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Concetti Chiave

  • L'indagine di Hume sulla natura umana si estende oltre la conoscenza, esplorando la vita emotiva e l'esperienza morale per definire leggi mentali analoghe alla gravitazione universale.
  • Hume distingue tra "impressioni" vivaci e immediate e "idee" più deboli, enfatizzando la differenza tra ricordi e costruzioni dell'immaginazione per analizzare la "credenza".
  • Critica l'induzione e il concetto di causalità, sottolineando che la convinzione nel ripetersi dei fenomeni è una proiezione del passato nel futuro, non un'asserzione universale.
  • La credenza istintiva è il fondamento delle convinzioni sull'ordine naturale e l'identità personale, con la ragione guidata da impulsi istintivi e "simpatia".
  • I fenomeni religiosi sono analizzati storicamente e antropologicamente, criticando l'idea di Provvidenza e la teologia razionale, pur riconoscendo l'inclinazione umana verso il soprannaturale.

Indice

  1. Indagine sulla natura umana
  2. Critica del procedimento induttivo
  3. Interpretazione dei fenomeni religiosi
  4. Strutture fondamentali della natura umana
  5. Concezione di impressioni e idee
  6. Differenza tra concepire e credere
  7. Concetto di causalità e induzione

Indagine sulla natura umana

Originale è la sua indagine sulla natura umana, considerata non soltanto sotto il profilo della conoscenza, ma anche dal punto di vista della vita emotiva e dell’esperienza morale. Un’analisi dell’esperienza allo scopo di definire leggi generali della mente analoghe a quella della gravitazione universale nel mondo fisico. Operando nella tradizione empiristica, Hume cerca ci spiegare i processi attraverso i quali la mente tende a costruire, sulla base delle impressioni e delle relative idee, combinate secondo leggi di associazione, una visione stabile del mondo esterno e la certezza dell’identità personale.

Critica del procedimento induttivo

Una critica del procedimento induttivo e del concetto di causa intesa come connessione necessaria e invariabile fra due eventi. L’unico vero fondamento delle convinzioni relative all’ordine del mondo naturale e all’unità dell’io è la credenza istintiva. La ragione è diretta da impulsi che hanno un fondamento istintivo nell’interesse personale e nella “simpatia”. Sentimento naturale indipendente da calcoli interessati; ma le esigenze della società civile impongono valori convenzionali e virtù artificiali.

Interpretazione dei fenomeni religiosi

I fenomeni religiosi vengono interpretati in chiave storico-antropologica; il finalismo e l’idea di una Provvidenza benevola sono sottoposti a una critica penetrante. Diffidenza vero le pretese della teologia razionale, ma al tempo stesso consapevolezza dell’impossibilità di eliminare l’inclinazione degli uomini a credere nel miracoloso e nel soprannaturale.

• La natura umana e le leggi della mente

Strutture fondamentali della natura umana

Nel Trattato sulla natura umana (1739) si punta al cuore della natura umana, per metterne in luce le strutture fondamentali. Si tratta di fare per la filosofia qualcosa di analogo a quello che ha fatto Newton per il mondo fisico con la teoria della gravitazione universale. Ma gli strumenti di cui può fare uso lo scienziato della natura umana non sono il calcolo o l’esperimento, ma la “cauta osservazione” dei fenomeni della coscienza e dei comportamenti.

Concezione di impressioni e idee

Hume individua i contenuti elementari della conoscenza nelle percezioni, ma le distingue in “impressioni” e “idee”. Le prime comprendono le percezioni dei sensi, ma anche le emozioni e le passioni; le secondo sono riproduzioni più deboli delle impressioni. Si ha dunque una revisione del problema dell’innatismo: da un alato al dinamica delle impressione e l’accumulazione delle idee nella memoria non possono prescindere dell’esperienza; dall’altro però si tratta di reazioni e operazioni spontanee della mente che non trovano corrispondenza in nessun modello esterno, e possono in questo senso essere definite innate.

Differenza tra concepire e credere

Hume intende soprattutto rilevare il carattere di immediatezza e vivacità delle impressioni rispetto alle idee corrispondenti. Prima distingue i ricordi depositati nella memoria dalle costruzioni fantastiche dell’immaginazione; ma in seguito ciò ha importanza fondamentale per analizzare la natura della “credenza”. Vi è una differenza fondamentale fra “concepire” e “credere”: nei giudizi di esperienza, al contrario dei ragionamenti matematici, la convinzione dipende da processi che non sono riconducibili ai meccanismi del pensiero astratto e non possono aspirare a un carattere di universalità.

Concetto di causalità e induzione

Si ha poi il concetto di causalità, definita come una delle sette “relazioni filosofiche” che servono a ordinare il mondo della conoscenza, e, in un senso più generale, come la più importante delle leggi dell’associazione, che assicura la relativa regolarità dei processi mentali.

È il problema noto come “giustificazione dell’induzione”: la generalizzazione basata sulla ripetizione di casi analoghi, per quanto frequenti, non permette mai di dimostrare che un dato fenomeno dovrà ripresentarsi sempre in circostanze simili. Tale convinzione è piuttosto il risultato di una sorta di proiezione del passato nel futuro, in virtù della quale l’immaginazione, che assume un ruolo sempre più centrale nella visione della mente di Hume, trasmette la vivacità della percezione presente all’idea che richiama il suo corrispettivo costante.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale dell'indagine di Hume sulla natura umana?
  2. L'obiettivo principale è definire leggi generali della mente, simili alla gravitazione universale nel mondo fisico, attraverso l'analisi dell'esperienza umana, considerando sia la conoscenza che la vita emotiva e morale.

  3. Come Hume distingue tra "impressioni" e "idee"?
  4. Hume distingue le "impressioni" come percezioni sensoriali, emozioni e passioni, mentre le "idee" sono riproduzioni più deboli delle impressioni, evidenziando l'immediatezza e vivacità delle prime rispetto alle seconde.

  5. Qual è la critica di Hume al concetto di causalità?
  6. Hume critica il concetto di causalità come connessione necessaria e invariabile tra eventi, sostenendo che la convinzione in essa deriva da una proiezione del passato nel futuro, piuttosto che da un ragionamento astratto universale.

  7. In che modo Hume interpreta i fenomeni religiosi?
  8. Hume interpreta i fenomeni religiosi in chiave storico-antropologica, criticando il finalismo e l'idea di una Provvidenza benevola, pur riconoscendo l'inclinazione umana a credere nel miracoloso e nel soprannaturale.

  9. Qual è il ruolo della "credenza" secondo Hume?
  10. La "credenza" per Hume è distinta dal semplice "concepire", poiché nei giudizi di esperienza la convinzione dipende da processi non riconducibili al pensiero astratto, e non può aspirare a universalità, essendo influenzata dall'immaginazione.

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