Andrew_99
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Concetti Chiave

  • Sant'Agostino, nato a Tagaste nel 354, è noto come il Platone cristiano per la sua ricerca della verità nella filosofia e nella fede.
  • Dopo la conversione nel 386, Agostino sviluppa la concezione del male come privazione d'essere, distinto dalla realtà sostanziale.
  • La libertà umana e il libero arbitrio sono centrali nel pensiero di Agostino, che vede il peccato come una debolezza nel seguire la vita ascetica.
  • Agostino afferma che Dio è eterno e atemporale, creando un forte legame tra ragione e fede nelle sue opere.
  • Nel suo scritto "La città di Dio", esplora la divisione tra coloro che cercano Dio e quelli che perseguono beni materiali come fine ultimo.

Indice

  1. La vita turbolenta di Sant'Agostino
  2. La concezione del male e del peccato
  3. La libertà umana e il libero arbitrio
  4. La dottrina manichea e la creazione divina
  5. L'immagine finita di Dio nell'uomo
  6. La città di Dio e la divisione dell'umanità
  7. Gli ultimi anni e la morte di Sant'Agostino

La vita turbolenta di Sant'Agostino

Sant'Agostino nacque a Tagaste nel 354, nella quale condusse una vita turbolenta. La fede, all'inizio del suo percorso, lo pervade, spingendolo a scoprire la verità tanto ricercata dalla filosofia, tanto che può essere considerato il Platone cristiano.

La concezione del male e del peccato

Nell'autunno del 386 Agostino lascia l'insegnamento della retorica ed è da qui che, assieme alla conversione, la quale viene raccontata nella sua opera "Le confessioni", il monaco matura la concezione del male, come una privazione d'essere e non come una realtà sostanziale; egli distingueva anche il male morale, il quale si personifica nel peccato, in una debolezza dell'uomo nel seguire le prassi ascetiche e corrette di vita.

La libertà umana e il libero arbitrio

La possibilità del peccato è insita nella libertà umana, che è un altro dei concetti analizzati da Agostino: egli sostiene che l'uomo deve trasformarsi da vecchio, attento all'aspetto, in nuovo, attento allo spirito. Rispettivamente a questa distinzione corrisponde la libertà di scelta e il libero arbitrio, secondo cui l'uomo non può scegliere il male in quanto privazione d'essere, ma può scegliere male preferendo un bene lontano dall'ascetismo.

La dottrina manichea e la creazione divina

Queste sue affermazioni vengono sostenute dalla dottrina manichea, secondo cui sia il bene che il male sono presenti, ma ciclicamente si manifestano all'uomo. Anche per Agostino Dio è il creatore universale e ammettendo che Egli sia il responsabile e allo stesso tempo la causa dell'universo, afferma che la Sua vita è eterna e non ammette un prima e un dopo: è atemporale, ossia non soggetto allo scorrere delle lancette.

L'immagine finita di Dio nell'uomo

Per il santo l'uomo è immagine finita di Dio e ogni individuo può essere identificato da tre aspetti:

    l'esistenza

    la conoscenza

    l'amore

La città di Dio e la divisione dell'umanità

Uno degli ultimi scritti di Agostino è "La città di Dio", nel quale il santo tratta di un'umanità divisa in coloro che vogliono Dio e coloro che pongono il bene materiale come fine primario: esse rispettivamente identificano una comunità dei giusti e una popolazione del demonio. Con le sue opere ci fu uno degli accostamenti più forti tra ragione e fede, poiché il pensiero fondamentale della sua retorica era che la fede predisponesse alla conoscenza di Dio, ma solo la ragione potesse approfondire il senso di ciò in cui si crede.

Gli ultimi anni e la morte di Sant'Agostino

L'Africa negli ultimi anni della sua vita fu sotto assedio da parte dei Vandali e durante il suddetto periodo, egli fu colpito da una gravissima malattia.

Sant'Agostino morì nel 430 ad Ippona all'età di 75 anni.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata la concezione del male di Sant'Agostino?
  2. Sant'Agostino concepiva il male come una privazione d'essere e non come una realtà sostanziale, distinguendo il male morale come una debolezza dell'uomo nel seguire le prassi ascetiche e corrette di vita.

  3. Come Sant'Agostino vedeva la libertà umana e il libero arbitrio?
  4. Sant'Agostino sosteneva che la libertà umana permetteva all'uomo di trasformarsi da vecchio, attento all'aspetto, in nuovo, attento allo spirito, e che il libero arbitrio consentiva di scegliere tra beni, preferendo quelli lontani dall'ascetismo.

  5. Qual è il significato dell'opera "La città di Dio" di Sant'Agostino?
  6. "La città di Dio" tratta di un'umanità divisa tra coloro che vogliono Dio e coloro che pongono il bene materiale come fine primario, identificando rispettivamente una comunità dei giusti e una popolazione del demonio.

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