quali sono gli idola che Bacone sostiene debbano essere evitati nella ricerca della verità?
  6. Gli idola tribus, gli idola specus, gli idola fori e gli idola theatri.

  7. Come propone Bacone di superare il problema dell'induzione?
  8. Propone di utilizzare la "nuova induzione" che si basa sull'indagine delle nature semplici e sulla creazione di tabelle di osservazioni.

  9. Quali sono i due generi di cause individuati da Bacone per spiegare il calore?
  10. Lo Schematismus latens (l'ordinamento delle particelle materiali) e il Processus latens (i movimenti infinitesimali che compiono le particelle).

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