Concetti Chiave
- Arthur Schopenhauer nacque a Danzica nel 1788 e iniziò a insegnare a Berlino nello stesso periodo di Hegel, ma non riuscì a competere con la sua fama.
- La sua filosofia si ispira a Kant, ma introduce l'idea che ciò che percepiamo potrebbe essere un'illusione, un sogno, influenzata anche dalla filosofia orientale.
- Nel suo pensiero, il mondo è visto come una volontà irrazionale e cieca, che rappresenta il desiderio di vivere e la lotta per la sopravvivenza.
- Schopenhauer suggerisce che la nostra esistenza è guidata dalla volontà di vivere, un desiderio che causa dolore e sofferenza per la sua insaziabilità.
- La consapevolezza umana della volontà di vivere è considerata una condanna, poiché ci rende coscienti del dolore intrinseco della vita.
Indice
Le origini e gli studi
Nasce a Danzica, città tedesca, nel 1788.
Si laurea nel 1813 → “Sulla quadruplice radice del principio do ragion sufficiente”
Se qualcosa esiste, esiste anche una ragione per cui esiste.
1819 → anni in cui inizia ad insegnare a Berlino nello stesso periodo di Hegel
Le sue tesi si svilupparono in contemporanea a quelle di Hegel.
Scrive il suo primo capolavoro → “Il mondo come volontà e rappresentazione”
un testo che pensava potesse avere un grande successo, ma non fu così.
Nel momento in cui incominciò ad insegnare a Berlino, pose le sue lezioni in contemporanea a quelle di Hegel, perchè voleva che i suoi studenti scegliessero tra lui ed Hegel, ma quasi nessuno seguì le sue lezioni essendo Hegel maggiormente famoso e perse l’incarico.
1851 → pubblica una serie di saggi che ottennero un grande successo, questo perchè dopo il 1848 si era affermato il pensiero pessimista (a causa dei moti ribelli falliti), dunque i suoi saggi rispecchiavano la moda dell’epoca.
Parerga e Paralipomena (appendici e completamenti) → raccolta di saggi politici
Francesco De Sanctis in un articolo mette a confronto il pessimismo di Leopardi e quello di Schopenhauer.
A Schopenhauer si ricondussero e ispirarono grandi autori come Freud, Italo Svevo e Nietzsche.
Filosofia e rappresentazione della realtà
Rappresenta una filosofia che rimanda a quella di Kant, ovvero occorre ritornare alla distinzione tra fenomeno e noumeno. Nel momento stesso in cui ci poniamo di fronte alla realtà abbiamo una sua rappresentazione o percezione.
“Il mondo è una mia rappresentazione”
Noi vediamo il mondo tramite la sua rappresentazione.
Per gli idealisti non esiste un’altra realtà oltre a quella sensibile, mentre per Schopenhauer sì. Ciò che vediamo dietro le apparenze, esiste una realtà orribile e difficile da accettare per questo motivo ci creiamo delle illusioni per rendere la vita e la realtà meno dolorosa, dietro cui tentiamo di nasconderci.
Il fenomeno è rappresentato dalle forme a priori:
- Spazio
- Tempo
- Causalità
Mentre Kant sosteneva che la nostra rappresentazione della realtà sia vera, sia reale, Schopenhauer dice che potrebbe essere un’illusione, un sogno: noi ci sentiamo vivi sia se sogniamo sia se siamo svegli, non riusciamo a percepire la differenza, perciò come facciamo ad essere sicuri di non essere dentro un nostro sogno?
Recupera la distinzione tra fenomeno e noumeno.
Illusione e realtà secondo Schopenhauer
Il mondo che rappresentiamo è un'illusione, un sogno, ma Schopenhauer si ispira anche alla filosofia orientale iniziata a studiare nell'Ottocento.
Il velo di Maya → Maya era la dea dell’illusione che mostra la realtà nascondendone l’autentica natura.
Tra la vita e il sogno non esiste una distinzione di natura, perché è un tentativo di autodifesa. Essendo che se si guarda la realtà oltre il velo così per commessa è vediamo quanto possa essere orribile, dunque ci costruiamo delle illusioni per continuare a vivere.
Calderón De La Barca → La vida es sueño. (La vita è sogno)
Siamo in grado di vedere la realtà così per come essa è?
Secondo Schopenhauer è possibile.
Vi sono due sostanziali differenze con Kant:
- Il fenomeno è un'illusione
- Si può conoscere il numero
Noi ci rappresentiamo le cose, dunque abbiamo un rapporto esterno ma essendo un corpo possiamo vedere la realtà per come essa è. (es. mano). Il corpo è il tramite attraverso cui entriamo in contatto con la realtà, dunque il corpo è il passaggio segreto che ci permette di conoscere la vera natura del mondo. Il corpo lo viviamo da dentro, non è esterno a noi, non è un’illusione. Ma nel momento stesso in cui conosciamo la realtà comprendiamo che il mondo è volontà.
Squarciando il velo attraverso il nostro corpo vedo il mondo vero che è volontà e rappresentazione.
Volontà di vivere e sopravvivenza
La volontà rappresenta il desiderio di vivere punto tutto ciò che esiste non è altro che la manifestazione di una:
- Inconsapevole
- Cieca
- Irrazionale
- Unica
volontà di vivere.
Nel mondo della volontà di vivere c'è una forza cieca, in cui ogni oggetto è una particolare manifestazione. La lotta per la sopravvivenza che è l'autentica natura del nostro mondo.
Volontà radicale di vivere → la nostra funzione è quella di far perpetuare la specie, ovvero la tendenza a sopravvivere a qualunque costo; istinto di sopravvivenza.
Ciò è affine alla futura filosofia di Freud.
La lotta per la sopravvivenza è l'autentica natura del nostro mondo.
Noi siamo dei funzionari della specie→ viviamo per procreare
“L'unica crudele verità è che si vive per vivere”
Non c’è un progetto, solo voglia di vivere comune a tutti.
Noi ci creiamo dei progetti solo per evitare di essere consapevoli della sofferenza del mondo, essi sono solo un illusione creati per evitare di soffrire. I progetti che ci creiamo sono solo rappresentazione della volontà di vivere che c’è in noi.
Se in realtà che anima tutte le cose, la volontà di vivere, è comune a tutti dunque essa è unica. La nostra vita è generata dal desiderio di qualcosa che non si possiede. Quindi il mondo è dolore dato che viviamo nell'incapacità di realizzare tutti i nostri desideri. Il dolore è ciò che rappresenta appieno la realtà.
→ il piacere è solo una momentanea assenza di dolore.
Dolore e consapevolezza umana
La differenza tra noi uomini e gli animali/piante sta nel fatto che noi possiamo essere consapevoli di questa volontà di vivere. Questa volontà è irrazionale, è radicale, è eterna ed immutabile. Una continua intenzione di salvare se stessi.
“La vita è un pendolo che oscilla tra il dolore e la noia”
Se pensiamo di non desiderare nulla, soffriamo lo stesso.
I progetti che ci costruiamo sono solo illusioni per evitare di soffrire.
“L’uomo è un animale metafisico”
L'uomo si pone delle domande, ma ciò è considerato una condanna, perché è in grado di capire che la vita è dominata dal dolore .
La storia non segue un percorso razionale ma è solo un cammino che ci illudiamo possa avere una natura razionale
Società→ rimedio che noi costruiamo
Domande da interrogazione
- Chi era Arthur Schopenhauer e quale fu il suo contributo principale alla filosofia?
- Qual è la differenza tra il pensiero di Schopenhauer e quello di Kant riguardo alla realtà?
- Come Schopenhauer descrive la volontà di vivere?
- In che modo Schopenhauer vede la vita umana e la sua relazione con il dolore?
- Qual è il ruolo delle illusioni secondo Schopenhauer?
Arthur Schopenhauer era un filosofo tedesco nato a Danzica nel 1788. È noto per il suo lavoro "Il mondo come volontà e rappresentazione", in cui esplora la natura della realtà come un'illusione e introduce il concetto di volontà di vivere come forza fondamentale.
Mentre Kant sosteneva che la nostra rappresentazione della realtà fosse vera, Schopenhauer credeva che potesse essere un'illusione. Egli recupera la distinzione tra fenomeno e noumeno, affermando che il mondo che rappresentiamo è un sogno e che la vera natura del mondo è la volontà.
Schopenhauer descrive la volontà di vivere come una forza inconsapevole, cieca, irrazionale e unica che si manifesta in tutte le cose. È la lotta per la sopravvivenza e la perpetuazione della specie, un desiderio che non può essere completamente soddisfatto, portando al dolore.
Schopenhauer vede la vita umana come dominata dal dolore, poiché viviamo nell'incapacità di realizzare tutti i nostri desideri. Il piacere è solo un'assenza momentanea di dolore, e la vita è un pendolo che oscilla tra il dolore e la noia.
Secondo Schopenhauer, le illusioni sono progetti che creiamo per evitare di essere consapevoli della sofferenza del mondo. Queste illusioni ci aiutano a sopportare la vita, che altrimenti sarebbe insopportabile a causa della sua natura dolorosa e priva di significato razionale.