Concetti Chiave
- L'Umanesimo del Quattrocento in Italia riscopre e valorizza la qualità dell'umanità, mettendo l'uomo al centro del disegno divino.
- La crisi politica ed economica del Trecento porta alla fine delle autonomie comunali e alla nascita delle Signorie, che promuovono cultura e arte.
- I Signori del Quattrocento manifestano la loro grandezza attraverso il sostegno a artisti, letterati e scienziati, contribuendo a una ripresa economica.
- L'Umanesimo contrasta con la visione medievale, esaltando la dignità e libertà umana, basandosi sui modelli delle civiltà greca e romana.
- La filologia emerge come nuova scienza, dedicata a ricostruire i testi classici nella loro forma originale, correggendo errori di trascrizione.
Indice
L'Umanesimo e la crisi dei Comuni
La nuova cultura che si va elaborando in Italia nel Quattrocento prende il nome di Umanesimo. Il termine deriva dal latino Humanitas, che significa “umanità”, quella qualità propria dell’uomo riscoperta e valorizzata dagli intellettuali dell’epoca.
Nella seconda metà del Trecento i Comuni attraversano una profonda crisi politica ed economica che porta al loro definitivo tramonto. Lotte interne, tensioni sociali, carestie, pestilenze, continue guerre per la conquista dei mercati e il flagello dei soldati mercenari determinano la fine delle autonomie comunali.La nascita delle Signorie e l'Umanesimo
Le famiglie più potenti del Comune si uniscono in difesa dei loro interessi e affidano il governo della città a un Signore che accentra nelle sue mani il potere: nascono le Signorie. Il Quattrocento è un secolo di ripresa economica e di relativa stabilità. I Signori manifestano la propria grandezza promuovendo lavori pubblici, circondandosi di artisti e intellettuali, finanziando l’opera di letterati, pittori, scultori, architetti e scienziati.
L'uomo al centro del Quattrocento
L’Umanesimo si fonda su una visione della vita che assegna all’uomo un posto privilegiato. Nel Medioevo l’uomo era una delle creature dell’universo, parte di un disegno divino cui doveva obbedienza. Nel Quattrocento diviene il centro di questo disegno, la creatura che Dio ha fatto a sua immagine e somiglianza. L’uomo, manifestazione della perfezione divina, ritrova una nuova dignità, torna a essere padrone della propria vita e del proprio destino, libero di agire, capace di conoscere e indagare il mondo con la forza della ragione.
Contrasto tra Umanesimo e Medioevo
L’esaltazione della nobiltà e della libertà dell’uomo, la fiducia nelle sue capacità creative ed intellettuali sono valori nuovi, in contrasto con la visione medievale della vita.
Riscoperta del mondo classico
Gli umanisti trovano infatti i loro modelli nelle civiltà romana e greca: riscoprono e studiano i grandi dell’antichità, prima i latini e poi i greci, con il desiderio di conoscere ogni aspetto del mondo classico. Nasce una nuova scienza, la filologia, il cui compito è quello di ricostruire i testi nella loro versione originale, eliminando gli errori dovuti alle successive copiature dei manoscritti nel corso dei secoli.
Domande da interrogazione
- Quali sono le cause della crisi dei Comuni nel Trecento?
- Come si manifesta la grandezza dei Signori nel Quattrocento?
- In che modo l'Umanesimo si contrappone alla visione medievale della vita?
La crisi dei Comuni nel Trecento è causata da lotte interne, tensioni sociali, carestie, pestilenze, guerre per la conquista dei mercati e il flagello dei soldati mercenari.
I Signori manifestano la loro grandezza promuovendo lavori pubblici, circondandosi di artisti e intellettuali, e finanziando l’opera di letterati, pittori, scultori, architetti e scienziati.
L'Umanesimo esalta la nobiltà e la libertà dell’uomo, la fiducia nelle sue capacità creative ed intellettuali, in contrasto con la visione medievale che vedeva l’uomo come parte di un disegno divino cui doveva obbedienza.