Concetti Chiave
- Spinoza distingue tra Natura naturante e Natura naturata, evidenziando una causalità immanente invece di transitiva.
- Nel concetto di Dio-Natura di Spinoza, libertà e necessità coincidono, poiché Dio agisce senza condizionamenti esterni ma secondo le proprie leggi immanenti.
- La contemplazione del Dio-Natura rappresenta per Spinoza il massimo grado di elevazione mentale ed esistenziale per l'uomo.
- La conoscenza di primo genere, secondo Spinoza, è una percezione sensibile che cattura la realtà in modo parziale e confuso.
- La cognizione di primo genere è vista come una conoscenza prescientifica che percepisce le realtà in modo isolato o le unisce con nomi comuni.
Indice
La natura secondo Spinoza
Quando Spinoza distingue tra la Natura naturante e la Natura maturata non fa che ribadire panteisticamente che la Natura è madre e figlia di se medesima, in quanto è un'attività produttrice il cui prodotto non esiste fuori di essa, secondo lo schema di ciò che Spinoza chiama causalità transitiva, bensì in se stessa, secondo lo schema di ciò che Spinoza definisce causalità immanente.
Libertà e necessità in Dio
Secondo Spinoza, nel Dio-Natura coincidono libertà e necessità. Dio, infatti, è libero perchè agisce senza alcun condizionamento esterno, ma è necessitato perché agisce necessariamente in virtù delle leggi immanenti del suo essere.
Liberazione etica e contemplazione
Secondo Spinoza, la liberazione etica delle passioni e l'intelligente e moderato godere della vita non è ancora il gradino ultimo dell'elevazione mentale ed esistenziale dell'uomo, che si raggiunge soltanto con la contemplazione del Dio- Natura.
Conoscenza di primo genere
La conoscenza di primo genere è la percezione sensibile o l'immaginazione, tramite cui la mente coglie la realtà in modo slegato o parziale, mediante idee oscure e confuse che essa si limita a subire senza comprendere, come se fossero conseguenze senza premesse.
-La cognizione di primo genere si identifica quindi con la conoscenza prescientifica del mondo, la quale, anziché connettere casualmente tra loro le varie realtà, collocandole nell'ordine dovuto, si limita a percepirle isolatamente, oppure ad unire con nomi comuni.