Concetti Chiave
- Montaigne critica la scienza per la mancanza di fondamenti validi, basandosi su presupposti non dimostrati.
- I sensi possono ingannare, e la ragione, necessaria per giudicarli, richiede a sua volta continua convalida.
- I principi morali variano nel tempo e nei luoghi, rendendo difficile un orientamento pratico sicuro.
- L'uomo percepisce solo un'opinione soggettiva e mutevole della realtà, non comunicando con l'essere autentico.
- Montaigne paragona l'affermazione dell'essere a stringere acqua nel pugno: più si tenta, più si perde.
La scienza e i suoi limiti
Montaigne osserva che la scienza non poggia su un fondamento sicuramente valido, perché le sue conclusioni derivano da presupposti considerati veri, ma non dimostrati: tutta la costruzione perciò è fondata sulla sabbia. Infatti, i sensi possono ingannare l'uomo ed occorre quindi una facoltà superiore, la ragione, che giudichi e dimostri vera l'attività sensibile; la ragione, a sua volta, ha bisogno di essere convalidata da un'altra ragione, e questa da un'altra ancora, all'infinito..
La relatività della morale
Inoltre anche la vita pratica non può trovare un sicuro orientamento ed una guida certa perché i principi della morale cambiano nelle diverse epoche e sono diversi nei singoli paesi. Di conseguenza l'uomo non può comunicare con la vera e genuina realtà di cui ha solo una opinione soggettiva, oscura e mutevole.
La natura umana secondo Montaigne
Scrive Montaigne ne "I saggi": "Noi non abbiamo comunicazione con l'essere perché l'intera natura umana è sempre in mezzo tra la nascita e la morte e non attinge di sé che un'apparenza oscura ed umbratile, un'incerta e debole opinione. E se per caso il nostro pensiero si ostina ad affermare il suo essere, sarà come stringere l'acqua nel pugno: più serrerà e stringerà ciò che di sua natura sfugge da tutte le parti, più perderà quel che voleva stringere e tenere."