Concetti Chiave
- La Rivoluzione Scientifica ha smantellato l'eredità aristotelica, introducendo un nuovo modo di pensare e relazionarsi con la natura attraverso il metodo scientifico.
- Filosofi come Telesio, Bruno e Campanella hanno contribuito alla rivoluzione, cercando la conoscenza della natura con metodologie diverse e a volte opposte.
- La scienza è diventata un sapere sperimentale basato su osservazione, calcolo e misura, puntando alla conoscenza oggettiva del mondo.
- Nonostante le resistenze delle autorità ecclesiastiche e culturali, la scienza ha promosso una dinamicità tra artigiani e scienziati, maturando con Galilei l'incontro tra scienza e tecnica.
- La scienza è vista come un sapere utile e universale, capace di migliorare la condizione umana e applicabile anche in altri ambiti, come suggerito da Cartesio.
Ci troviamo nel pieno della Rivoluzione Scientifica, l'epoca in cui l'eredità aristotelica, sulla quale era stato costruito l'intero sapere umano sino ad allora apprendibile, viene smantellata da menti e intuizioni eccelse fino alla nascita di un nuovo modo di relazionarsi con la natura, di vedere la natura, di pensare la natura: il metodo.
Infatti, la scintilla che ha generato tale rivoluzione del pensiero è da scorgere in filosofi "precedenti", tra cui Telesio, Bruno e Campanella: questi, invero, avevano posto come fine della loro filosofia la conoscenza della natura intorno a loro, arrivando alla stessa attraverso metodologie o "vie" differenti e, a volte, opposte.
Il punto di partenza della Rivoluzione Scientifica è la rivalutazione della natura, la quale "vive" secondo leggi o relazioni causalmente legate tra di loro, essendo un ordine oggettivo, e come tale è conoscibile soltanto espellendo l'uomo da questo.
La conoscenza della fisica presuppone, dunque, l'osservazione dei fatti e l'esperienza: la scienza, per questa ragione, diviene un sapere sperimentale, che si fonda sul calcolo e sulla misura.
La scienza è dunque il prototipo di un sapere utile, perché capace di migliorare la situazione dell'uomo nel mondo (per il baconiano "sapere è potere"), ma allo stesso tempo universale, nel caso in cui si utilizzi il metodo scientifico anche in altri ambiti (come sarà per Cartesio).
Domande da interrogazione
- Qual è il punto di partenza della Rivoluzione Scientifica?
- Quali filosofi hanno influenzato la nascita della Rivoluzione Scientifica?
- Qual è il ruolo della scienza secondo la Rivoluzione Scientifica?
- Quali ostacoli ha incontrato la Rivoluzione Scientifica?
- Come si è evoluto il rapporto tra scienza e tecnica durante la Rivoluzione Scientifica?
Il punto di partenza della Rivoluzione Scientifica è la rivalutazione della natura come un ordine oggettivo conoscibile solo espellendo l'uomo da esso, basandosi sull'osservazione dei fatti e l'esperienza.
Filosofi come Telesio, Bruno e Campanella hanno influenzato la Rivoluzione Scientifica ponendo come fine della loro filosofia la conoscenza della natura attraverso metodologie differenti.
La scienza diventa un sapere sperimentale fondato sul calcolo e sulla misura, con l'obiettivo di ottenere una conoscenza oggettiva del mondo e delle sue leggi, e di dominare l'ambiente circostante.
La Rivoluzione Scientifica ha incontrato ostacoli da parte della cultura tradizionale e delle autorità ecclesiastiche, che vedevano la distruzione del sistema aristotelico come una minaccia al fondamento della chiesa.
Durante la Rivoluzione Scientifica, il rapporto tra scienza e tecnica si è evoluto in una collaborazione produttiva, con tecnici che diventano scienziati e scienziati che diventano tecnici, culminando con le innovazioni di Galilei.