Concetti Chiave
- Schopenhauer critica l'ottimismo e l'amore, vedendoli come illusioni che non alleviano il dolore umano e generano sofferenza futura.
- La storia, secondo Schopenhauer, è priva di progresso logico ed è dominata dalla violenza, come illustrato dagli scritti di Erodoto.
- La religione è vista da Schopenhauer come un'invenzione umana per sfuggire alle sofferenze, e le religioni sanguinarie sono le più potenti.
- L'arte, specialmente la musica, offre un sollievo temporaneo dal dolore, mentre la morale, attraverso giustizia e carità, aiuta a mitigarlo.
- Schopenhauer trova ispirazione nella filosofia indiana e propone il Nirvana e la Nolontà come vie per liberarsi dal desiderio e dal dolore.
Indice
Critica all'ottimismo e all'amore
Alla luce del suo pessimismo, Schopenhauer criticò tutte le forme di ottimismo che l’uomo aveva sviluppato. Criticò la concezione dell’amore che per Schopenhauer era frutto del desiderio di riprodursi. Dietro a tutte le svenevolezze romantiche dell’amore c’è solo il desiderio di riprodursi che è negativo perché non risolve il proprio dolore e fa nascere altri esseri umani destinati a soffrire.
Religione e violenza nella storia
La visione della storia come continuo progresso e come concatenazione logica di eventi venne criticata da Schopenhauer. Egli prese come esempio Erodoto, il primo storico, che aveva messo in luce che la storia era fatta di guerre, massacri e ambizioni. La storia non ha logica, se non la logica della violenza. Per quanto riguarda la religione, famoso è l’aforisma di Schopenhauer “o si pensa, o si crede”. Se ci si mette a riflettere infatti si comprende che la religione è un’invenzione degli uomini per ripararsi dalle sofferenze. Come Feuerbach, anche Schopenhauer notò che le religioni più forti erano quelle che erano state più sanguinarie. Tutte le religioni e tutte le filosofie ottimistiche sono false e illusorie. Schopenhauer preferisce gli animali agli uomini perché questi ultimi fanno del male consapevolmente a chi già soffre, mentre gli animali lo fanno istintivamente e senza esserne consapevoli. Per vivere felici bisogna essere incoscienti. Nel Novecento, in seguito alle guerre mondiali, ai campi di sterminio, ai massacri e a tutti gli orrori che avevano caratterizzato quel secolo, Schopenhauer venne notevolmente rivalutato.
Rimedi al dolore: arte e morale
Più avanti in alcuni suoi scritti Schopenhauer cercò paradossalmente di trovare dei rimedi al dolore, sebbene esso sia alla base di tutta la realtà. Il primo modo per fuggire al dolore era rappresentato dall’arte. L’arte infatti è disinteressata, sfugge dalla Volontà di vivere e ci distacca dal dolore, mettendoci sulla stessa lunghezza d’onda dell’eternità. La forma d’arte più potente era per Schopenhauer la musica perché ci mette momentaneamente allo stesso livello dell’energia cosmica. Il livello superiore all’arte è rappresentato dalla morale, che è suddivisa in giustizia e carità. Gli uomini hanno elaborato delle regole condivise per limitare al massimo il dolore. La giustizia serve a porre un margine all’egoismo incondizionato. Il livello più alto di morale è la carità, che consiste nel riuscire a vedere il proprio dolore negli altri. La carità spinge a compatire l’altro, cioè a soffrire assieme agli altri, e alla solidarietà umana. La morale non elimina il dolore, ma aiuta gli uomini ad allievare il proprio dolore. Questo messaggio è presente anche nella "Ginestra" di Leopardi. La vera via di liberazione dal dolore era stata ispirata a Schopenhauer dalla filosofia indiana, cioè il Nirvana, il nulla, la Nolontà. Il segreto stava nel non desiderare nulla. Era difficilissimo da conseguire e il primo passo verso la Nolontà era rappresentato dalla castità e dal digiuno.
Influenza e ricezione di Schopenhauer
Schopenhauer influenzò notevolmente Nietzsche e molti altri artisti successivi. Schopenhauer non ebbe molto successo in Italia fino a metà del Novecento perché Leopardi era giunto alle sue stesse conclusioni, per la presenza della Chiesa e per la cultura marxista, che avversava le idee di Schopenhauer.
Domande da interrogazione
- Qual è la critica principale di Schopenhauer all'amore?
- Come Schopenhauer vede la storia e il progresso umano?
- Qual è la posizione di Schopenhauer sulla religione?
- Quali sono i rimedi al dolore secondo Schopenhauer?
- In che modo la filosofia indiana ha influenzato Schopenhauer?
Schopenhauer critica l'amore come frutto del desiderio di riprodursi, considerandolo negativo perché non risolve il dolore e porta alla nascita di altri esseri umani destinati a soffrire.
Schopenhauer critica la visione della storia come progresso continuo, vedendola invece come una sequenza di violenza, guerre e ambizioni, priva di logica se non quella della violenza.
Schopenhauer vede la religione come un'invenzione umana per sfuggire alle sofferenze, affermando che le religioni più forti sono state le più sanguinarie e che tutte le filosofie ottimistiche sono false e illusorie.
Schopenhauer propone l'arte, in particolare la musica, e la morale, suddivisa in giustizia e carità, come rimedi al dolore, con l'arte che distacca dal dolore e la morale che aiuta ad alleviarlo.
La filosofia indiana ha ispirato Schopenhauer nella ricerca della liberazione dal dolore attraverso il Nirvana, la Nolontà, che implica il non desiderare nulla, raggiungibile tramite la castità e il digiuno.