Concetti Chiave
- Mill applica il principio della prevedibilità agli eventi umani, sostenendo che, conoscendo carattere, moventi e circostanze, si può prevedere la condotta di una persona.
- La psicologia si occupa di prevedere le azioni individuali, mentre la sociologia studia le regolarità nei comportamenti collettivi per prevedere eventi sociali futuri.
- Mill sottolinea la provvisorietà del sapere, affermando che non esistono leggi assolute, ma solo regolarità basate sull'esperienza che richiedono costante verifica.
- Nell'etica, Mill adotta il "principio di utilità", giudicando le azioni in base alla loro capacità di generare la massima felicità per il maggior numero.
- L'edonismo di Mill si traduce in altruismo, poiché il piacere individuale è connesso al benessere collettivo, promuovendo il miglioramento della società.
Indice
Prevedibilità delle azioni umane
Mill estende il principio della prevedibilità degli eventi futuri alle azioni umane. Il filosofo afferma ad esempio che, conoscendo il carattere di un individuo, gli specifici moventi che agiscono in lui e le circostanze in cui si viene a trovare, è possibile determinare con un certo margine di certezza quale sarà la sua condotta futura.
Scienze della previsione
La scienza a cui è affidato il compito di previsione delle azioni individuali è la psicologia, quella che invece concerne la determinazione delle regolarità nei comportamenti collettivi e, di conseguenza, la previsione degli eventi sociali futuri, è la sociologia.
Provvisorietà del sapere
È importante sottolineare come per Mill le leggi così formulate non siano assolutilizzabili.
Proprio perché il sapere è fondato sull’esperienza particolare, bisogna riconoscere la sua provvisorietà: non esiste un sapere assoluto, né nel campo delle scienze naturali né in quello delle scienze umane. C’è tuttavia la possibilità di individuare regolarità e leggi che richiedono il costante richiamo ai fatti.Etica e principio di utilità
Mill si occupò anche dell’etica, quella branca della filosofia che studia i comportamenti umani e li distingue in giusti ed ingiusti. Il criterio ammesso da Mill per valutare le azioni morali è il “principio di utilità”, secondo cui un’azione è gusta se tende a produrre la massima felicità per il maggior numero di persone. Egli sostiene pertanto una forma di edonismo, dal momento che identifica la felicità con il piacere. In questo caso, però, vi è una superiorità dei piaceri intellettuali e morali.
Edonismo e altruismo
L’edonismo di Mill sfocia, in definitiva, in una forma di altruismo. Secondo il filosofo, il piacere di un individuo è strettamente associato a quello degli altri e, pertanto, la ricerca della felicità non può essere disgiunta da quella di un miglioramento della società in cui il singolo è inserito.
Domande da interrogazione
- Qual è il principio di prevedibilità delle azioni umane secondo Mill?
- Quali scienze si occupano della previsione delle azioni individuali e collettive?
- Come Mill definisce il principio di utilità nell'etica?
Mill sostiene che conoscendo il carattere di un individuo, i suoi moventi e le circostanze, si può prevedere con certezza la sua condotta futura.
La psicologia si occupa delle azioni individuali, mentre la sociologia si occupa delle regolarità nei comportamenti collettivi e degli eventi sociali futuri.
Mill definisce il principio di utilità come il criterio per valutare le azioni morali, dove un'azione è giusta se produce la massima felicità per il maggior numero di persone, associando la felicità al piacere.