Concetti Chiave
- L'empirismo si radica nel pensiero inglese e si confronta con il cartesianesimo e la rivoluzione scientifica, utilizzando l'esperienza come fonte primaria di conoscenza e criterio di verità.
- Locke critica l'innatismo, sostenendo che la conoscenza proviene dall'esperienza che fornisce idee semplici, poi organizzate dalla ragione, ma sempre controllate empiricamente.
- Secondo Locke, le idee semplici derivano dalla riflessione e dalla sensazione, mentre le idee complesse si costruiscono unendo idee semplici, con l'intelletto che non può creare o distruggere idee semplici.
- Hume distingue tra impressioni, che sono sensazioni vivide, e idee, che sono impressioni attenuate, affermando che la conoscenza si basa su queste percezioni e sui loro rapporti.
- Hume considera il rapporto causa-effetto come derivato dall'abitudine, non necessario, e la credenza come risultato di istinti, non della ragione, rendendo la realtà esterna ingiustificabile ma inevitabilmente creduta.
Indice
- L'empirismo e la tradizione inglese
- Critica al razionalismo
- Limiti della ragione umana
- Idee semplici e complesse
- Tipi di idee semplici
- Critica all'innatismo
- Conoscenza e intuizione
- Esistenza e conoscenza probabile
- Impressioni e idee
- Rapporto causa-effetto
- Hume e la realtà esterna
- Credenza nell'unità dell'io
L'empirismo e la tradizione inglese
• Empirismo > s’innesta nella tradizione del pensiero inglese (Bacone ed Ockham) e s’incontra con cartesianesimo (da cui desume concetti e terminologia) e rivoluzione scientifica (utilizzo dell’esperienza e di una nuova metodologia).
• Esperienza come:
o Fonte e origine di conoscenza >
o Criterio di verità e strumento di certificazione delle tesi dell’intelletto, valide solo se suscettibili di controllo empirico
Critica al razionalismo
• Il richiamo costante all’esperienza rende l’empirismo una critica al razionalismo, ovvero limita le capacità cognitive dell’uomo > indirizzo anti-metafisico, esclude dalla filosofia quei quesiti non indagabili attraverso l’esperienza sensibile
Limiti della ragione umana
• La ragione non possiede nessun carattere attribuito da
Non è unica: gli uomini ne partecipano in misura diversa
Non è infallibile: spesso le idee di cui si dispone o sono in numero troppo limitato, o troppo oscure oppure non si lasciano concatenare in ragionamenti logici, o la ragione può essere tratta in inganno da falsi principi e dal linguaggio, da cui non può essere divisa.
Non può ricavare principi o idee da se stessa, ma li deve ricavare
dall’ esperienza
o Eppure è l’unica guida efficace di cui l’uomo dispone
o Filosofia di Locke > indagine critica nei confronti dei limiti propri dell’uomo > questi limiti sono propri dell’uomo perché sono propri della ragione, e sono propri della ragion perché essi derivano
dall’esperienza > esperienza=origine e limite della conoscenza
Idee semplici e complesse
• L’esperienza fornisce il materiale, ovvero le idee semplici, che in seguito vengono ordinate dalla ragione > ma anche l’attività della ragione deve essere controllata dall’esperienza
o Locke come Cartesio > la conoscenza è desunta dalle idee, ma fondamentale differenza > le idee cartesiane sono innate e quindi provengono dalla ragione, le idee semplici lockiane invece derivano dall’esperienza > idee lockiane= frutto di un’esperienza passiva della ragione di fronte alla realtà
Tipi di idee semplici
• 2 tipi di idee semplici:
Idee di riflessione: derivano dalla realtà interna (senso interno) all’uomo (il suo spirito) > operazioni del nostro spirito
Critica all'innatismo
Idee di sensazione: derivano dalla realtà esterna (senso esterno) all’uomo (cose naturali) > qualità che attribuiamo alle cose
o Avere un’idea (o pensare) significa percepirla, ovvero esserne cosciente > critica l’innatismo > se le idee sono innate esse devono essere presenti in tutti gli uomini, anche nei bambini, negli idioti e nei selvaggi, ma, poiché da questi non sono pensate e quindi percepite, esse non esistono, quindi non sono innate.
o Le idee semplici sono il materiale che ci è fornito dall’esperienza, le
o Ricezione delle idee semplici = spirito passivo > diventa attivo nel momento in cui le utilizza per creare idee complesse e generali, organizzandole e riunendole in vario modo
o Idee complesse (infinite di numero, ma riunibili in tre categorie):
Di modo: non sussistenti di per sé, ma manifestazioni di una
Di sostanza: esistenti di per sé
Di relazione: scaturiscono dal mettere a confronto più idee semplici, istituendo tra esse un rapporto
o Idea complessa di sostanza: varie idee semplici sono sempre riunite in natura > noi tendiamo a pensarle come un’unica idea semplice > non siamo in grado di considerare un’idea semplice sussistente di per sé > supponiamo un substratum, una base o sostrato (sostanza), con però carattere arbitrario perché supera la testimonianza dell’esperienza
Due tipi di sostanza:
• Spirituale: sostrato delle operazioni del nostro spirito
• Corporea: sostrato delle qualità che attribuiamo alle cose
o Idea complessa di relazione: l’intelletto procede sempre con il riconoscere i rapporti i cui le cose stanno con altre cose:
Di causa ed effetto
Di relazione
D’identità >
o Idee generali: segni di un insieme di cose particolari > i nomi generali sono i segni delle idee particolari, che sono i segni di gruppi di cose particolare uniti da un vincolo di una certa somiglianza > non corrispondono ad una realtà ontologica o universale, ma ad un rapporto tra un gruppo di cose particolari
Conoscenza e intuizione
• Conoscenza: individuazione di un accordo o un disaccordo tra due o più idee
o Conoscenza intuitiva: l’accordo o il disaccordo tra le idee è chiaro e distinto alla ragione immediatamente in virtù delle idee stesse > conoscenza certa ed evidente > fondamento della certezza e dell’evidenza di ogni altra conoscenza
o Conoscenza dimostrativa: l’accordo o il disaccordo tra le idee viene reso evidente mediante l’uso di idee intermedie, che si chiamano prove > conoscenza dimostrativa=catena di conoscenze intuitive > il ragionamento consiste nel rapportare queste idee ad idee intermedie che siano a loro volta in rapporto intuitivo > la certezza si basa sull’evidenza delle prove intermedie > questa conoscenza è assai meno sicura perché nelle lunghe dimostrazioni, quando le prove sono numerose l’errore diventa possibile
o Conoscenza delle cose al di fuori delle idee: la conoscenza consiste nel rapporto di accordo o disaccordo tra idee ed è vera solo se c’è conformità tra idee e le cose reali > in che modo è possibile arrivare alla conoscenza di una realtà diversa dalle idee e come provare questa conformità?
Tre ordini di realtà ed altrettanti modi di conoscerli certamente:
• Esistenza del nostro io > intuizione > metodo cartesiano del cogito > io penso, ragiono, dubito e quindi esisto
• Esistenza di Dio > dimostrazione > prova causale della tradizione: il nulla non può produrre il nulla; se qualcosa c’è, è prodotto da qualcos’altro analizzo a ritroso le cause, ma non potendo risalire all’infinito, ammetto un essere eterno che ha prodotto tutto > Dio
• Esistenza delle cose > sensazione attuale > io conosco una cosa esterna nel momento in cui ricevo l’idea di essa attraverso i miei organi di senso > nel momento in cui riceviamo la sensazione siamo certi dell’esistenza di quella cosa > la certezza basta per garantire la realtà della cosa esterna > la certezza è sufficiente per tutti gli scopi umani, anche se non assoluta > ragioni supplementari > 1. Quando ci manca l’organo di senso adeguato, ci mancano le idee > le idee sono prodotte dall’incontro di una causa esterna con l’organo di senso > 2. Le idee sono prodotte dal nostro spirito senza che le possiamo evitare > sono quindi prodotte da cause esterne e non da noi > 3. Molte idee sono prodotte in noi con piacere o dolore, ma quando le ricordiamo non provocano ne uno ne l’altro > solo l’oggetto esterno provoca piacere o dolore quando colpisce i nostri sensi > 4. I sensi si offrono testimonianza reciproca > due sensi confermano l’esistenza di una cosa e quindi rafforzano la certezza dell’ esistenza delle cose.
Esistenza e conoscenza probabile
Queste ragioni però valgono solo per l’istante in cui la sensazione è ricevuta > quando l’oggetto non è più testimoniato dai sensi la sua esistenza non è certa, ma probabile
o Conoscenza probabile: verità o falsità di una proposizione per la sua conformità con l’esperienza passata o con la testimonianza di altri uomini.
Impressioni e idee
• Divide le percezioni della mente in due categorie:
o Impressioni: penetrano all’interno della mente con più evidenza e forza, e sono le sensazioni, le emozioni e le passioni che proviamo nel momento in cui sentiamo o vediamo
o Idee: impressioni illanguidite > non possono mai raggiungere la forza o l’evidenza di un’impressione > ogni idea corrisponde ad un impressione > no impressione = no idea > limite invalicabile
Rapporto causa-effetto
• Per spiegare la realtà utilizza le impressioni, le idee e i loro rapporti > ogni realtà si risolve nei rapporti > conclusione scettica perché non riesce a fondare delle realtà esaminate, ma solo a risolverle nei loro elementi originari
• Rapporto causa-effetto > non può essere conosciuto a priori, ma solo a seguito di un esperienza > è quindi arbitrario e non necessario > non può essere assunto come fondamento in nessuna previsione o in nessun ragionamento sul futuro > ma l’uomo lo crede necessario e fonda su di esso la sua intera vita > la disposizione ad aspettarsi che subito dopo un fatto ne avvenga un altro strettamente collegato è frutto di abitudine, la disposizione a ripetere lo stesso atto senza che intervenga il ragionamento
• Conoscenza della probabilità > probabile, non certa
• Credenza > risultato di un’abitudine > sentimento o istinto, non ragione > gli uomini credono nell’esistenza di un mondo esterno diverso ed estraneo(permanente) rispetto alle impressioni (mutevoli)> la credenza si distingue in:
Credenza nell'esistenza continua delle cose > propria i tutti gli uomini e degli animali > dalla coerenza e dalla costanza di certe impressioni, l’uomo e portato ad immaginare che esistano cose dotate di un’esistenza continua ed ininterrotta(esisterebbero anche se gli esseri umani non ci fossero più) > l’uomo dimentica che le nostre impressioni sono sempre interrotte e discontinue > crede che le stesse immagini prodotte dai sensi siano gli oggetti esterni
Credenza nell’esistenza esterna delle cose > riflessione filosofica > ciò che si presenta alla mente è soltanto l’immagine e la percezione dell’oggetto > distinzione tra percezione (soggettiva ,mutevole, interrotta) e cosa (oggettiva e continuamente esistente)
Hume e la realtà esterna
Per Hume: l’unica realtà di cui siamo certi é quella costituita da impressioni > possiamo fare inferenze solo sui rapporti causa-effetto tra le impressioni ed idee > la realtà esterna è ingiustificabile, ma l’istinto a crederci è ineliminabile.
Credenza nell'unità dell'io
o Credenza nell’unità ed identità dell’io > non abbiamo alcuna impressione del nostro io (inteso come un’entità unitaria), ma solo degli stati d’animo successivi > io= fascio d’animo d’impressioni che si susseguono nel tempo
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo dell'esperienza nell'empirismo secondo Locke e Hume?
- Come Locke critica l'innatismo cartesiano?
- Qual è la differenza tra idee semplici e complesse secondo Locke?
- Come Hume interpreta il rapporto causa-effetto?
- Qual è la posizione di Hume sulla credenza nell'esistenza continua ed esterna delle cose?
L'esperienza è la fonte e l'origine della conoscenza, nonché il criterio di verità per Locke e Hume. Locke sostiene che le idee semplici derivano dall'esperienza e sono poi organizzate dalla ragione, mentre Hume distingue tra impressioni e idee, affermando che ogni idea corrisponde a un'impressione.
Locke critica l'innatismo affermando che le idee non sono innate, ma derivano dall'esperienza. Se fossero innate, dovrebbero essere presenti in tutti, inclusi bambini e persone con disabilità intellettive, ma poiché non lo sono, conclude che non esistono idee innate.
Le idee semplici sono il materiale fornito dall'esperienza, mentre le idee complesse sono create dallo spirito unendo più idee semplici. L'intelletto non può creare o distruggere idee semplici, ma può organizzare e combinare idee semplici per formare idee complesse.
Hume sostiene che il rapporto causa-effetto non può essere conosciuto a priori, ma solo attraverso l'esperienza. È quindi arbitrario e non necessario, e la credenza nella sua necessità è frutto dell'abitudine piuttosto che del ragionamento.
Hume afferma che la credenza nell'esistenza continua ed esterna delle cose è un risultato dell'abitudine e dell'istinto, non della ragione. Gli uomini immaginano che le cose abbiano un'esistenza continua e ininterrotta, anche se le impressioni sono discontinue e mutevoli.