Concetti Chiave
- Thomas More's "Utopia" critiques 16th-century English society, highlighting social parasitism and condemning both nobility and clergy for idleness.
- In the critical part of his work, More criticizes various social classes, including beggars and thieves, who fail to contribute to the common good.
- The constructive part portrays Utopia as a community-based island with no private property, where goods are shared, and everyone works based on their abilities.
- Utopian society emphasizes equality through shared labor, reduced work hours, and access to education, while promoting religious tolerance, except for atheism.
- More argues that individual fulfillment is achieved through communal welfare, advocating for the abolition of private property and equitable labor distribution.
Indice
Critica alla società inglese
L’opera principale di Moro è: Utopia. Quest'opera scritta nel 1516 è costituita da due libri: pars destruens e pars costruens.
Nella pars destruens (parte critica), Moro critica la società dell’Inghilterra del 500 e ne delinea i tratti negativi prendendo di mira i comportamenti delle diverse classi sociali, individuando un male comune: l’ozio, inteso come non lavoro. Secondo Moro esiste una sorta di parassitismo sociale. Infatti, definisce la nobiltà e il clero ceti parassitari: ai nobili condanna l'arroganza, in quanto pur non lavorando e vivendo di rendita (eredità, diritto di nascita o lavoro di altri) si annoverano il diritto di comandare; mentre al clero condanna l'ozio dei monaci (attività spirituale) in quanto anch'essi non lavorano e sono mantenuti dallo stato. Però, non condanna solo i ceti alti della società ma anche: i mendicanti, gli accattoni e ladri, che molto spesso sono contadini costretti a darsi al crimine a causa delle recinzioni, non collaborando, neanch'essi, al bene collettivo.
Descrizione dell'isola di Utopia
Nella pars costruens (parte costruttiva) Moro descrive l’isola di Utopia, scoperta da un viaggiatore portoghese, Raffaele. Questa società è fondata sulla comunità, esiste una forma di comunismo primordiale, cioè: non esiste la proprietà privata, il denaro, l'oro e l'argento, i pasti sono in comune (Rinascimento: rinascita e ritorno alle origini; Utopia: ritorno alla comunità degli apostoli), l’economia è agricola e tutti i prodotti sono raccolti in grandi magazzini, dove ogni cittadino può attingervi liberamente senza esagerare, poichè in questa società l’egoismo e la cupidigia non esistono. Inoltre questa società è fondata, anche, sul lavoro: tutti devono lavorare, con rotazione ogni due anni, scegliendo il proprio mestiere in base alle proprie attitudini e capacità, quindi l'ozio è completamente bandito. Esistono dei magistrati che coordinano il lavoro e fanno sì che nessuno stia in ozio, perciò, lavorando equamente, soltanto sei ore al giorno, ogni individuo lavorerà di meno e avrà più tempo per dedicarsi al divertimento, che deve essere misurato, e allo studio; l'unica eccezione ai lavori manuali è costituita dagli intellettuali. Infine, l'educazione è aperta a tutti, le leggi sono poche quindi più efficaci e tutte le cariche sono elettive. Inoltre, a Utopia vige la tolleranza religiosa: gli utopiani ritengono che 'Dio voglia essere adorato in maniera differente', quindi nessuna religione è superiore e tutte vanno tollerate, tranne l'ateismo; l'ateo nega l'esistenza di Dio e l’immortalità dell’anima e viene punito con l'emarginazione dalla collettività (esclusione sociale), poichè vi era un rifiuto della violenza e le armi erano solo per difesa.
Principi di uguaglianza e tolleranza
Dunque, Moro sostiene che: l’individuo si realizza solo facendo il bene della comunità, visto come un dovere morale e che per delineare una società egualitaria è fondamentale abolire la proprietà privata e distribuire equamente il lavoro.
Domande da interrogazione
- Qual è la critica principale di Moro nella pars destruens di "Utopia"?
- Come viene descritta la società ideale nell'isola di Utopia?
- Qual è il ruolo del lavoro nella società di Utopia?
- Come viene trattata la religione a Utopia?
Moro critica la società inglese del 500, evidenziando l'ozio come un male comune e definendo la nobiltà e il clero come ceti parassitari.
La società di Utopia è basata sulla comunità, senza proprietà privata, con un'economia agricola e un sistema di lavoro equo e rotativo, dove l'ozio è bandito.
Il lavoro è fondamentale e obbligatorio per tutti, con una rotazione biennale dei mestieri, permettendo a ciascuno di lavorare solo sei ore al giorno.
A Utopia vige la tolleranza religiosa, tutte le religioni sono accettate tranne l'ateismo, che è punito con l'emarginazione sociale.