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Concetti Chiave

  • Schopenhauer distingue la musica dalle altre arti per la sua mancanza di riferimento al mondo concreto e il suo linguaggio universale.
  • La musica è vista come la diretta oggettivazione della volontà universale, al pari delle idee, senza rappresentare queste ultime.
  • Nei suoni, Schopenhauer identifica diversi gradi di armonia che corrispondono ai gradi della volontà e alla natura inorganica.
  • Il basso fondamentale, rappresentante della massa bruta, si muove lentamente, mentre le parti più elevate si muovono rapidamente, parallele al mondo animale.
  • La melodia trasforma la musica in un discorso, un linguaggio del sentimento piuttosto che della ragione.

Indice

  1. L'arte secondo Schopenhauer
  2. La musica come linguaggio universale
  3. I suoni e la volontà universale

L'arte secondo Schopenhauer

Le diverse arti corrispondono ai vari gradi di oggettivazione della volontà.

La musica come linguaggio universale

Schopenhauer dedica uno spazio particolare alla musica, distinta dalle altre arti, perché in essa non è più rintracciabile nessun riferimento al mondo concreto e il suo linguaggio è universale. La musica, però occupa un posto a sé soprattutto perché costituisce la rappresentazione non delle idee, ma della stessa volontà universale, ne è diretta oggettivazione, allo stesso livello delle idee.

I suoni e la volontà universale

Nei suoni Schopenhauer riconosce più gradi dell’armonia, i gradi della volontà, la massa del pianeta e la natura inorganica. I suoni acuti, rapidi sono da considerare sorti dalle vibrazioni di un suono profondo. Il basso fondamentale è quello che si muove in modo più pesante e non è altro che il rappresentante della massa bruta : il suo salire e discendere si fa solo per grandi passaggi. Schopenhauer e la musica: l'arte come espressione della volontà universale articoloPiù veloci si muovono le parti più elevate, che corrono parallele al mondo animale. Soltanto nella melodia la musica diventa discorso, linguaggio, non della ragione, ma del sentimento.

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