Concetti Chiave
- Schopenhauer critica la filosofia idealista e si considera kantiano, approfondendo il concetto di noumeno come limite inconoscibile.
- La rappresentazione è un inganno, il velo di Maya, che nasconde la vera essenza del mondo, il noumeno o cosa-in-sé.
- La Volontà Universale è il principio fondamentale, inconscia e senza scopo, che guida la natura e l'uomo.
- La filosofia di Schopenhauer è pessimista: la vita è sofferenza, un ciclo di ricerca del piacere interrotto solo da dolore e noia.
- Le vie di liberazione dal dolore includono l'arte, la compassione, la giustizia e l'ascetismo, culminando nel nirvana buddhista.
Indice
Schopenhauer e il noumeno kantiano
Schopenhauer detesta la filosofia idealista, considerandola farisaica, e si considera al contrario kantiano, applicandosi però con la sua filosofia a dare una conoscenza più approfondita di cosa sia il noumeno kantiano, ossia il limite inconoscibile per gli esseri umani.
Il mondo è diviso, come per Kant, in rappresentazione o fenomeno, che l’uomo categorizza con l’utilizzo di determinate forme prestabilite e noumeno, l’inconoscibile. La rappresentazione, per Schopenhauer, ha due caratteristiche fondamentali e inscindibili: da un lato c’è un soggetto rappresentante e dall’altro l’oggetto rappresentato, uno è l’immagine speculare dell’altro e entrambi esistono all’interno della rappresentazione stessa, non ci può essere oggetto senza soggetto. Per Kant le forme erano spazio, tempo e altre 12 categorie, mentre Schopenhauer le semplifica in spazio, tempo e causalità. Il vero mondo per Schopenahuer è il noumeno o la cosa-in-sé: la rappresentazione non è che un’inganno detto il velo di Maya, che serve a non far scorgere agli umani il noumeno.La volontà di vivere
La ragione si ferma di fronte al limite, ma l’umano non è solo ragione, è anche corpo, quindi l’uomo può guardare in sé stesso e scorgere un altro fattore: la volontà di vivere, un istinto di base di cui tutto il resto è in funzione. È questo il noumeno per Schopenahuer, una volta che l’uomo ha colto in sé il noumeno lo può scorgere in tutto, diventa principio universale. La Volontà Universale è inconscia, unica (non individuale), eterna, incausata e senza scopo.
La Volontà o filosofia della Natura e l’illusione dell’amore)
Natura e inganno dell'amore
Le materia presente nel mondo per Schopenahuer passa da uno stato inorganico, a uno organico, all’essere umano. È ovvio, dunque, che l’essere umano non è l’unico essere mosso dalla Volontà di vivere, anche la Natura lo è. Questa vuole solo vivere e inventa degli inganni per convincerci a vivere, come l’Amore, l’inganno più grande. L’amore, che non esiste quindi senza sessualità, è considerato nella sua essenza biologica: è uno strumento per perpetuare la vita della specie. L’amore vero è “pietà”: essendo l’incontro di due infelicità che vanno a crearne possibilmente delle altre, da qui il senso di peccato e vergogna che ne scaturisce, l’amore è “pietà”.
Pessimismo e sofferenza
La filosofia di Schopenhauer è essenzialmente pessimista, in quanto nella vita sulla Terra non c’è scopo individuale, è la Volontà di Vivere che ci guida, ciechi: il mondo è dunque volontà e rappresentazione. La vita umana è solo sofferenza: c’è una continua tensione dell’uomo verso ciò che non può avere a causa del limite del noumeno, ma questi non si ferma e continua imperterrito a cercare, in quanto caratteristica umana: da qui il dolore di non poter avere. La vita è sofferenza , dunque, perché continua ricerca del piacere. Il piacere non è che un breve intermezzo tra il dolore, onnipresente nell’esistenza, e la noia, ossia la sensazione di vuoto che l’uomo ottiene dove aver ottenuto quello che cercava.
Arte e compassione come vie di liberazione
Una delle vie di liberazione del dolore per Schopenhauer è l’arte, il puro occhio del mondo: di fronte ad una vera opera d’arte, ossia l’espressione pura di idee e sentimenti, il flusso vitale si ferma e ci si abbandona ad essa, perché pura espressione di vita. Purtroppo è solo una cosa momentanea, dura quanto la contemplazione. I gradi di manifestazione della volontà nell’arte: architettura, la più bassa e materiale, scultura, pittura, poesia e tragedia, la più pura, (il dramma di vivere).
Un’altra via è la compassione o pietà per gli altri: guardare il male altrui, la sofferenza dell’umanità intera allo stesso modo è un modo per allentare la tensione. Bisogna stare il più possibile uniti e evitare tensioni, al fine di ricacciare il dolore della competizione. La giustizia è l’incarnazione di una della virtù cardinali (l’altra è la carità): è un primo freno all’egoismo ed ha un carattere negativo, perché consiste nel non fare il male e nel riconoscere agli altri ciò che riconosciamo a noi stessi. La carità è invece positiva, perché è l’espressione del voler fare del bene al prossimo.
Ascetismo e rifiuto del dolore
L’ascetismo o ascesi della volontà è un altro modo di rifuggire il dolore, forse il migliore: l’ascetismo rappresenta il rifiuto della materia. L’uomo deve ritirarsi spiritualmente, tenta di eliminare i piaceri del corpo, in quanto il corpo è la cosa più vicina allo volontà di vivere. Il cammino per la salvezza prevede l’arrivo al nirvana buddhista: l’esperienza del nulla, una negazione del mondo stesso, e quindi della sofferenza che ne deriva.
Il suicidio è un errore, perché è esso stesso sintomo di una scintilla di volontà di vivere e non di annientamento della volontà. Bisogna professare una resistenza passiva, al fine si rallentare l’impulso vitale.
Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Schopenhauer sulla rappresentazione del mondo?
- Come Schopenhauer descrive la Volontà Universale?
- Qual è la concezione di Schopenhauer sull'amore?
- In che modo Schopenhauer descrive la vita umana?
- Quali sono le vie di liberazione dal dolore secondo Schopenhauer?
Schopenhauer vede la rappresentazione del mondo come un inganno, il "velo di Maya", che nasconde il noumeno, la vera realtà inconoscibile.
La Volontà Universale è inconscia, unica, eterna, incausata e senza scopo, ed è il principio che guida la vita e la natura.
Schopenhauer considera l'amore un inganno della Volontà di vivere, essenzialmente legato alla sessualità e alla perpetuazione della specie, mentre l'amore vero è "pietà".
La vita umana è vista come sofferenza continua, una ricerca incessante di piacere che è solo un breve intermezzo tra dolore e noia.
Le vie di liberazione includono l'arte, la compassione, la giustizia e l'ascetismo, con l'ascetismo che rappresenta il rifiuto della materia e il cammino verso il nirvana.