Concetti Chiave
- Nietzsche suddivide la sua opera in fasi, iniziando con "La nascita della tragedia dallo spirito della musica", un testo filosofico che esplora la tragedia greca attraverso le figure di Apollo e Dioniso.
- L'opera di Nietzsche evidenzia due spiriti nella cultura greca: l'apollineo, rappresentante l'armonia e la razionalità, e il dionisiaco, simbolo dell'irrazionalità e dell'ebbrezza.
- Nella tragedia greca, Nietzsche ritiene che il massimo equilibrio tra razionalità e irrazionalità sia stato raggiunto con Sofocle ed Eschilo, mentre Euripide segna l'inizio del declino.
- Nietzsche critica la predominanza della razionalità nella cultura occidentale, sottolineando l'importanza dell'irrazionalità, cercando di reintrodurla attraverso Schopenhauer e Wagner.
- Nonostante l'iniziale apprezzamento per Schopenhauer e Wagner, Nietzsche si distacca dalle loro filosofie, sviluppando il concetto di "volontà di potenza" in opposizione alla "volontà di vivere" di Schopenhauer.
Nietzsche - filosofia e opere
Nietzsche divide la sua opera in diverse fasi: le opere della giovinezza comprendono un trattato filologico, intitolato “La nascita della tragedia dallo spirito della musica”. È un trattato che scrive quando era ancora docente di filologia classica a Basilea e che desta una serie di contestazioni perché è un’opera di filosofia più che di filologia in cui lui propone un’interpretazione della tragedia greca molto particolare, tutta filosofica. Questo trattato non prende in considerazione la storia di Edipo, ma le due divinità della luce e dell’ebbrezza, rispettivamente Apollo e Dioniso.Vi sono poi anche i quattro saggi denominati “Considerazioni inattuali”.
Poi vi è quella che Nietzsche chiama “La filosofia del mattino”, che comprende “Umano, troppo umano”, “Aurora” e “La Gaia scienza”.
“Aurora” è la parte in cui Nietzsche inizia a elaborare i concetti chiave della sua filosofia, infatti nella “Gaia scienza” avremo l’annuncio della morte di Dio.
Questo periodo viene definito da Nietzsche come “periodo illuministico” perché Nietzsche in questo periodo prende in considerazione il metodo scientifico.
Poi vi è “La filosofia del meriggio”, che coincide con “Così parlò Zarathustra” e poi infine “La filosofia del tramonto”
che comprende tantissime opere (soprattutto opere della maturità) che riguardano soprattutto l’analisi dei valori della tradizione.
“La nascita della tragedia dallo spirito della musica”
Quest’opera è scritta in forma di trattato.È un trattato che scrive quando era ancora docente di filologia classica a Basilea e che desta una serie di contestazioni perché è un’opera di filosofia più che di filologia in cui lui propone un’interpretazione della tragedia greca molto particolare, tutta filosofica. Questo trattato non prende in considerazione la storia di Edipo, ma le due divinità della luce e dell’ebbrezza, rispettivamente Apollo e Dioniso.
Nietzsche ritiene che nella cultura greca presocratica siano visibili due spiriti, che lui chiama spirito apollineo e lo spirito dionisiaco. Essi sono insiti nella cultura greca, Nietzsche ritiene che la tragedia non abbia origine dallo spirito apollineo, bensì da quello dionisiaco, perché secondo Nietzsche ha appunto origine nel coro dionisiaco, che è un elemento musicale della tragedia greca.
Lo spirito apollineo è caratterizzato dall’armonia e dall’equilibrio; Apollo è infatti il dio del sole, della luce, ed è il dio dell’equilibrio, dell’armonia, per cui è quella parte della filosofia greca che esalta l’armonia e la perfezione.
Lo spirito greco è però anche spirito dionisiaco; Dioniso è il corrispettivo greco del Bacco latino, quindi è il dio dell’ebbrezza, del vino, ma è anche il dio della musica, del ballo, del canto, di tutti quegli elementi della vita umana che sono fondamentalmente irrazionali.
Apollo rappresenta la razionalità, mentre Dioniso rappresenta l’irrazionalità. Secondo Nietzsche la tragedia greca ha raggiunto l’apice nel momento in cui questi due spiriti erano in equilibrio tra di
loro, cioè nel momento in cui c’era una perfetta consonanza tra razionalità e irrazionalità. Quest’ultima è l’essenza della
tragedia perché rappresenta anche il lato tragico e oscuro dell’esistenza. Secondo Nietzsche, questo periodo di massimo splendore e di equilibrio corrisponde all’opera di Sofocle e Eschilo. Con Euripide, invece, inizia la decadenza della tragedia, questo perché Euripide mette in risalto maggiormente lo spirito apollineo e non considera per nulla lo spirito dionisiaco, infatti Euripide mette in scena la quotidianità, non la tragicità dell’esistenza, dunque questo tentativo di cancellare il dionisiaco corrisponde in ambito filosofico al tentativo socratico di cancellare l’irrazionalità a favore della razionalità.
Socrate è il filosofo della ragione, è il filosofo che anche per quanto riguarda i sentimenti è stato accusato di intellettualismo etico, è quel filosofo che cancella completamente la parte passionale, sentimentale, irrazionale dell’esistenza.
Invece, secondo Nietzsche questa parte è una componente essenziale e fondamentale nella tragedia greca e nella cultura occidentale, quindi questo declino della cultura greca parte con Euripide e Socrate e percorre tutta la storia della cultura occidentale fino ai giorni di Nietzsche perché è la storia di una cultura che ha tentato di cancellare completamente l’elemento tragico e irrazionale dell’esistenza.
L’unico filosofo, secondo Nietzsche, che ha tentato di rimettere in gioco l’irrazionalità è Schopenhauer con la sua volontà di vivere, caratterizzata dal fatto di essere cieca, irrazionale, e dal fatto di mettere in evidenza gli elementi negativi della realtà.
In Schopenhauer vi è dunque l’esigenza di riportare alla luce nella cultura occidentale lo spirito oscuro, ossia lo spirito dionisiaco.
Però anche in questo periodo Nietzsche comunque non accetta gli esiti della filosofia di Schopenhauer in quanto essi sono assolutamente passivi: la via di liberazione massima al dolore per Schopenhauer è l’ascesi, quindi la rinuncia completa alla vita, mentre sin dalle prime opere, la filosofia di Nietzsche è caratterizzata dall’amore per la vita, anche nella sua tragicità.
La tragicità e l’irrazionalità sono una componente fondamentale che va accettata, ma non in vista di una rassegnazione passiva, ma semplicemente Nietzsche ritiene che sia necessario esaltare e rendere in maniera positiva anche la parte irrazionale della vita.
Questo periodo viene definito anche periodo schopenhaueriano-wagneriano, per il fatto che Nietzsche ancora apprezza in questo momento la filosofia di Schopenhauer, anche se con tutti i limiti, ma apprezza anche la musica di Wagner (era il suo mito), quindi gli strumenti che propone per riportare il dionisiaco nell’esistenza e nella cultura occidentale sono appunto la filosofia di Schopenhauer e la musica di Wagner.
Si tratta di un legame che però durerà poco, perché come ben sappiamo litigherà con Wagner, e abbandonerà definitivamente la filosofia di Schopenhauer subito dopo, tanto che uno degli ultimi concetti elaborati da Nietzsche (volontà di potenza) è proprio in antitesi con la volontà di vivere di Schopenhauer.
Domande da interrogazione
- Qual è la struttura delle opere di Nietzsche e come si suddividono?
- Qual è l'interpretazione di Nietzsche sulla tragedia greca in "La nascita della tragedia dallo spirito della musica"?
- Come Nietzsche descrive lo spirito apollineo e dionisiaco?
- Qual è la critica di Nietzsche a Euripide e Socrate?
- Qual è il rapporto di Nietzsche con la filosofia di Schopenhauer e la musica di Wagner?
Nietzsche divide la sua opera in diverse fasi: le opere della giovinezza, la "filosofia del mattino", la "filosofia del meriggio" e la "filosofia del tramonto", ognuna caratterizzata da temi e approcci distinti.
Nietzsche propone un'interpretazione filosofica della tragedia greca, sostenendo che essa origina dallo spirito dionisiaco piuttosto che da quello apollineo, rappresentando un equilibrio tra razionalità e irrazionalità.
Lo spirito apollineo è caratterizzato dall'armonia e dalla razionalità, mentre lo spirito dionisiaco rappresenta l'irrazionalità, l'ebbrezza e gli elementi musicali e tragici della vita.
Nietzsche critica Euripide e Socrate per aver enfatizzato lo spirito apollineo e la razionalità, trascurando l'elemento dionisiaco e irrazionale, portando al declino della tragedia e della cultura greca.
Nietzsche inizialmente apprezza la filosofia di Schopenhauer e la musica di Wagner per il loro richiamo allo spirito dionisiaco, ma successivamente si distacca da entrambi, sviluppando la sua idea di "volontà di potenza" in contrasto con la "volontà di vivere" di Schopenhauer.